Il Regno Unito ha sostenuto il golpe in Bolivia per arraffarne l’”oro bianco”

Matt Kennard, Declassified UK

Dopo il colpo di Stato in Bolivia nel novembre 2019, il presidente democraticamente eletto Evo Morales fu costretto all’esilio. I documenti del Foreign Office ottenuti da Declassified mostrano che la Gran Bretagna vide il nuovo regime sostenuto dai militari, che uccisero 18 manifestanti, come un’opportunità per aprire i giacimenti di litio della Bolivia alle aziende britanniche.


Il 10 novembre 2019, dopo che il capo dell’esercito ne chiese le dimissioni, il presidente socialista della Bolivia, Evo Morales, si dimise, dopo settimane di proteste per la pubblicazione di un rapporto dell’Organizzazione degli Stati americani (OAS) in cui si accusava di irregolarità le elezioni vinte da Morales il mese precedente. La persecuzione del nuovo regime costreinse Morales a lasciare il paese e una “presidentessa ad interim”, Jeanine Áñez, fu insediato . Ampiamente condannato come colpo di Stato, le proteste risultanti furono represse con la forza. Alcuni giorni dopo la presa del potere, il 14 novembre, il regime di Áñez impose il decreto 4078 che dava l’immunità ai militari per qualsiasi azione intrapresa in “difesa della società e mantenimento dell’ordine pubblico”. Il giorno successivo, il 15 novembre, i militari boliviani uccisero otto manifestanti a Sacaba. Il 21 novembre, le forze del regime uccisero altri 10 manifestanti nel quartiere di Senkata, fuori la capitale La Paz. Nonostante la violenza mortale, condannata dai gruppi per i diritti umani, l’ambasciata britannica a La Paz si mosse rapidamente a sostenere il nuovo regime della Bolivia, come rivela Declassified dai documenti ottenuti. Abbiamo visto un elenco di piano di un programma del Ministero degli Esteri in Bolivia chiamato “Attività di abilitazione diplomatica in prima linea”, che il governo del Regno Unito descriveva come “piccolo contribuo in denaro che [le ambasciate] ricevono e hanno l’autorità di spendere per piani a sostegno delle attività [dell’ambasciata]”.

I giacimenti
La Bolivia ha la seconda riserva mondiale di litio, metallo utilizzato per produrre batterie e che è sempre più importante per la fiorente industria delle auto elettriche. Il governo del Regno Unito affermò che la tecnologia delle batterie al litio è una priorità per la sua “strategia industriale”. Nel giugno 2019, annunciò che investiva 23 milioni di sterline nello “sviluppo di batterie per auto elettriche”. Il governo inoltre osservò: “Si stima che il Sud America detenga il 54% delle risorse mondiali di litio, sempre più richieste per la produzione di batterie per veicoli elettrici e programmi di diversificazione energetica”, aggiungendo: “Il Regno Unito mira ad avere un’industria delle batterie fiorente e sostenibile, che si tradurrebbe in un’opportunità da 2,7 miliardi di sterline… e le nostre partnership bilaterali sono essenziali per garantire ciò”. Nel febbraio 2019, il governo di Evo Morales scelse un consorzio cinese come partner strategico nel nuovo programma sul litio da 2,3 miliardi di dollari che si concentrerà sulla produzione delle saline Coipasa e Pastos Grandes (saline sotto cui è depositato il litio). Ma dopo il colpo di Stato, il nuovo ministro delle miniere del regime mise in dubbio che l’accordo sarebbe stato onorato dal nuovo governo. Quelle saline erano d’interesse per l’ambasciata del Regno Unito. Un piano cofinanziato dal 2019-20 ha cercato di “ottimizzare l’esplorazione e la produzione di litio in Bolivia (a Coipasa e Pastos Grandes) utilizzando tecnologia britannica”. Dopo il colpo di Stato, tale piano fu rapidamente portato avanti. L’abstract del piano fu autorizzato dal suo principale finanziatore, la Banca interamericana di sviluppo (IADB), il 25 novembre 2019, due settimane dopo il colpo di Stato e il massacro di Senkata. Il piano ebbe la piena approvazione per il finanziamento di 100000 sterline a metà dicembre 2019. La IADB dichiarò a Declassified: “L’attuazione delle attività [di sovvenzione] è condotta in stretto coordinamento con le autorità governative designate e le loro squadre tecniche”. A quel punto il suo “stretto coordinamento” sarebbe stato col regime di Áñez.

