Il Venezuela celebra il quinto anniversario della Battaglia dei Ponti

Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro, ha ricordato che cinque anni fa, l’unione civico-militare bolivariana ha sconfitto un piano di invasione ordito da Colombia, USA e l’opposizione estremista venezuelana all’epoca guidata dall’autoproclamato Juan Guaidò.

Durante la cosiddetta ‘Battaglia dei Ponti’, il popolo bolivariano ha difeso la pace e la sovranità nazionale contro il tentativo delle forze straniere di creare un conflitto al confine con la Colombia, ha ricordato il leader venezuelano tramite il suo account su X.

Il capo di Stato venezuelano ha quindi elogiato l’unità tra il popolo, l’esercito e la polizia bolivariana per sconfiggere il piano di invasione orchestrato dall’imperialismo e dai suoi complici nella regione, dietro il pretesto di consegnare “aiuti umanitari” da parte dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID).

Questo piano di destabilizzazione, orchestrato nel febbraio 2019, contava sul sostegno dell’allora presidente statunitense Donald Trump e la complicità dei presidenti allora in carica di Cile, Sebastián Piñera, Colombia, Iván Duque, e Paraguay, Mario Abdo Benítez.

Gli attivisti sostenuti dagli USA tentarono di entrare in Venezuela attraverso il ponte Simon Bolivar al confine tra Colombia e Venezuela e l’area di Santa Elena de Uairen vicino al Brasile.

Per appoggiare questa manovra, i governi degli USA e della Colombia assoldarono dei mercenari, tra cui membri del famigerato gruppo criminale conosciuto come ‘Tren de Aragua’, ha ricordato Freddy Bernal, governatore dello Stato Tachira.

Tuttavia, le Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB), i rivoluzionari del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) e gli abitanti di Tachira, insieme a tanti patrioti venezuelani impedirono congiuntamente l’ingresso nel paese degli estremisti appoggiati dagli Stati Uniti.

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