Category Archives: – america latina

Bolivia: ambasciata USA massima responsabile destabilizzazione

L’ambasciata USA a La Paz è stata la maggior responsabile e promotrice della destabilizzazione dello Stato Plurinazionale della Bolivia, ha dichiarato il presidente Evo Morales in un tuit pubblicato lo scorso 13 novembre.

Il suo messaggio dice: «Condanniamo la decisione di Trump di riconoscere il governo di fatto, autoproclamato dalla destra. Dopo l’imposizione di (Juan) Guaidó, ora proclama (Jeanine) la Añez. Il colpo di Stato che provoca la morte de miei fratelli boliviani è una cospirazione politica ed economica che viene dagli Stati Uniti».

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Vzla: creare l’atmosfera per un nuovo ciclo di destabilizzazione

Traduzione di Marco Pondrelli  www.marx21.it

Approfittando dello slancio del violento cambio di regime in Bolivia, gli operatori che continuamente tentano il colpo di stato in Venezuela hanno messo a punto una strategia, durante questa settimana, per lanciare un nuovo ciclo di violenza di fronte alle proteste indette per questo 16 novembre.

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Nessuno potrà cancellare l’impronta amorosa di Cuba in Bolivia e in Ecuador

In questi giorni tornano in Patria i medici che prestavano i loro servizi in Bolivia e in Ecuador, che lasciano là i loro pazienti, le famiglie con scarse risorse ma molta gratitudine verso coloro che li hanno assistiti, li hanno curati e convivevano con loro nelle stesse comunità.

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7 giorni di Jeanine Áñez portano la Bolivia più di 10 anni indietro

La presidente de facto della Bolivia, Jeanine Áñez, da una settimana ha assunto la conduzione il governo boliviano. Tra le proteste, Áñez ha preso una serie di misure che abbattono alcuni dei pilastri della politica del deposto Evo Morales e dei suoi 13 anni alla presidenza del paese

Fonte Articolo –  www.lantidiplomatico.it

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Bolivia, il Paese che non c’è

Fabrizio Casari www.altrenotizie.org

Un Paese dove il legittimo presidente è costretto all’esilio e un’illegittima figura svolge il ruolo di presidente è vittima di un colpo di Stato. Quando l’esilio del Presidente è deciso dai militari c’è un colpo di Stato. Quando una qualunque parlamentare, senza il voto di nessuna delle due Camere, si autonomina Presidente ad interim con i militari che le pongono la fascia, il Paese è in preda ad un colpo di Stato. Un Paese nel quale si impedisce a Camera e Senato di riunirsi per rifiutare il voto all’impostore autonominata subisce un colpo di Stato. Un Paese dove gli elettori protestano per le strade contro il tradimento delle forze armate e della polizia e vengono uccisi a grappoli, è dove é in corso un colpo di Stato. Quando un Paese straccia di fatto la sua Costituzione è in corso un colpo di Stato. Questo paese è la Bolivia. Il suo autonominato governo è una giunta golpista.

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Bolivia non si arrende!

“Se l’oligarchia latinoamericana, inginocchiata davanti all’impero statunitense, rompe le regole del gioco ed ignora i diritti sovrani dei popoli, ci starebbero autorizzando ad attivare qualunque meccanismo per restituire ai popoli i loro legittimi diritti. Venezuela non rimane a braccia conserte davanti all’aggressione contro il popolo fratello di Bolivia”

Hugo Chavez, 12 ottobre 2006

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L’odio per l’indio

Álvaro García Linera *

Come una fitta nebbia notturna, l’odio percorre voracemente i quartieri delle classi medie urbane tradizionali della Bolivia. I loro occhi traboccano di rabbia. Non gridano, sputano; non pretendono, impongono. I loro cantici non sono di speranza né di fratellanza, sono di disprezzo e discriminazione contro gli indio. Montano le loro moto, salgono sulle loro camionette, si radunano nelle loro carnevalesche confraternite e nelle università private e vanno a caccia di indio ribelli che hanno osato togliere loro il potere.

