Figli leali nel sacrificio per la Patria

La data sacra che indica il nuovo inizio della lotta indipendentista convocata da José Martí, è sempre motivo d’orgoglio e rimembranza.

I protagonisti erano uomini decisi a dare la propria vita prima di permettere l’affronto al cielo che li aveva visti nascere, e il sollevamento simultaneo del 24 febbraio  risuona oggi con identica forza in un popolo erede e difensore della libertà conquistata.

Non si può pensare alla guerra necessaria, già da allora era un fatto di continuità, senza che affiorino davanti a nostri occhi i suoi epici passaggi.

In questo gli eroi vittoriosi, feriti, morti, risorti… dai loro accampamenti o dalle loro selle, ci parlano.

Ci sono molti modi di onorare coloro che ci hanno lasciato una patria libera da tiranni. Uno è venerarli e ringraziarli senza dimenticare l’integrità; un altro è essere come loro.

Il popolo di Cuba è fatto con queste due testimonianze, in una terra di eroi visibili e anonimi, di eroi quotidiani che resistono, di eroi con storie colossali come la loro storia più grande.

Ci sono mambì che vivono nel XXI secolo e oggi 24 febbraio è il giorno per ricordarlo.

Hanno già meritato la condizione di Eroi della Repubblica di Cuba e sono stati decorati giusto tre anni fa con il titolo di Eroe del Lavoro della Repubblica di Cuba, anche il Comandante José Ramón Machado Ventura, Secondo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, e i Comandanti della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez e Guillermo García Frías.

Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito, ha segnalato, nell’occasione, la fedeltà a Fidel dei tre combattenti rivoluzionari, così come la modestia, la semplicità e la dedizione al lavoro,  virtù con le quali si sono guadagnati il rispetto dei cubani.

Figli della generazione storica della Rivoluzione, cinque giovani andarono a scrivere un giorno il capitolo che corrispondeva loro nella grande saga che sono le gesta cubane.

A differenza di altri, i Cinque preferirono passare 16 anni nelle prigioni imperiali prima di tradire il popolo di cui sono parte e che hanno difeso nonostante l’odio terrorista scatenato contro di loro, alimentato dal governo degli Stati Uniti.

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González hanno ricevuto il 24 febbraio del 2015 il titolo onorifico di Eroe della Repubblica di Cuba, una decisione che, dal 29 dicembre del 2001,  l’Assemblea Nazionale del Potere Popolare aveva accordato di assegnare loro.

Cosciente che nessuna missione realizzata da un rivoluzionario significa riposo, Gerardo, a nome di tutti disse: «Questo onore che riceviamo oggi è anche un impegno che ci obbliga a stare all’altezza delle nuove sfide che affronta la Rivoluzione  (…). Ci sono e ci saranno molti modi per difendere Cuba e Cuba necessiterà sempre di figli leali che veglino su di lei,

È per questo che c’incoraggia sapere che nel seno di questo popolo rivoluzionario ci sono molti «Cinque» disposti a sacrificare tutto per la loro Patria.

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