Catapulta per applicazioni satellitari
L’ambasciata britannica a La Paz diede 5000 sterline a tale piano sul litio nel 2019-20, ma il Foreign Office rifiutò di dire a Declassified se fossero stati erogati dopo il colpo di Stato nel novembre 2019. L’obiettivo era “progettare e implementare un’applicazione basata su dati satellitari in grado di ottimizzare l’esplorazione e lo sfruttamento delle grandi/migliori sorgenti di litio nelle saline Coipasa e Pastos Grandes in Bolivia”, secondo i documenti. Il Foreign Office osservò che il piano doveva essere implementato dalla Satellite Applications Catapult, organizzazione di Oxford “che aiuta le organizzazioni a sfruttare la potenza dei servizi satellitari”. L’azienda riceve un terzo dei finanziamenti dal governo del Regno Unito ma non rispose alle domande di Declassified sul piano in Bolivia. Tuttavia, scoprimmo che il 19 dicembre 2019, due giorni dopo che IABD approvò il piano, il Foreign Office del Regno Unito diede 33220 sterline alla Satellite Applications Catapult, come “spesa del programma”. Il dipartimento rifiutò di dire a Declassified se tale finanziamento fosse per il piano di sfruttamento del litio in Bolivia. Lo IADB ci ha detto: “Il coordinamento con l’ambasciata britannica fu particolarmente collaborativo nella ricerca di sinergie”.

Seminario internazionale
Quindi, nel marzo 2020, quattro mesi dopo il colpo di Stato, l’ambasciata britannica a La Paz collaborò col ministero delle miniere del regime per organizzare un “seminario internazionale” per più di 300 funzionari del settore estrattivo globale. Una società britannica, Watchman, fu chiamata dall’ambasciata britannica per tenere la presentazione del discorso principale e delineare le “soluzioni creative” che aveva attuato in Africa per radunare le comunità locali ai piani minerari. I documenti del Foreign Office notano: “Watchman UK e altre società di consulenza ora offrono servizi in questo importante campo a un certo numero di società minerarie boliviane che desiderano ottenere soluzioni vantaggiose per tutti nelle controversie cogli abitanti indigeni e le città situate nell’area d’influenza delle loro attività”. Watchman è una società di gestione del rischio fondata nel 2016 da Christopher Goodwin-Hudson, veterano dell’esercito britannico che fu in seguito direttore esecutivo della sicurezza globale per la banca di investimenti Goldman Sachs. L’azienda supporta i clienti aziendali “nei settori estrattivo, agroalimentare e progetti di capitale” che hanno difficoltà a operare a causa della resistenza locale. Il sito di Watchman porta il logo del Foreign Office del Regno Unito. Il direttore associato dell’azienda, Gabriel Carter, ricoprì diversi ruoli nel settore della sicurezza privata e nel 2012 fondò una società di sicurezza incentrata sull’Afghanistan che “ha sostenuto numerosi piani di sviluppo britannici e statunitensi”. Carter, anche lui veterano della gestione del rischio presso Goldman Sachs, è membro dello Special Forces Club, club privato esclusivo e riservato dei veterani dell’intelligence e delle forze speciali a Knightsbridge, Londra. Watchman non rispose alle domande di Declassified sull’evento e il Foreign Office britannico si rifiutò di rispondere alle domande correlate.

