Atilio Boron http://italiano.prensa-latina.cu
A dispetto delle retrocessioni accadute nei paesi della regione, l’America Latina è chiamata ad avanzare e riprendere l’impulso progressista e di sinistra, ha affermato, oggi, in Messico il politologo argentino Atilio Boron.
In un’intervista esclusiva con Prensa Latina, l’intellettuale afferma che i golpe inflitti in Brasile ed Argentina possono essere vinti.
Ha ricordato che in Brasile l’ordine costituzionale e la legalità del sistema politico furono investite da un golpe di Stato “per quanto lo chiamino istituzionale”.
L’amministrazione di Mauricio Macri in Argentina affronta enormi difficoltà economiche ed è precipitata in una nuova auge delle lotte e delle manifestazioni popolari che mettono in seria questione la sua stabilità nel futuro, ha detto Boron. Ha previsto che nelle elezioni di mezzo termine in ottobre prossimo il mandatario argentino affronterà un serio rovescio.
Per adesso non si vede un consolidamento dei processi di reversione della destra in questi due paesi sud-americani, ha sottolineato Boron.
Al rispetto ha considerato che il ciclo iniziato nel 1999 col trionfo del presidente Hugo Chavez in Venezuela non si è chiuso in America Latina.
“Non c’è un’evidenza definitiva; la lotta di classe ha ottenuto vittorie, retrocessioni, stagnazione, e sono esperienze in un contesto internazionale molto sfavorevole, compresa la caduta dei prezzi delle materie prime latinoamericane”.
Ha osservato che non tutto è perso in Brasile, dove gli scandali di corruzione potrebbero distruggere il governo di Michel Temer. In questo caso dovranno fare le elezioni in 90 giorni e Lula da Silva è il candidato meglio posizionato, ha riflettuto.
Il pensatore argentino ha segnalato che l’ex presidente Fernando Lugo ha, oggi, le preferenze dell’opinione pubblica in Paraguay, fatto che lo segnala come forte candidato per vincere nei suffragi del 2018.
Da parte sua il governo venezuelano è riuscito a rimontare il 2016, anno di grave destabilizzazione. “Il presidente Nicolas Maduro sta svolgendo una forte agenda per recuperare la moneta, contenere l’inflazione e dare la battaglia decisiva nel terreno economico”. “Il processo bolivariano deve ringraziare Dio per avere di fronte un’opposizione che è impresentabile, una spazzatura, gente meschina, ignorante, anti-patriottica, colonizzata e reazionaria”, qualificò l’analista argentino.
Tuttavia, ha considerato che i processi rivoluzionari e progressisti non sono esenti da errori e da mancanza di autocritica. “Abbiamo bisogno dell’autocritica in America Latina”, ha rimarcato.
A dispetto del momento di incertezza, sono ottimista che riprenderemo l’impulso ed avanzeremo nel continente, ha concluso Boron, che assiste al XXI Seminario Internazionale “I Partiti ed una nuova società” convocato dal Partito del Lavoro del Messico.
Orlando Oramas Leon, corrispondente di Prensa Latina in Messico