Tren de Aragua: la mitizzazione di fronte a vere reti criminali

misionverdad.com

In relazione alla rete di organizzazioni criminali che operano in America Latina, si è andata rafforzando la narrazione di attribuire allo Stato venezuelano la responsabilità di una presunta espansione e consolidamento della mega-gang El Tren de Aragua (TdA), come parte della campagna mediatica che cerca di criminalizzarlo al fine di creare un nemico fittizio che giustifichi le pressioni internazionali guidate dagli USA.

È quindi imperativo smascherare quali sono le vere strutture criminali con maggiore potere nella regione, quelle che sono riuscite a infiltrarsi negli organi degli Stati dei paesi in cui operano.

Durante una conferenza stampa, Tarek William Saab ha sottolineato l’esistenza del Cartello di Sinaloa e del Cartello Jalisco New Generation, entrambi con controllo territoriale intermittente in gran parte del Messico, da dove operano amministrando il traffico di droga, il traffico di esseri umani, -compresa la migrazione- e altri crimini che le collocano come le organizzazioni di questo tipo con la più alta incidenza nella regione. Complessivamente sono presenti in più di 100 paesi e contano più di 45mila membri, associati e facilitatori.

Allo stesso modo, si possono evidenziare le strutture delle maras, nate dalle bande di strada che finivano in prigione negli anni 80 negli USA e che, a causa della disuguaglianza sociale di quel paese e delle politiche migratorie, sono mutate fino a convertirsi in cellule criminali altamente organizzate con controllo in El Salvador, Guatemala e Honduras, paesi dove l’alto tasso di omicidi è un fattore comune.

In Brasile, ad esempio, opera il cosiddetto Primer Comando Capital (PCC), ispirato al Comando Vermelho, sorto a San Paolo negli anni ’90 come risposta al violento sistema carcerario di quel paese. Formata da prigionieri che cercavano difendersi, l’organizzazione si espanse e combatté una sanguinosa battaglia per il controllo del territorio nazionale, che la rese una delle bande più potenti del Brasile, che opera anche a livello internazionale.

Dall’altra parte del confine, in Colombia, l’ecosistema criminale ha i suoi maggiori esponenti nel cosiddetto Clan del Golfo, conosciuto anche come Forze di Autodifesa Gaitanista della Colombia (AGC), e Los Urabeños o Clan Úsuga, che opera come entità armata organizzata narco-paramilitare che fa parte del conflitto armato interno in Colombia. Questo gruppo è uno all’interno della diversità esistente nel paese vicino.

In Ecuador, le bande criminali che competono per il controllo delle rotte del traffico di droga hanno istituzionalizzato la violenza incidendo sulla vita politica attraverso l’omicidio di persone con profili pubblici, dai sindaci sino ai candidati presidenziali, il che costituisce una prova della debolezza del quadro statale del paese. Organizzazioni come Los Choneros, Los Tiguerones, Los Lobos e Los Lagartos si espandono e formano alleanze internazionali con gruppi più forti. Ad esempio, Los Choneros tengono una sinergia con il Cartello di Sinaloa, mentre Los Lobos l’hanno con il Cartello Jalisco Nueva Generación.

LA MITIZZAZIONE DEL TREN DE ARAGUA

La parapolitica è una manifestazione della criminalità che agisce come se fosse sovrana, impegnandosi, allo stesso tempo, sistematicamente, in attività irregolari. Questa simbiosi tra tali strutture e le istituzioni statali, descritta dagli autori Eric Wilson e Tim Lindsey, esaminati da questo sito in una precedente analisi, rivela una complessa rete di influenze e corruzione che mina la legittimità e il corretto funzionamento del governo.

Gli Stati in cui operano le suddette organizzazioni criminali potrebbero perfettamente caratterizzarsi in questo modo, ogni volta che un criminale originario di quei Paesi commette un reato al di fuori dei loro confini. Tuttavia, come lo menziona Saab, questa reazione non si vede nel caso del Venezuela, il che aggiunge argomenti alla tesi della strumentalizzazione.