Un lungo corteggiamento
I nuovi documenti mostrano che le rapide mosse dell’ambasciata britannica sul piano del litio seguirono anni di tentativi di corteggiare il governo socialista della Bolivia per le riserve di metallo del Paese. Morales portò via la Bolivia dalla dipendenza tradizionale del paese dalle multinazionali occidentali, quando assunse il potere nel 2006. Il suo governo fu ampiamente elogiato per aver ridotto la povertà e aumentato gli investimenti in scuole, ospedali e infrastrutture. Il Foreign Office rileva che il suo “primo impegno con la Bolivian Lithium Company”, noto con l’acronimo spagnolo YLB, fu nel 2017-18 quando pagò 31500 sterline per organizzare una missione scientifica nel Regno Unito. Si concentrò sulla formazione dell’YLB sulle nuove tecnologie per esplorare e produrre litio in modo “sostenibile”. I documenti sottolineano che tale piano “ha permesso alle organizzazioni britanniche… di portare avanti progetti sul litio in Bolivia con finanziamenti da [Inter-American Development Bank] e [governo del Regno Unito] negli anni successivi”. Il governo del Regno Unito osservò: “Il rapporto con la Bolivia Lithium Company potrebbe anche rivelarsi rilevante quando la Bolivia sarà fornitrice di litio (materiale critico) al Regno Unito”, e indicò lo “sforzo per collegare Bolivia, Cile e Argentina (cioè il triangolo del litio ) col London Metal Exchange”. Il programma dell’anno successivo rileva che si svilupparono “legami più forti” tra YLB e ambasciata britannica in Bolivia. I documenti delineano anche come nell’aprile 2019, l’ambasciata britannica a Buenos Aires, in Argentina, ospitò un “incontro tecnico di alto livello” con le autorità minerarie e del litio di Argentina, Cile e Bolivia, nonché rappresentanti della London Metal Exchange. Questi tre Paesi condividono la proprietà del “triangolo del litio”, la regione delle Ande ricca di giacimenti di litio. All’epoca Argentina e Cile avevano governi di destra amici del Regno Unito. Erano presenti anche il viceministro del litio della Bolivia e l’amministratore delegato di YLB. “Il progetto dell’ambasciata britannica in Bolivia… consisteva nell’assicurare e facilitare la presenza delle autorità boliviane all’incontro”, notano i documenti del Foreign Office. Aggiunse che, dopo l’incontro, il governo boliviano era “consapevole dell’importanza della London Metal Exchange” e in particolare “del suo interesse a stabilire uno standard del litio” che doveva basarsi sulla produzione del triangolo di litio. Tali standard servono “a promuovere comprensione e comunicazione tra i produttori di metalli e gli utenti”. Le sezioni seguenti in questo passaggio sono redatte in base a due esenzioni su “relazioni internazionali” e “interessi commerciali”. Queste sono le uniche redazioni effettuate sulla documentazione del programma per i cinque anni di operatività visti da Declassified .

Darktrace
Ci sono ulteriori prove che la Gran Bretagna preparava da sempre nel Paese un cambio di governo. Nell’anno prima del colpo di Stato, l’ambasciata britannica promuoveva il settore informatico del Regno Unito, portando in Bolivia un’azienda fondata dalla comunità dell’intelligence britannica e con stretti legami con la Central Intelligence Agency (CIA). Nel 2009, Morales aveva espulso un diplomatico statunitense che sosteneva fosse una agente della CIA a capo di un’operazione per infiltrarsi nella compagnia petrolifera statale della Bolivia. Otto mesi prima del colpo di Stato, l’ambasciata britannica spese più di 4.500 sterline per organizzare un “grande evento” a Laz Paz sulla sicurezza informatica per le istituzioni finanziarie, a cui parteciparono 150 dirigenti e alti funzionari del settore finanziario boliviano, secondo i documenti del Foreign Office. Consegnate in coordinamento con la borsa boliviana, si diceva che le banche boliviane “ora acquisissero servizi specializzati per proteggere i loro sistemi dalla criminalità informatica”. Inoltre, i banchieri erano ora consapevoli che la lotta alla criminalità informatica va “basata su una tecnologia adeguata e all’avanguardia”. Le presentazioni furono fornite dalla società britannica Darktrace, società di sicurezza informatica istituita dal servizio di sicurezza nazionale britannico, MI5, e dalla sua agenzia di intelligence dei segnali, GCHQ. La società fu costituita il giorno dopo che la prima denuncia di Edward Snowden fu pubblicata sul Guardian. Sin dalla sua fondazione, Darktrace assunse personale dalla comunità dell’intelligence statunitense, anche direttamente da CIA e National Security Agency, dove Snowden lavorava.

