USA: manterrà riduzione personale ambasciata

Washington, 2 marzo 2018 – Il Dipartimento di Stato nordamericano ha annunciò oggi che manterrà in modo permanente la riduzione del personale della sua ambasciata a Cuba, nonostante gli appelli di vari gruppi a permettere il ritorno di diplomatici e funzionari.


In un comunicato diffuso questo venerdì, l’agenzia federale ha informato che a partire dal 5 marzo entrerà in vigore un nuovo piano permanente del personale, con il quale l’ambasciata continuerà a operare con i lavoratori minimi necessari per svolgere compiti consolari e diplomatici di base.

Secondo il testo, il numero di persone che rimarranno nella missione sarà simile al livello di personale d’emergenza mantenuto dopo l’ordine di partenza del 29 settembre, quando Washington ha ritirato più della metà dei suoi funzionari con l’argomento di incidenti di salute segnalati da questi.

“L’ambasciata funzionerà come un posto non accompagnato, definito come un posto in cui nessun membro della famiglia è autorizzato a risiedere”, ha aggiunto il comunicato.

L’annuncio di questo giorno viene dato nonostante si riconosca nello stesso documento che non esistono ancora risposte definitive sulla fonte o sulla causa degli incidenti di salute segnalati dai suoi diplomatici, che il Dipartimento di Stato continua a chiamare “attacchi”.

Secondo il testo, la decisione si deve, in larga misura, alla preoccupazione del sottosegretario, Rex Tillerson, sulla salute, il benessere e la sicurezza del personale del governo statunitense, anche quando si tratta di un’indagine in corso che ancora non ha risultati conclusivi. La posizione del Dipartimento di Stato ignora l’appello di una delegazione bicamerale del Congresso che ha visitato Cuba il mese scorso e ha sostenuto la normalizzazione del lavoro nell’ambasciata a La Habana.

Il gruppo, con a capo il senatore democratico Patrick Leahy, ha considerato un errore la riduzione dei funzionari in questa missione; così come l’espulsione da Washington D.C. di 17 diplomatici cubani.

Una delle partecipanti a questo viaggio, la rappresentante Kathy Castor (anche del partito azzurro) questa settimana ha espresso a Tillerson, in una lettera, la sua preoccupazione per l’assenza di personale nell’ambasciata, specialmente nei servizi consolari.

La congressista ha lamentato il conseguente impatto negativo sulle famiglie e sugli scambi educativi, religiosi e culturali tra il popolo cubano e il popolo americano.

Questo giovedì, intanto, un gruppo di 28 tour operator e organizzazioni specializzate in visite didattiche a Cuba ha chiesto al Dipartimento di Stato il ritorno dei diplomatici a La Habana e di cambiare l’avvertimento di viaggi a Cuba, dall’attuale livello tre (riconsiderare un viaggio) fino, almeno, al livello due (esercitare maggiori precauzioni).

Traduzione: Redazione di El Moncada

http://www.radiohc.cu

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