Ciò porta a un’altra necessaria demistificazione. Il TdA è stato oggetto di una narrazione disinformante che ne ha distorto la vera natura. Non ci sono prove a sostegno dell’affermazione fatta dai media internazionali che la descrivono come una rete criminale transfrontaliera. Le indagini internazionali hanno dimostrato che le persone detenute all’estero e accusate di appartenere al TdA non sono realmente affiliate all’organizzazione, e alcune addirittura non hanno precedenti penali in Venezuela.

“Un esempio recente è il caso del deprecabile omicidio di Laken Riley da parte di un immigrato venezuelano negli USA. Alcuni parlamentari hanno cercato di collegare questo delitto con il TdA, ma la persona arrestata per l’omicidio non appartiene e non apparteneva a quell’organizzazione. In questo caso è il fratello dell’assassino che, presumibilmente, avrebbe legami con la banda, basandosi esclusivamente sui tatuaggi, ma non ci sono prove concrete che relazionino l’assassino al TdA” segnala Saab.

ERADICAZIONE DEL CRIMINE IN CIFRE

Nel 2019 sono iniziate le indagini contro il TdA, che inizialmente operava nello stato di Aragua e si è esteso ad altre regioni come Carabobo, Guárico, Caracas, Yaracuy, Zulia, Lara, Cojedes e Bolívar. Lo Stato venezuelano ha effettuato un attacco contro questa banda in due fasi. Nella prima fase sono stati individuati i suoi capi e l’organizzazione è stata disarticolata, in seguito all’arresto di 28 membri e all’emissione di mandati di arresto contro altre 46 persone. Tra i ricercati figurano Héctor Rustherford Guerrero Flores, alias El Niño Guerrero, e la perdita di uno dei suoi principali capi, Carlos Enrique Gómez Rodríguez, noto come El Conejo.

La seconda fase è iniziata dopo la presa del carcere di Tocorón nell’ambito dell’Operazione di Liberazione Cacique Guaicaipuro, incentrata sullo smantellamento finanziario della banda e che si è ripetuta in altre carceri come Yaracuy e Trujillo, oltre a Tocuyito. Sono state effettuate perquisizioni, sequestri di veicoli e proprietà e 16 persone coinvolte sono state arrestate, di cui 14 in procedimenti giudiziari. In totale, ci sono 44 detenuti e 102 con mandati di arresto per il loro coinvolgimento nel TdA.

Recentemente, Gerso Isaac Guerrero Flores, fratello di El Niño Guerrero, è stato arrestato in Spagna su richiesta del Ministero Pubblico venezuelano, che ha avviato il suo processo di estradizione.

La lotta dello Stato venezuelano contro le mega-bande è stata costante, con la disarticolazione di almeno altri 10 organismi dal 2019. Grazie a queste azioni congiunte con le autorità e il sistema giudiziario, è stata ottenuta una significativa diminuzione dei crimini nel paese. come la riduzione dei furti di veicoli del 93%, degli omicidi qualificati dell’87% e delle rapine aggravate del 77%.

Per alcuni, la menzogna di vincolare il TdA ed il governo nazionale potrebbe essere innocua e non avere alcun impatto reale sulla vita quotidiana del Paese; tuttavia, i congressisti USA hanno richiesto al presidente Biden di dichiarare la banda un’Organizzazione Criminale Transnazionale, il che aggiungerebbe nuovi elementi al falso dossier di uno Stato fallito contro il Venezuela e fornirebbe un nuovo quadro giuridico – Strategia per combattere la criminalità organizzata transnazionale del 2011 e la “Decreto Esecutivo Presidenziale del 2017 sull’Applicazione della Legge Federale relativa alle Organizzazioni Criminali Transnazionali e alla Prevenzione del Traffico Internazionale” – che, insieme a precedenti indagini come quella contenuta nel “Rapporto Douglas Farrah sull’’Impresa Criminale Bolivariana Congiunta’”, servono come sostegno per estendere l’aggressione contro lo Stato venezuelano, che non ha nulla a che fare con la struttura criminale.