Reclute dalla CIA
Alan Wade, che siede nel consiglio consultivo di Darktrace, è un veterano con 35 anni della CIA e suo ex-chief information officer. Darktrace reclutò Marcus Fowler, ex-marine statunitense e veterano della CIA per 15 anni, come suo “direttore della minaccia strategica”. Alla CIA, Fowler lavorò allo “sviluppo di operazioni informatiche globali e strategie tecniche” e “condusse briefing settimanali per gli alti funzionari statunitensi”, affermava. Nel luglio 2013, l’aereo presidenziale di Evo Morales fu fermato in Austria dopo che le agenzie di intelligence statunitensi sospettavano che avesse Snowden a bordo. Morales accusò Stati Uniti e altri attori internazionali del colpo di Stato del novembre 2019. “E’ stato un golpe nazionale e internazionale”, disse subito dopo. “I Paesi industrializzati non vogliono concorrenza”. Aggiunse: “Sono assolutamente convinto che sia un colpo di Stato sul litio”. I cablogrammi diplomatici di WikiLeaks mostrano che l’ambasciata nordamericana a La Paz lavorò a stretto contatto con l’opposizione politica in Bolivia per rimuovere il governo Morales dopo che prese il potere nel 2006. Morales espulse l’US Drug Enforcement Agency nel 2008 e l’US Agency for International Development nel 2013, accusandoli di “cospirazione” contro il governo. Per l’evento di marzo 2019, l’ambasciata britannica portò un esperto del think tank londinese Chatham House, la cui co-presidente è Eliza Manningham-Buller, ex-direttrice generale dell’MI5. I suoi finanziatori includono il dipartimento di Stato degli Stati Uniti, il ministero degli Esteri britannico, l’esercito britannico e le compagnie petrolifere BP e Chevron. Dopo l’evento, il Foreign Office britannico osservò che “diverse società del settore [sono] ora assunte e consultate”. Non è noto se Darktrace fosse una di esse. L’ambasciata mantenne i contatti subito dopo. “Nuovo dialogo col governo boliviano sul cyber”, notava il Foreign Office nel suo programma 2019-2020. Non è chiaro se si riferisse al regime golpista.

“Input importante”
Il giorno dopo le elezioni boliviane del 20 ottobre 2019, l’Organizzazione degli Stati americani di Washington, raggruppamento di paesi di Nord e Sud America, pubblicò un rapporto sul voto che Morales aveva ottenuto marginalmente. Citò “un cambiamento inspiegabile” che “modifica drasticamente il destino delle elezioni”. E sollevò dubbi sull’equità del voto alimentando la catena di eventi che portarono al colpo di Stato di novembre. Tuttavia, uno studio condotto da ricercatori indipendenti utilizzando i dati ottenuti dal New York Times dalle autorità elettorali boliviane rilevò che l’analisi statistica dell’OAS era viziata. I ricercatori scoprirono che la conclusione che la quota di voto per Morales fosse aumentata inspiegabilmente nelle votazioni finali si basava su dati errati e tecniche statistiche inappropriate. Declassified può ora rivelare che l’ambasciata britannica fornì o dati del rapporto screditato dell’OAS. L’ambasciata britannica spese 8000 sterline per mettere insieme un’alleanza di organizzazioni della società civile che “coordinò un’operazione per l’osservazione dei cittadini delle elezioni del 2019”. Tale alleanza condusse un’indagine sulle intenzioni di voto prima delle elezioni, che “fu input importante del rapporto della missione OAS, che identificò irregolarità nel processo”, osservava il Foreign Office. L’OAS non rispose alle domande di Declassified sul ruolo dell’ambasciata britannica nel suo screditato rapporto e il Foreign Office rifiutò di rispondere a qualsiasi domanda al riguardo. I piani dell’ambasciata britannica per prepararsi alle elezioni andarono oltre. Nel febbraio 2019, spese 9981 sterline per portare la Thomson Reuters Foundation nel Paese per formare 30 giornalisti boliviani su “tecniche di verifica e pre-pianificazione di un’elezione con copertura equilibrata, accurata e priva di polarizzazione”. La Fondazione affermò che “in vista delle elezioni in Bolivia” insegnava “abilità pratiche e strumenti per riconoscere notizie false e tentativi di influenzare l’elettorato con false informazioni”. Declassified aveva rivelato come il governo britannico usi il giornalismo come strumento di influenza in America Latina. Inoltre, fu rivelato che il governo britannico ha finanziato segretamente la Reuters negli anni ’60 e ’70 per volere di un’unità di propaganda antisovietica collegata all’intelligence britannica.

