La decisione del socialismo come un ricordo vivo

L’incrocio di 23 e 12, nel Vedado de L’Avana ha accolto la cerimonia per il 63º anniversario della proclamazione del carattere socialista della Rivoluzione Cubana.

 

«Girón, per i veri rivoluzionari cubani è presente ogni giorno. Difenderemo questa bandiera sino all’ultimo respiro», ha assicurato con convinzione il combattente internazionalista e capitano della riserva Pastor Cantero Echazabal, tra le strade  23 e 12, del Vedado de L’Avana, dove risuona ancora l’eco delle parole del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, di 63 anni fa.

Quell’occasione segnata dal dolore per il commiato alle vittime degli attacchi degli USA contro le forze aeree del paese, in Ciudad Libertad San Antonio de los Baños e Santiago di Cuba, poche ore prima dell’invasione mercenaria a Playa Girón aveva registrato la determinazione del popolo cubano di continuare il suo cammino, dichiarato socialista dal capo della Rivoluzione quel 16 aprile del 1961.

Nell’emblematico incrocio  di 23 e 12, la mattina di martedì 16 aprile si è svolta la cerimonia per il 63º anniversario di quel giorno cardinale nel destino dell’Isola e anche del continente, perché a partire da Gírón tutti i popoli dell’America Latina sono stati un pochino più liberi, aveva dichiarato Fidel, come ha ricordato il membro del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e suo Primo Segretario Provinciale a L’Avana, Liván Izquierdo Alonso.

Inoltre ha risaltato come, nei giorni marcati, la popolazione nel mezzo della sofferenza crebbe nella sua statura morale per proseguire nei posti di combattimento e di lavoro e nemmeno gli attacchi distruttivi incisero nell’opera creatrice, con esempi tanto preziosi come la Campagna di Alfabetizzazione  realizzata in quell’anno.

Si scagliarono contro un popolo disposto a morire per la sua sovranità e la sua indipendenza».

Hanno presieduto la cerimonia il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel; il membro del Burò Politico e Segretario dell’Organizzazione del Comitato Centrale, Roberto Morales Ojeda e la membro del Comitato Centrale e Governatrice de L’Avana, Yanet Hernández Pérez.

Le canzoni «Girón, la Victoria», di Sara González e l’interpretazione di Aly Ríos e «Aquí estamos», di Ernesto Llerena, con la voce di Verónica Velázquez, hanno contribuito a riportare le vibrazioni della concentrazione di fucili riunita più di sei decenni fa.

Nicolás Guillén ha di nuovo intonato la su poesía grazie a Ramón Junco e la sua declamazione di «Míster, Noǃ», mentre i repentisti Papillo e Emiliano hanno messo in rima la trascendenza di quell’istante, per tutti i tempi.

La Compagnia di Danza Arteson e i pionieri della Scuola Elementare “Combatientes de Bolivia”, hanno ballato al ritmo del brano musicale «Soy de Cuba». L’orgoglio contenuto in questo titolo dipende in gran misura da date come questa omaggiata.

Mentre la storia rivoluzionaria guida tutti i nostri passi, dobbiamo assistere a queste celebrazioni senza l’animo del ricordo di un lontano passato, ma con l’intenzione di riempirci di questo, per proiettarlo verso il futuro e insistere nell’eresia pronunciata da Fidel di «edificare una rivoluzione socialista nelle stesse narici degli Stati Uniti.

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