TREN DE ARAGUA: LA MITIFICACIÓN ANTE VERDADERAS REDES CRIMINALES

 

En relación con el entramado de organizaciones criminales que operan en América Latina, se ha ido fortaleciendo la narrativa de atribuir al Estado venezolano la responsabilidad de una supuesta expansión y consolidación de la megabanda El Tren de Aragua, como parte de la campaña mediática que busca criminalizarlo en aras de crear un enemigo ficticio que justifique las presiones internacionales conducidas por Estados Unidos.

Se hace imperativo entonces exponer cuáles son las verdaderas estructuras criminales con mayor poder en la región, aquellas que han logrado infiltrarse en los cuerpos de los Estados de los países donde operan.

Durante una rueda de prensa, Tarek William Saab resaltó la existencia del Cartel de Sinaloa y del Cartel Jalisco Nueva Generación, ambos con control territorial de tipo intermitente en gran parte de México, desde donde operan administrando el tráfico de drogas, la trata de personas —incluida migración— y otros crímenes que las ubican como las organizaciones de esta índole con mayor incidencia en la región. Entre las dos tienen presencia en más de cien países y cuentan con más de 45 mil miembros, asociados y facilitadores.

Del mismo modo, se pueden destacar las estructuras de las maras, surgidas desde las pandillas callejeras que caían en las cárceles en los años 80 en Estados Unidos y que, debido a la desigualdad social en ese país y a las políticas migratorias, han mutado hasta convertirse en células criminales altamente organizadas con control en El Salvador, Guatemala y Honduras, países donde la alta tasa de homicidios es un factor común.

En Brasil, por ejemplo, opera el llamado Primer Comando Capital (PCC), inspirado en el Comando Vermelho, surgido en São Paulo durante la década de 1990 como respuesta al violento sistema penitenciario de ese país. Formada por prisioneros que buscaban defenderse, la organización se expandió y libró una sangrienta batalla por el control del territorio nacional, lo que la convirtió en una de las pandillas más poderosas de Brasil, que opera tambien internacionalmente.

Al otro lado de la frontera, en Colombia, el ecosistema criminal tiene sus mayores exponentes en el llamado Clan del Golfo, también conocido como Autodefensas Gaitanistas de Colombia (AGC), y Los Urabeños o Clan Úsuga, que opera como instancia armada organizada narcoparamilitar que forma parte del conflicto armado interno en Colombia. Este grupo es uno dentro de la diversidad existente en el vecino país.

En Ecuador las bandas criminales que compiten por el control de las rutas del narcotráfico han institucionalizado la violencia al impactar la vida política mediante el asesinato de personas con perfiles públicos, desde alcaldes hasta candidatos presidenciales, lo que constituye una evidencia de la debilidad del entramado estatal del país. Organizaciones como Los Choneros, Los Tiguerones, Los Lobos y Los Lagartos se expanden y forman alianzas internacionales con grupos de mayor fuerza. Por ejemplo, Los Choneros tienen sinergia con el Cartel de Sinaloa, mientras que Los Lobos la tienen con el Cartel Jalisco Nueva Generación.

LA MITIFICACIÓN DEL TREN DE ARAGUA

La parapolítica es una manifestación de criminalidad que actúa como si fuese soberana, al mismo tiempo que se involucra en actividades irregulares de forma sistemática. Esta simbiosis entre tales estructuras y las instituciones estatales, descritas por los autores Eric Wilson y Tim Lindsey, reseñados por esta tribuna en una análisis anterior, revela una compleja red de influencias y corrupción que socava la legitimidad y el funcionamiento adecuado del gobierno.

Perfectamente podrían caracterizarse así los Estados en los que operan las organizaciones criminales antes mencionadas, cada vez que un criminal originario de esos países comete un delito fuera de sus fronteras. Sin embargo, como lo menciona Saab, no se ve esta reacción como sí en el caso de Venezuela, lo que suma argumentos a la tesis de instrumentalización.

