Caricom: trovare una soluzione alla crisi in Haiti

caricomLa Comunità dei Caraibi (Caricom) ha incitato a trovare una soluzione urgente alla crisi di Haiti ed ha esortato gli attori politici del paese a trovare un consenso per restaurare la calma e celebrare la seconda tornata presidenziale.

Il blocco regionale ha condannato anche gli incidenti violenti che hanno stravolto il processo elettorale sin dalla sua apertura nell’agosto scorso e che hanno contribuito a cancellare le elezioni del 24 gennaio, quando si doveva definire il successore del presidente Michel Martelly ed ha invitato tutti i settori haitiani a collaborare per restituire l’ordine pubblico e facilitare così gli attuali negoziati tra le frazioni politiche e il Governo, perché fluiscano e si termini con successo.

“È imperativo sviluppare la votazione in un ambiente sicuro e pacifico per garantire che i cittadini vadano alle urne con civismo e in massa”, conclude l’organizzazione dei Caraibi in un comunicato.

Caricom si è sommata al reclamo internazionale per la fine della crisi haitiana, aggravata dalla rinuncia del candidato dell’opposizione Jude Celestin dalla contesa elettorale perchè l’ha considerata una frode.

Il ministro d’Informazione, Mario Dupuy, ha avvertito sul crescente rischio di un intervento militare straniero se la nazione francofona continua instabile e i politici non patteggiano un accordo per eleggere il prossimo presidente.

Dopo intense marce dell’opposizione, le continue azioni violente e lo smembramento del Consiglio Elettorale Provvisorio, il Governo ha deciso di posporre a tempo indefinito la seconda votazione presidenziale programmata per la fine di questo gennaio.

Il legislativo sta continuando il dibattito di quattro proposte per far terminare l’incertezza, mentre l’esecutivo mantiene i negoziati d’alto livello con il proposito di evitare un vuoto di potere quando Martelly consegnerà il mandato il 7 febbraio.

Une delle iniziative è stata presentata da otto candidati dell’opposizione e raccomanda di instaurare un governo di transizione, ma alcuni settori minacciano un sollevamento armato se si approverà un gabinetto provvisorio integrato solo da politici di Port au Prince.

Haiti ha aperto il ciclo elettorale il 9 agosto scorso con le parlamentari, ritardate per quasi quattro anni per via delle discrepanze tra l’esecutivo e l’opposizione.

Il 25 ottobre è stata effettuata la seconda tornata del legislativo e la prima delle presidenziali.

L’apatia popolare, la violenza e gli attacchi tra i partiti rivali hanno intralciato tutti questi processi considerati indispensabili per rinnovare le entità democratiche e ristabilire l’equilibrio istituzionale nel paese dei Caraibi.

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