Venezuela: condannate 29 persone coinvolte nell’operazione golpista Gedeon

Il Procuratore Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Tarek William Saab, ha reso noto che 29 imputati sono stati condannati per il raid terroristico-golpista avvenuto nell’ambito della cosiddetta dell’Operazione Gedéon.

Saab ha annunciato sul suo account X che l’udienza per la continuazione del processo orale e pubblico nel caso dell’Operazione Gedéon è iniziata mercoledì. Si conclude così il periodo di ricezione e di valutazione delle prove.

Secondo le informazioni fornite dal Procuratore Generale, all’udienza sono state presentate le arringhe della Procura e della Difesa tecnica.

A seguito dell’udienza, alle 10:30 del mattino, il 1° Tribunale contro il terrorismo ha emesso un verdetto di colpevolezza contro i 29 imputati.

Il capo del ‘Ministerio Publico’ ha spiegato che 20 degli accusati sono stati condannati a 30 anni di carcere per i reati di tradimento, cospirazione con un governo straniero, ribellione, associazione, traffico illecito di armi da guerra, terrorismo e finanziamento del terrorismo.

Gli altri nove sono stati condannati a 21 anni di carcere per i reati di associazione e cospirazione con un governo straniero.

Ha aggiunto che il tribunale ha anche ordinato la confisca di tutti i beni sequestrati.

Saab ha aggiunto che ci sono altre persone coinvolte che rimangono a piede libero dalla giustizia venezuelana, ma che si sta continuando a lavorare per garantire che queste azioni criminali non rimangano impunite.

“Con questo si chiude un episodio nero nella storia recente del paese, quando un gruppo di venezuelani, in coordinamento con attori e potenze straniere, perpetrò questa operazione di incursione marittima mercenaria che mirava all’omicidio di funzionari al più alto livello dello Stato venezuelano”, ha affermato nella sua pubblicazione.

Il 3 maggio ha segnato il quarto anniversario dell’Operazione Gedeon, un’incursione marittima volta a destabilizzare il Paese sudamericano e a colpire funzionari del governo bolivariano guidato da Maduro.

Per perpetrare questo piano, i mercenari sono entrati dalla zona costiera di Macuto, nello Stato di La Guaira, sotto la guida di Antonio Sequea, che avrebbe partecipato al fallito tentativo di colpo di Stato del 30 aprile 2019.

Tuttavia, il gruppo armato era guidato anche da Colina Ibarra, oltre che dal disertore Javier Nieto Quintero e dal direttore esecutivo di Silvercorp USA, Jordan Goudreau, un ex soldato USA.

Di fronte a queste azioni terroristiche, l’Operazione Negro Primero, in un’unione civile-militare-poliziesca, è riuscita a fermare i piani terroristici, in cui sono coinvolti i governi di Colombia e USA.

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