L’origine (NARCO) di Marco Rubio: breve dossier

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Questo senatore repubblicano ha scritto le sue memorie in un libro che ha battezzato con il nome ‘An American Son’, pubblicato nel 2012. Nel libro accenna appena superficialmente che suo cognato era un noto signore del narcotraffico e tutta la famiglia (di origine cubana e residente a Miami) lo sapeva.

In una nota del Washington Post, del 2015, viene pubblicata la storia di Orlando Cicilia, marito di Barbara, una sorella maggiore del senatore repubblicano. Cicilia era un prestanome ed operatore del circuito dei narcotici, in particolare della cocaina, nel periodo del suo massimo apogeo negli USA, quando Miami era considerata la capitale della cocaina a Gringolandia.

In particolare, Cicilia lavorava per Mario Tabraue, un altro narco di origine cubana, a cui hanno sequestrato una casona chiamata dagli agenti federali “La magione Playboy”, dove sono state trovate droghe, armi lunghe e due leopardi proprietà del capo, che giocava ad essere Pablo Escobar. Durante l’operativo in cui Cicilia fu arrestato, anche Tabraue fu arrestato.

Erano quasi al tramonto gli anni ’80, quando Orlando Cicilia fu catturato a partire da un sequestro di un edificio adiacente a quello della famiglia di Rubio. Il ricco “uomo d’affari” che sembrava essere Orlando Cicilia, ed il suo gruppo più vicino, aveva sulle spalle accuse, tra cui si evidenziava l’assassinio di Larry Nash, un informatore segreto di quello che allora era l’Ufficio Alcool, Tabacco ed Armi da Fuoco ascritto all’FBI, nel 1980.

Al momento di cadere nelle mani della giustizia Orlando Cicilia (anch’egli di origine cubana), Marco Rubio aveva solo 16 anni. Ma il suo ambiente familiare era già abbastanza “torbido”, segnala il tabloid britannico Daily Mail.

Le diffidenze dei media USA diretti verso Rubio giacciono nel ruolo che ebbe Barbara Rubio nell’auge di quella famiglia negli anni ’80, giusto ai tempi della “maggiore prosperità” del suo sposo Orlando. L’approccio è ovvio: si tratta di una famiglia che ha raggiunto privilegi grazie al consenso del suo parente politico.

L’ascesa politica di Rubio ha avuto sempre quella nuvola nera. Descrive Washington Post che in un’occasione il portavoce di Rubio, Todd Harris, ha segnalato che il senatore “aveva solo 16 anni al momento della detenzione e vede questo come una questione famigliare ed intimamente privata, essendo che questi eventi ebbero luogo quasi 30 anni fa”. In diverse interviste e durante la sua ascesa politica, Rubio ha rifiutato di rispondere alle domande dei media sul fatto se Orlando Cicilia abbia fornito sostegno finanziario a lui o alla sua famiglia.

SEGNALI DI TRAFFICO DI INFLUENZE E FAVORI A CRIMINALI

La polemica di questo caso circonda Rubio, non per trattarsi di condotta impropria di un familiare politico in un periodo in cui Rubio era un adolescente. La polemica ricade per gli eventi che hanno avuto luogo dopo il decollo della carriera politica di Rubio. Il senatore, membro della banda cubano-miamense più rancida, è stato segnalato per aiutare il suo cognato con benefici legali usando, per quei fini, la sua ascesa politica.

Orlando Cicilia, famoso per essere uno degli operatori più ricchi del narcotraffico a Miami, ricevette molta attenzione, allora, e fu condannato a oltre 35 anni di carcere. Ma Cicilia scontò appena poco più di 12 anni, uscì in piena libertà giusto quando Marco Rubio ascese a rappresentante al Congresso USA nel 2000. Orlando Cicilia uscì dal carcere appena quattro giorni dopo che Rubio assumesse l’incarico di deputato.

L’antico capo di Orlando, Mario Tabraue, su cui pesava una pena di 100 anni di carcere per i suoi crimini, fu rilasciato dal carcere nel 2003, con solo 15 anni di pena scontati.

