VIII Vertice CELAC

per un’integrazione che consolidi i legami tra le nazioni dell’America Latina e dei Caraibi

 

L’ottavo Vertice della Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC) è iniziato questo venerdì a Saint Vincent e Grenadine, dove la nostra Isola riaffermerà il suo impegno per l’unità latinoamericana e caraibica.

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, guida la delegazione ufficiale che partecipa all’evento che celebra il 10° anniversario della firma, all’Avana, della Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace.

Si tratta del più importante conclave diplomatico che questo territorio insulare abbia mai ospitato nella sua storia, e il suo svolgimento ne innalza certamente il profilo, così come quello della Comunità caraibica, in un contesto internazionale sempre più complesso, pieno di turbolenze e bisognoso di cooperazione.

L’aspirazione è che questo vertice diventi uno spazio di dialogo per approfondire l’integrazione politica, economica, sociale e culturale, ma anche per consolidare i legami di solidarietà e cooperazione tra le nazioni dell’America Latina e dei Caraibi.

Un altro obiettivo sarà quello di adottare una dichiarazione finale che rifletta gli interessi prioritari di tutti i membri del blocco, incorpori pronunciamenti speciali su questioni specifiche e rifletta anche la posizione unificata sui problemi che affliggono la regione.

È possibile visualizzare e scaricare qui le dichiarazioni ufficiali dei vertici precedenti.

La Celac, composta da 33 Paesi, è un meccanismo intergovernativo regionale nato nel 2011 per promuovere l’unità e l’integrazione politica, economica, sociale e culturale.

Sostenere la pace significa difendere il diritto di ogni popolo a scegliere liberamente il proprio modello politico e il proprio cammino verso lo sviluppo economico e sociale”, ha affermato Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica di Cuba, in occasione dell’ottavo Vertice della CELAC di venerdì scorso.

Di fronte alle differenze, il dialogo. Di fronte alle sfide, la cooperazione. Di fronte alla diversità, più unità. Di fronte alla guerra e alla violenza, difendiamo la pace”, ha sottolineato il Capo di Stato cubano durante l’incontro regionale a Saint Vincent e Grenadine.

Il Proclama di pace significa speranza per milioni di persone, la cui principale preoccupazione è la sopravvivenza in un mondo convulso dalla violenza e dalle guerre”, ha affermato Díaz-Canel.

La pace non è solo un diritto legittimo di tutti i popoli e di ogni essere umano. È una condizione fondamentale per il godimento di tutti i diritti umani, in particolare del diritto supremo alla vita, ha affermato.

Il nostro Proclama è molto giovane, ma è senza dubbio una pietra miliare storica nell’altrettanto giovane storia della CELAC”, ha affermato il Presidente di Cuba durante il suo discorso di apertura dell’8° Vertice, in cui sono stati commemorati i 10 anni della Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace.

Cuba è particolarmente onorata che la firma di questo documento emblematico, da parte dei Capi di Stato e di Governo dei 33 Paesi della regione, sia avvenuta al Vertice dell’Avana, ma il merito è di tutti, perché solo la volontà di tutti l’ha reso possibile, ha dichiarato Miguel Díaz-Canel Bermúdez.

Fonte: juventud rebelde

Traduzione: italiacuba.it

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