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Cuba ha condannato la violenza nelle azioni contro l’eliminazione del blocco
Mientras la Coalición Alianza Martiana celebraba pacífico acto durante la jornada contra el bloqueo y por la paz, sectores anticubanos de Miami nuevamente se hicieron eco del odio y la agresión.
Es evidente cual es el bando de los que “aman y fundan”.#NoAlTerrorismo pic.twitter.com/YEnErZOJO9
— Bruno Rodríguez P (@BrunoRguezP) September 8, 2024
Il membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, ha denunciato che «è evidente qual è il bando di quelli che amano e fondano» le azioni violente dei settori anticubani in Miami durante la giornata pacifica per la pace e contro il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli USA a Cuba.
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Il potere occulto di Miami abbraccia Javier Milei
Per la sua profonda penetrazione, Miami si è convertita nella “capitale latinoamericana” degli USA. Nel censimento del 2020, più della metà (54%) degli abitanti della contea di Miami-Dade è nata all’estero, il 93% dei quali di origine “ispanica”, evidenziandosi le comunità migranti di origine cubana, con oltre 800 mila persone, e colombiana, con più di 125 mila persone. Questi numeri, su una popolazione che non supera i 2,7 milioni di persone. Sono anche significative le comunità haitiane, nicaraguensi e portoricane.
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Il cinismo pietra angolare della politica anticubana
Dal trionfo della Rivoluzione cubana nel 1959, gli USA si convertirono in un rifugio di assassini, torturatori, ladroni, scagnozzi della dittatura di Fulgencio Batista e coloro che non vollero condividere la loro ricchezza con i più diseredati, né accettarono l’uguaglianza razziale e sociale che adottò il governo presieduto da Fidel Castro.
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Cubainformacion: Florida la dittatura implacabile
Florida: la dittatura implacabile
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
Circa l’esplosione accidentale avvenuta a Santo Domingo (Repubblica Dominicana) che, lo scorso 17 agosto, ha causato 32 vittime, media come il quotidiano spagnolo El Mundo ci hanno fornito informazioni fredde e precise (1). Senza letture politiche.
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Odio senza democrazia
Senza dubbio Miami è oggi la Città dell’Odio. Odio per tutti gli immigrati; per chi ha la pelle scura; per il loro orientamento sessuale, e soprattutto per coloro che non la pensano allo stesso modo di coloro che impongono modelli rigidi, il che dimostra la mancanza di libertà di pensiero, di espressione e di democrazia, nonostante che ciò sia quanto criticano a quei paesi che non si inginocchiano davanti a loro.
Cubainformacion: coraggiosi
Coraggiosi contro il terrore… a Miami
José Javier Benítez, noto come il Bigote cubano, è emigrato a Miami nel 1994. A Cuba si vivevano periodi di estrema privazione e la cosiddetta “Crisi deli Balseros”.
Cubainformacion: baseball in Miami
Baseball e libertà… made in Miami
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
Immaginate che la squadra di baseball USA giochi a Cuba e, dalle organizzazioni della Rivoluzione cubana, si organizzino proteste contro di essa, per essere la “squadra dell’imperialismo e del blocco” contro l’isola. Immaginate che il governatore dell’Avana incoraggi la popolazione a riempire di manifesti lo Stadio Latinoamericano, e che la stampa e la televisione ripetano, incessantemente, che i giocatori di baseball rappresentano un impero genocida e assassino, una plutocrazia e un regime che viola i diritti umani.
Sino alla fine con Cuba!
Il Team Asere contro la zizzania
Lo scarso sostegno ai “quattro gatti” che partecipano alle manifestazioni di piazza e mediatiche a Miami non fa che confermare che il loro discorso politico a buon mercato contro la “dittatura” cubana ha sempre meno seguaci in quella che una volta era chiamata la capitale del Sole, oggi capitale dell’odio.
Odio misero
Felicidades admirable #TeamAsere. Ustedes ganaron tres veces: cuando hicieron equipo, cuando clasificaron primeros y cuando jugaron hasta el último out contra un gran equipo y contra un odio de la peor especie. Hicieron historia. #Cuba los contempla orgullosa. pic.twitter.com/fkLf6ARvfx
— Miguel Díaz-Canel Bermúdez (@DiazCanelB) March 20, 2023
Niente di peggio di un’anima piena di odio. Chiude le menti, spoglia le identità, fa agire senza raziocinio. Il grande Tennessee Williams lo ha già descritto a parole: “…l’odio è un sentimento che può esistere solo in assenza di ogni intelligenza”
Florida: un rifugio sicuro per despoti
Alvaro Fernández – Progreso Semanal/ Weekly
La Florida si è convertita in una casa per i despoti. Non bisogna guardare molto lontano. Ne abbiamo uno che vive lussuosamente a Palm Beach, un ex presidente che ha cercato di rovesciare il proprio governo perché ha perso un’elezione che sostiene gli sia stata rubata (senza uno straccio di prova).
Rissa “intellettuale” a Miami
Non è strano che qualche altro prodotto intellettuale o artistico provochi reazioni violente tra gli estremisti della comunità cubano-americana di Miami. In quella città sono state distrutte opere di rinomati pittori cubani, bruciati libri in pile o cancellati spettacoli musicali per la minaccia di attacchi terroristici, di tanto in tanto un bulldozer schiaccia per strada i dischi di un artista rinnegato per le sue posizioni politiche. Questa volta il clamore è stato provocato da un libro, che dice cose che la destra cubano-americana non vuole sentire.
Frankenstein a Miami: perché i Democratici perdono la Florida?
La televisione cubana ha trasmesso questo sabato sera il film Victor Frankenstein, una delle tante versioni cinematografiche e televisive del romanzo della scrittrice britannica Mary Shelley. La storia dell’uomo che, riunendo parti di cadaveri, crea un nuovo essere che finisce per essere una mostruosità ribelle al suo creatore che non smette di motivare produttori cinematografici e televisivi, e la sua “morale”, forse senza essere qualcosa di voluto dalla sua autrice letteraria, non smette di diventare realtà nella politica contemporanea.
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Coercizione a Miami sugli artisti cubani
A Miami, città che si vende come il paradiso della libertà e della democrazia, nessuno può esprimere i propri sentimenti a favore di Cuba senza essere demonizzato come comunista e subire una repressione brutale mai vista da nessun’altra parte, soprattutto se si tratta di un artista di origine cubana.