Marco Rubio in diverse occasioni è stato rimproverato per i grandi favori giudiziari che Orlando Cicilia ricevette, questione che ha negato con veemenza.

Todd Harris, portavoce di Rubio, ha anche scritto al Washington Post indicando che in nessuna circostanza quel giornale deve dedurre che Cicilia qualche volta abbia ricevuto il favore di suo cognato, poiché Cicilia e Barbara Rubio sono rimasti sposati e sentimentalmente uniti nel corso dei 12 anni di reclusione del riferito narco.

Secondo il Washington Post negli anni successivi all’arresto del narcotrafficante, le famiglie Cicilia e Rubio “sono rimaste profondamente intrecciate personalmente, finanziariamente, politicamente ed emotivamente”. La squadra politica di Rubio si è lamentata con veemenza quando il caso “dimenticato” di Cicilia è stato oggetto di una relazione nel 2011 dalla rete televisiva in spagnolo Univision, il che significa che il senatore è un praticante aperto della censura nel suo stesso paese. Finora Orlando Cicilia è stato visto pubblicamente come parte della squadra politica di suo cognato.

L’OSSESSIONE CON IL VENEZUELA

Marco Rubio è il principale promotore, insieme a John Bolton, Mike Pompeo e Mike Pence, dell’assedio e dell’appello all’intervento militare contro il Venezuela. Tutti operano come agenti del caos e promuovono un programma di golpe che si sposta da Cuba sino alla Bolivia. I suoi obiettivi sono i paesi dell’ALBA e agiscono con particolare enfasi sul Venezuela.

È un politico losco, i cui antecedenti familiari si intrecciano con un ben documentato traffico di influenze ed insabbiamento di fattori criminali. Questione che lo scredita come un politico disinteressato, in ascesa, dedicato alla difesa della democrazia in Venezuela, attraverso sanzioni, blocco finanziario ed appelli all’intervento militare. La pubblicazione di immagini che ricordano l’assassinio di Muammar al Gheddafi, in chiara minaccia al presidente Nicolás Maduro, conferma la sua origine narco e criminale.


EL ORIGEN (NARCO) DE MARCO RUBIO: BREVE EXPEDIENTE

Este senador republicano escribió sus memorias en un libro que bautizó con el nombre de An American Son, publicado en el año 2012. En el libro asomó apenas de manera superficial que su cuñado era un comprobado lord del narcotráfico y toda la familia (de origen cubano y radicada en Miami) lo sabía.

En una nota del Washington Post del año 2015, se da a conocer la historia de Orlando Cicilia, esposo de Bárbara, una hermana mayor del senador republicano. Cicilia era un testaferro y operador del circuito de narcóticos, concretamente de la cocaína, en tiempos de su máximo apogeo en EEUU, cuando Miami era considerada la capital de la cocaína en Gringolandia.

Concretamente, Cicilia trabajaba para Mario Tabraue, otro narco de origen cubano, a quien se le allanó una casona llamada por los agentes federales “La mansión Playboy”, donde se encontraron drogas, armas largas y dos leopardos propiedad del capo, quien jugaba a ser Pablo Escobar. Durante el operativo en el que fue detenido Cicilia, fue detenido también Tabraue.

Corrían casi en su ocaso los años 80, cuando Orlando Cicilia fue capturado a partir de un allanamiento a un inmueble adyacente al de la familia de Rubio. El acaudalado “hombre de negocios” que parecía ser Orlando Cicilia y su grupo más cercano, tenían sobre sus espaldas acusaciones, entre las que destacaba el asesinato de Larry Nash, un informante encubierto de lo que entonces era la Oficina de Alcohol, Tabaco y Armas de Fuego adscrita al FBI, en 1980.

Al momento de caer en manos de la justicia Orlando Cicilia (también de origen cubano), Marco Rubio tenía apenas 16 años. Pero su ambiente familiar ya era bastante “turbio”, señala el tabloide británico Daily Mail.

