#Comunicado Venezuela denuncia, ante la comunidad internacional, la maliciosa campaña preparada y financiada por la Exxon Mobil, secundada por el Gobierno de la República Cooperativa de Guyana, en contra de la obligación constitucional del Estado venezolano de establecer una… pic.twitter.com/WHTwwz1UwC
— Yvan Gil (@yvangil) February 11, 2024
La Repubblica Bolivariana del Venezuela ha denunciato questa alla comunità internazionale una campagna promossa dalla Exxon Mobil, con l’appoggio del governo della Guyana, contro il Paese sudamericano.
Attraverso il suo account sul social network X, il ministro degli Esteri, Yván Gil, ha denunciato che questa campagna mira a distorcere “l’obbligo costituzionale dello Stato venezuelano di stabilire una politica globale, nelle zone di confine terrestri, insulari e marittime, per preservare, attraverso le Forze armate nazionali bolivariane, la sua integrità territoriale, la sovranità nazionale e la difesa della patria”.
Allo stesso modo, è stato denunciato che il presidente della Exxon Mobil, Alistair Routledge “ha osato esprimere giudizi minacciosi, rallegrandosi della presenza di potenze militari in un mare non delimitato, dove hanno ricevuto concessioni petrolifere illegali, alcune delle quali situate in una zona marittima incontrovertibilmente venezuelana”.
Le continue minacce della Exxon Mobil “costituiscono un’aggressione che cerca di destabilizzare la regione”, inoltre sono contrarie agli accordi di Argyle, firmati lo scorso dicembre a Saint Vincent e Grenadine, con la presenza di rappresentanti della Caricom e della Celac.
Questo il comunicato della Repubblica Bolivariana del Venezuela
La Repubblica Bolivariana del Venezuela denuncia, di fronte alla comunità internazionale, la campagna malevola preparata e finanziata dalla Exxon Mobil, sostenuta dal governo della Repubblica Cooperativa della Guyana, contro l’obbligo costituzionale dello Stato venezuelano di stabilire una politica globale, nelle zone di confine terrestri, insulari e marittime, per preservare, attraverso le Forze Armate Nazionali Bolivariane, la propria integrità territoriale, la sovranità nazionale e la difesa della patria.
Questa campagna non è altro che un espediente per sfuggire alla responsabilità delle scandalose dichiarazioni del suo presidente, Alistair Routledge, che, oltre a sostituirsi alla sovranità della Guyana, ha osato esprimere giudizi minacciosi, rallegrandosi della presenza di potenze militari in un mare non delimitato, dove hanno ricevuto concessioni petrolifere illegali, alcune delle quali situate in una zona marittima incontrovertibilmente venezuelana.
Il Venezuela chiarisce alla Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (Celac) che le azioni della Exxon Mobil e del governo della Guyana contravvengono ai principi fondamentali del diritto internazionale e costituiscono un’aggressione che cerca di destabilizzare la regione, violando i recenti accordi raggiunti ad Argyle, San Vincenzo e Grenadine, e che si aggiungono alla costante retorica provocatoria, accompagnata dalle ricorrenti dichiarazioni dei portavoce del Dipartimento della Difesa e del Comando Sud degli Stati Uniti, che hanno preso residenza permanente in Guyana.