1/2 novembre: Assemblea Generale ONU esaminerà il progetto di risoluzione contro il blocco

Il ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla ha annunciato oggi sul suo account sul social network X, ex Twitter, che l’1 e il 2 novembre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite esaminerà il progetto di risoluzione sulla necessità di porre fine al blocco statunitense contro Cuba.

Il ministro degli Esteri ha ribadito che gli USA ignorano le richieste di eliminare, senza condizioni, questa politica unilaterale, extraterritoriale e genocida contro Cuba.


Il membro del Burò Politico del Partito, Bruno Rodríguez Parrilla, ministro cubano delle Relazioni Estere, ha annunciato nel suo account in X che nei giorni 1 e 2  novembre, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che considererà il Progetto di Risoluzione sulla necessità di porre fine al blocco USA contro Cuba.

Il Cancelliere ha assicurato che gli USA ignorano il richiamo d’eliminare, e senza condizioni, questa politica unilaterale, extraterritoriale e genocida. «Abbiamo il diritto di vivere senza blocco», ha scritto.

Rodríguez Parrilla ha denunciato che, dal 2019, Washington ha portato  queste misure coercitive a una dimensione estrema , più dannosa crudele e disumana, che priva Cuba delle entrate indispensabili per comprare alimenti, combustibili, materie prime e strumenti, e provoca carenze , difficoltà e ansie alle famiglie cubane , ha precisato nel messaggio pubblicato nella rete sociale.

È -ha scritto-una violazione di massa, flagrante e sistematica dei diritti umani.

A prezzi correnti ha ricordato che i danni accumulati dal blocco USA corrispondono a 159084 milioni di $ e nell’ultimo anno hanno toccato 4867 milioni, cioè, 405 milioni mensili.

Inoltre ha sottolineato che la permanenza di Cuba nell’arbitraria e spuria lista degli Stati patrocinatori del terrorismo aggrava questa situazione.

Ancora una volta il Governo USA nella sua politica unilaterale, extraterritoriale e genocida, resterà isolato di fronte al reclamo unanime della comunità internazionale che Cuba ha il diritto di vivere senza blocco, ha rimarcato il diplomatico.


Contro la prepotenza del sanzionatore del mondo, il giudizio dei popoli

Un Tribunale Internazionale contro il blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dagli USA da più di 60 anni, si riunirà a Bruxelles, in Belgio, il 16 e 17 novembre prossimi.

Un Tribunale Internazionale contro il blocco economico, commerciale e Finanziario imposto a cuba dagli USA da più di 60 anni si riunirà a Bruxelles, in Belgio, il 16 e 17 novembre prossimi.

“Sempre con Cuba”, piattaforma del movimento internazionale di solidarietà, ha confermato, attraverso la rete sociale X, la realizzazione dell’incontro nel quale si denunceranno le sfide del popolo cubano che affronta questa politica definita illegale e genocida,  che viola i suoi diritti.

Si aspetta la testimonianza di varie generazioni di cubani che hanno vissuto sotto questo assedio economico, che priva la nazione delle entrate necessarie per comprare alimenti, combustibili e materie prime per la produzione, anche dei medicinali.

Organizzazioni sociali, sindacali, politiche e di giuristi, d’Europa, dell’America Latina e degli Stati Uniti hanno presentato, nel Vertice dei Popoli Bruxelles-2023, il richiamo a questo Tribunale Internazionale contro il blocco imposto a Cuba.

La politica aggressiva e unilaterale degli USA contro l’Isola è peggiorata dal 2019,con l’ amministrazione del, oggi, ex presidente Donald Trump (2017-2021), che oltre a imporre 243 misure per rinforzare il blocco, ha inserito nuovamente Cuba nella spuria lista dei paesi presunti patrocinatori del terrorismo, nella quale il suo successore nella casa Bianca mantiene la nazione dei Caraibi.

Recentemente, il cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, ha assicurato che gli USA ignorano i richiami per l’eliminazione senza condizioni di questa politica unilaterale, extraterritoriale e genocida.

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