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Dichiarazione ALBA-TCP contro il golpe in Bolivia

I ministri degli affari esteri e i capi delegazione dei paesi membri dell’Alleanza bolivariana per i popoli della nostra America-Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP), riuniti a Managua, in occasione della VIII riunione straordinaria del Consiglio politico:

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Bolivia: golpista Kaliman fugge negli USA con 1 milione di $

Resumen Latinoamericano

Il generale golpista che chiese le dimissioni del Presidente Evo Morales, Williams Kaliman, è fuggito negli Stati Uniti con un milione di dollari dato dal direttore aziendale dell’ambasciata yankee in Bolivia.

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Bolivia, la persecuzione golpista minaccia il Congresso

Marco Teruggi – Pagina|12

La minaccia in Bolivia ora punta il potere legislativo. Il ministro del governo di fatto, Arturo Murillo, nominato dall’autoproclamata Jeanine Añez, ha annunciato che ci sono senatori e deputati “che stanno facendo sovversione” e che i loro nomi saranno resi pubblici.

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Sono arrivati a Cuba i medici provenienti dalla Bolivia

La collaborazione medica cubana in Bolivia è cominciata nel 1985. Come risultato di questo vincolo, 17.684 professionisti della sanità hanno offerto il loro apporto  in questo fraterno paese in cui sono state realizzate  73.330.447 visite.

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Colpo di Stato in Bolivia: il buio è illuminato

Juan Alberto Sánchez Marín, CLEA, http://aurorasito.altervista.org

Hanno abbattuto Evo Morales, sì. E il vicepresidente García Linera, sì. E la presidentessa del Senato Adriana Salvatierra. E tutto il governo. E tutti i militanti e sostenitori del Movimento al Socialismo, MAS. E andranno da chi ancora sa dove andare e da chi rappresenta ancora qualcosa. Sì, hanno abbattuto Evo e il governo legittmamente eletto. E quando i capi del colpo di Stato non pensavano chi mettere o dove, la stessa ladina Jeanine Ánhez li ha fatti uscire dai guai e in tre minuti si proclamava presidente della Bolivia, senza giuramento, senza quorum dell’Assemblea legislativa plurinazionale.

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Un popolo disarmato sarà sempre sconfitto

Bruno Guigue,

La Repubblica spagnola credeva nella democrazia parlamentare e Franco stabilì la sua dittatura. Salvador Allende credeva nella democrazia parlamentare e si ebbe Pinochet. Evo Morales credeva nella democrazia parlamentare e un colpo di Stato lo costrinse a lasciare il potere. Illustrazioni tra le tante di una legge della storia: affronta i lupi, non essere mai un agnello.

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Benvenuti nella dittatura

Marco Teruggi  www.cubadebate.cu

“Benvenuti nella dittatura”, ha detto una signora mentre correva dai lacrimogeni, moto, camionette con giovani detenuti, moto e blindati militari. La scena è avvenuta nel centro della città di La Paz, nel pomeriggio, dopo che avevano represso la presidentessa del Senato, Adriana Salvatierra, e l’autoproclamata presidentessa Jeanine Añez aveva nominato un nuovo comando militare.

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Il controgolpe di El Alto imponeva l’autoproclamazione di Jeanine Ánhez

Mision Verdadhttp://aurorasito.altervista.org

Durante l’era coloniale, il Cerro Rico de Potosí in Bolivia fu al centro del saccheggio di enormi quantità di argento da parte dell’Europa. All’inizio di questo secolo, in particolare a Cochabamba, fu tessuto il piano di privatizzazione dell’acqua, dalla paternità delle istituzioni di Bretton Woods e il fedele sostegno dell’allora presidente Hugo Banzer. Seguendo tale linea, lo Stato boliviano del Presidente Evo Morales, fu sommerso da varie pressioni e aggressioni globali aziendali.

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