Las suspicacias de los medios norteamericanos dirigidas hacia Rubio yacen en el rol que tuvo Bárbara Rubio en el auge de esa familia en los años 80, justo en tiempos de la “mayor prosperidad” de su esposo Orlando. El planteamiento es obvio: se trata de una familia que alcanzó privilegios gracias a la venia de su familiar político.

El ascenso político de Rubio tuvo siempre esa nube negra. Reseña Washington Post que en una oportunidad el portavoz de Rubio, Todd Harris, señaló que el senador “tenía sólo 16 años en el momento de la detención y ve esto como una cuestión familiar e íntima privada, siendo estos acontecimientos que tuvieron lugar hace casi 30 años”. En varias entrevistas y durante su ascenso político, Rubio se negó a responder a las preguntas de los medios acerca de si Orlando Cicilia proporcionó apoyo financiero a él o a su familia.

SEÑALAMIENTOS DE TRÁFICO DE INFLUENCIAS Y FAVORES A CRIMINALES

La polémica de este caso rodea a Rubio, no por tratarse de conducta impropia de un familiar político en tiempos en que Rubio era un adolescente. La polémica recae por los eventos que han tenido lugar luego de despegar la carrera política de Rubio. El senador, integrante de la macolla cubano-mayamera más rancia, ha sido señalado de ayudar a su cuñado con beneficios judiciales empleando para esos fines su ascenso político.

Orlando Cicilia, afamado por ser uno de los operadores más conspicuos del narcotráfico en Miami, recibió mucha atención en su momento y fue condenado a más de 35 años de cárcel. Pero Cicilia cumplió apenas poco más de 12 años, salió en libertad plena justo cuando Marco Rubio ascendió como representante al Congreso de los Estados Unidos en el año 2000. Orlando Cicilia salió de la cárcel apenas cuatro días después de que Rubio tomara el cargo de diputado.

El antiguo jefe de Orlando, Mario Tabraue, sobre quien pesaba una pena de 100 años de cárcel por sus delitos, salió de prisión en el año 2003, con apenas 15 años de pena cumplida.

Marco Rubio en diversas oportunidades ha sido increpado por los grandes favores judiciales que recibió Orlando Cicilia, cuestión que ha negado con vehemencia.

Todd Harris, vocero de Rubio, incluso ha escrito al Washington Post indicando que bajo ninguna circunstancia ese rotativo debe inferir que Cicilia alguna vez ha recibido el favor de su cuñado, pues, Cicilia y Bárbara Rubio permanecieron casados y sentimentalmente unidos durante los 12 años de encarcelamiento del referido narco.

Según el Washington Post en los años que siguieron a la detención del narcotraficante, las familias Cicilia y Rubio “han permanecido profundamente entrelazados personalmente, financiera, política y emocionalmente”. El equipo político de Rubio se quejó con vehemencia cuando el caso “olvidado” de Cicilia fue objeto de un informe en 2011 por la red de televisión en español Univisión, lo que quiere decir que el senador es un practicante abierto de la censura en su propio país. Al día de hoy Orlando Cicilia ha sido visto públicamente como parte del equipo político de su cuñado.

LA OBSESIÓN CON VENEZUELA

Marco Rubio es el principal promotor, junto a John Bolton, Mike Pompeo y Mike Pence, del asedio y los llamado a la intervención militar contra Venezuela. Todos operan como agentes del caos y promueven una agenda de golpe que se desplaza desde Cuba hasta Bolivia. Sus objetivos son los países del ALBA y actúan con especial énfasis sobre Venezuela.

Es un político turbio, cuyos antecedentes familiares se entretejen con un muy denunciado tráfico de influencias y encubrimiento de factores criminales. Cuestión que lo desdibuja como un desinteresado político en ascenso dedicado a la defensa de la democracia en Venezuela, vía sanciones, bloqueo financiero y llamados a la intervención militar. La publicación de imágenes que rememoran el asesinato de Muamar al Gadafi, en clara amenaza al presidente Nicolás Maduro, confirma su origen narco y criminal.

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