‘Solidarietà marxista’
Giorni dopo il colpo di Stato di novembre in Bolivia, il ministero degli Esteri britannico rilasciò una dichiarazione in cui si affermava: “Il Regno Unito si congratula con Jeanine Áñez per aver assunto le sue nuove responsabilità come presidente ad interim della Bolivia”. Aggiungeva: “Accogliamo con favore la nomina della sig.ra Áñez e la sua dichiarata intenzione di tenere presto le elezioni”. Il ministro degli Esteri Dominic Raab dichiarò: “Ci auguriamo che l’attuale crisi in Bolivia possa ora essere risolta rapidamente, pacificamente e in modo democratico. Il popolo boliviano merita di avere l’opportunità di votare in elezioni libere ed eque”. Poi il leader laburista Jeremy Corbyn diede una visione completamente diversa, dicendo: “Condanno tale colpo di Stato contro il popolo boliviano e sono con lui per la democrazia, la giustizia sociale e l’indipendenza”. Raab attaccò Corbyn, citandolo su twitter e affermando: “Incredibile. L’Organizzazione degli Stati americani ha rifiutato di certificare le elezioni boliviane a causa di difetti sistemici. Le persone protestano e colpiscono su scala senza precedenti. Ma @jeremycorbyn mette la solidarietà marxista davanti alla democrazia”. Ma Raab e il Foreign Office non fecero commenti mentre le forze del nuovo regime commisero i massacri di Sacaba e Senkata la settimana successiva. Nel marzo 2020, quattro mesi dopo il rovesciamento di Morales, il nuovo regime organizzò una serie di nuove iniziative “col Regno Unito come partner strategico”, si legge nei documenti. Quel mese, l’ambasciatore britannico durante il colpo di Stato, Jeff Glekin, diede un assaggio degli interessi del Regno Unito coinvolti sostenendo il nuovo regime. Glekin parlò ai media boliviani della British Week, che portava per la prima volta 12 aziende britanniche nel Paese. “Molti sono alla ricerca di nuovi mercati nel mondo e la Bolivia può essere un’opportunità per crescere”, disse. “A causa dei cambiamenti politici in Bolivia, si percepisce un ambiente aperto agli investimenti esteri e credo che questo aprirà nuove porte alle aziende che vogliono condividere la loro tecnologia e i loro prodotti e stringere alleanze con aziende diverse”. Glekin, che è in carica, aggiunse: “lavoriamo coll’ufficio del sindaco di Santa Cruz… e invitiamo le società di Santa Cruz a partecipare all’evento”. Nei documenti visti da Declassified, un numero sproporzionatamente alto di piani dell’ambasciata britannica si concentra sulla città di Santa Cruz, il centro dell’opposizione al governo di Evo Morales. Glekin continuò: “Il governo precedente non era molto favorevole agli investimenti stranieri. Quindi, coi cambiamenti che vedremo, sarà più facile entrare nel mercato e fare affari. Le aziende provengono da diverse parti della Gran Bretagna e vari settori. Sono aziende moderne che fanno cose innovative e vogliono entrare nel mercato e condividere i loro servizi e prodotti in Bolivia”. Glekin aggiunse: “La domanda di litio è in crescita e la Bolivia deve sfruttare questa opportunità”. Quando si svolsero le nuove elezioni nell’ottobre 2020, Movimiento al Socialismo di Evo Morales ottenne il 55% dei voti contro sei rivali al ballottaggio, evitando facilmente il ballottaggio. Il secondo classificato fu l’ex- presidente Carlos Mesa con poco meno del 29%. Un portavoce del ministero degli Esteri dichiarò a Declassified: “Le elezioni presidenziali tenutesi in Bolivia nell’ottobre 2020 sono state libere ed eque. Non ci fu nessun colpo di Stato. Il Regno Unito ha un rapporto forte e costruttivo con le attuali ed ex-amministrazioni boliviane”.

Matt Kennard è a capo delle indagini presso Declassified UK, un’organizzazione del giornalismo investigativo che segue il ruolo del Regno Unito nel mondo.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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