Esto lleva a otra desmitificación necesaria. El Tren de Aragua ha sido objeto de una narrativa desinformativa que ha distorsionado su verdadera naturaleza. No existen pruebas que respalden la afirmación hecha por medios internacionales que lo describen como una red criminal trasfronteriza. Investigaciones internacionales han demostrado que individuos detenidos en el extranjero y acusados de pertenecer al Tren de Aragua no están realmente afiliados a la organización, e incluso algunos no tienen antecedentes penales en Venezuela.

“Un ejemplo reciente es el caso del lamentable asesinato de Laken Riley por un inmigrante venezolano en Estados Unidos. Algunos parlamentarios han intentado vincular este crimen con el Tren de Aragua, sin embargo, el detenido por el asesinato no pertenece ni perteneció a esa organización. En este caso, es el hermano del asesino quien presuntamente habría tenido vínculos con la banda, basándose únicamente en tatuajes, pero no existen pruebas concretas que relacionen al asesino con el Tren de Aragua”, señala Saab.

ERRADICACIÓN DEL CRIMEN EN CIFRAS

En 2019 se iniciaron las investigaciones contra el Tren de Aragua, que inicialmente operaba en el estado Aragua y que fue expandiéndose a otras regiones como Carabobo, Guárico, Caracas, Yaracuy, Zulia, Lara, Cojedes y Bolívar. El Estado venezolano llevó a cabo un ataque contra esta banda en dos fases. En la primera etapa se ubicaron a sus líderes y se desarticuló la organización, resultado de la detención de 28 integrantes y la emisión de órdenes de aprehensión contra otros 46 individuos. Destaca entre los buscados Héctor Rustherford Guerrero Flores, alias El Niño Guerrero, y la baja de uno de sus líderes principales, Carlos Enrique Gómez Rodríguez, conocido como El Conejo.

La segunda etapa se desencadenó tras la toma del penal de Tocorón en la Operación de Liberación Cacique Guaicaipuro, enfocada en desmantelar el entramado financiero de la banda y que tuvo su reedición en otros penales como los de Yaracuy y Trujillo, así como el de Tocuyito. Se realizaron allanamientos, decomisos de vehículos e inmuebles, y se detuvo a 16 involucrados, con 14 en proceso judicial. En total, hay 44 detenidos y 102 con órdenes de aprehensión por su involucramiento con el Tren de Aragua.

Recientemente, en España fue arrestado Gerso Isaac Guerrero Flores, hermano de El Niño Guerrero, a solicitud del Ministerio Público venezolano, lo que inició su proceso de extradición.

La lucha del Estado venezolano contra las megabandas ha sido constante, con la desarticulación de al menos otros 10 cuerpos desde 2019. Gracias a estas acciones conjuntas con las autoridades y el sistema de justicia, se ha logrado una significativa disminución de los delitos en el país, como la reducción del robo de vehículos en 93%, los homicidios calificados en 87% y los robos agravados en 77%.

Para algunos, la patraña de vinculación entre el Tren de Aragua y el gobierno nacional podría ser inocua y no tener un impacto real en la cotidianidad del país; no obstante, congresistas estadounidenses han solicitado al presidente Biden declarar la banda como una Organización Criminal Transnacional, lo que sumaría nuevos elementos al expediente fake de Estado fallido contra Venezuela y proporcionaría un andamiaje jurídico novedoso —Estrategia para combatir el crimen organizado transnacional del 2011 y el “Decreto Ejecutivo Presidencial de 2017 sobre la Aplicación de la Ley Federal en Relación a las Organizaciones Criminales Transnacionales y la Prevención del Tráfico Internacional”— que, junto a investigaciones previas como la contenida en el “Informe Douglas Farrah sobre la “Empresa Criminal Bolivariana Conjunta”, sirven de sustento para extender la agresión contra el Estado venezolano, que nada tiene que ver con la estructura criminal.   

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.