Elezioni Honduras

Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana

Honduras, dati ufficiali diffusi dal CNE pochi minuti fa: con il 51% dei seggi scrutinati la candidata “socialista” Xiomara Castro ha il 53,61% (958.000 voti), il secondo classificato, il rappresentante della destra filo USA andata al potere nel 2009 con un colpo di stato “blando”, Juan Asfura, ha il 33,86%, (605.000), il terzo candidato, il liberale Benjamin Rosenthal il 9,21% (164.700).

Mentre la popolazione è già scesa nelle strade della capitale Tegucigalpa a festeggiare la vittoria, la candidata della coalizione delle sinistre ha dichiarato in diretta facebook dalla sede del Partido Libre: “12 anni è durata l’ingiustizia, oggi il popolo si è manifestato. Grazie alla resistenza, grazie all’Alleanza che abbiamo costituito, grazie all’unità che abbiamo creato. Voglio anche ricordare dal più profondo del mio cuore i nostri martiri che hanno offerto la loro vita affinché oggi abbiamo raggiunto questo risultato. Oggi il popolo ha fatto giustizia”.

Xiomara è nata in politica quando suo marito, l’allora presidente in carica Manuel Zelaya, fu arrestato in pigiama e mandato all’estero dopo la svolta progressista che aveva dato al suo governo con l’avvicinamento al Venezuela di Hugo Chávez e l’ingresso nella alleanza dell’ALBA creata dal presidente socialista venezuelano.

Dopo 12 anni di autoritarismo ed elezioni irregolari, Xiomara è diventata il volto della resistenza e della coalizione di opposizione, favorita nelle elezioni di ieri.

“Per uno Stato socialista democratico, per l’abbandono del modello neoliberista e la riapertura delle relazioni con la Cina”

Nell’atto di presentazione del suo programma, la Castro ha assicurato che uno degli assi principali è la costruzione di uno Stato socialista democratico in cui “l’obiettivo supremo della società e dello Stato è l’essere umano”.

Ha sottolineato i problemi attuali del Paese a causa della corruzione, assicurando che uno dei suoi obiettivi sarà “abrogare le leggi che sostengono la dittatura dell’attuale presidente Hernandez”. A sua volta, ha annunciato che chiederà alle Nazioni Unite una Commissione Internazionale contro la corruzione e l’impunità in Honduras.

Un’altra delle sue priorità è convocare un’Assemblea Nazionale Costituente per riformare la Costituzione della Repubblica, nonché per emanare un nuovo Codice Penale.

Allo stesso modo, ha confermato che si propone di abrogare la Legge organica delle zone per l’occupazione e lo sviluppo economico (ZEDE) approvata nel maggio di quest’anno e che istituisce zone del territorio nazionale soggette a un “regime speciale” in cui gli investitori stranieri sarebbero responsabili della politica fiscale, della sicurezza e della risoluzione dei conflitti. “Per generare occupazione e sviluppo nel Paese, non abbiamo bisogno di vendere la nostra sovranità ad altri” ha sottolineato.

La Castro ha anche affermato che i suoi piani includono la vendita dell’aereo presidenziale, i veicoli di lusso dello Stato, nonché la riduzione degli “stipendi alti e sproporzionati” e delle “spese onerose” di tutti i funzionari pubblici.

Tra gli altri annunci nella sua presentazione programmatica, ha affermato che “creerà il Segretariato per la pianificazione economica e lo sviluppo sociale affinché lo Stato organizzi le sue risorse a favore dello sviluppo umano, abbandonando l’applicazione del modello neoliberista”, ha affermato.

Per quanto riguarda le relazioni internazionali, ha indicato che stabilirà “immediate relazioni diplomatiche e commerciali con la Cina continentale”.

Secondo Castro, “l’Honduras in questi anni è avanzato, ma verso l’autoritarismo, il saccheggio e l’espropriazione. Il sistema attuale produce corrutti e corruttori. Dobbiamo cambiare questo sistema e il popolo deve essere custode dei propri diritti”, ha detto Xiomara.

Oggi la Castro si definisce “femminista, antipatriarcale, rivoluzionaria e inclusiva” e propone di emanare la legge sull’uguaglianza delle donne, sancire i diritti sessuali e riproduttivi e sanzionare le molestie sessuali e la violenza di genere, secondo il suo piano di governo. Ad aver suscitato più polemiche è la “depenalizzazione dell’aborto per tre ragioni universali: rischio per la vita della madre, che la gravidanza sia il prodotto di uno stupro o che il feto abbia malformazioni”.

(Nostra traduzione e ricerca dati)

Per seguire lo spoglio in diretta

https://resultadosgenerales2021.cne.hn/#resultados/PRE/HN


Honduras. Xiomara Castro vince, risultati che segnano una tendenza irreversibile

Resumen latinoamericano, 29 novembre 2021

Con quasi più di un milione di voti contati e il 36,95% dei verbali, la candidata presidenzialedel Partido Libertad y Refundación (Libre), guida i risultati col 53,45% (697133 voti) seguito dal nazionalista Nasry Asfura, meglio noto come “Papi a la Orden”, col 34,05% (444128 voti). Il candidato liberale, Yani Rosenthal, era in terza posizione col 9,17% (119646), secondo questi dati preliminari. Anche le altre 13 forze politiche che partecipavano a queste elezioni erano all’1% con una media di 600 voti, con voti nulli e in bianco, più di cinquemila, costituivano il 100% del totale valido.

La candidata presidenziale del partito Libertad y Refundación (Libero), Xiomara Castro, aveva detto che il popolo ha dimostrato e applicato la frase che solo il popolo salva il popolo. Dio tarda ma non dimentica e oggi il popolo ha fatto giustizia, abbiamo cambiato corso, osservava. Castro spiegava che in questa campagna non fu mai realizzato un video o un messaggio o attacchi o messaggi in cui si generasse odio nella popolazione.

Nella sede del suo partito nella colonia di Humuya, Xiomara Castro, aveva detto che avvierà un processo in Honduras per garantire una democrazia partecipativa e diretta, perché si avranno consultazioni popolari, e queste saranno una regola di governo attraverso i governi locali, sindaci e deputati del Congresso. “Da questo momento il popolo sarà l’eterno dirigente in Honduras, andiamo verso una democrazia partecipativa diretta”. “Tendo la mano ai miei avversari perché non ho nemici, da domani chiederò un dialogo con tutti affinché si trovino punti di accordo e permettandoci di stabilire le basi minime per un nuovo governo”, notava.

“Tutte le promesse che facciamo hanno sicurezza e fiducia che le manterremo, non ci fermeremo un minuto, daremo l’anima, la vita e il cuore per garantire una Patria diversa, giusta ed equa, un Honduras libero e indipendente che sappia rispondere a così tanti bisogni di cui la gente ha bisogno. “Per odio, per guerra, corruzione, traffico di droga e criminalità organizzata, per Zedes, niente più povertà o miseria in Honduras fino alla vittoria sempre, insieme trasformeremo questo paese”, aggiunse.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

 


La candidata anti-neoliberista Xiomara Castro domina le presidenziali in Honduras

Orinoco Tribune, 30 novembre 2021

Con un vantaggio significativo sul contendente più vicino, Xiomara Castro è emersa come probabile prossima presidentessa dell’Honduras. Con la sua vittoria la sinistra tornerà al potere nella nazione centroamericana, 12 anni dopo il golpe appoggiato dagli USA contro Manuel Zelaya. Castro, moglie del deposto Presidente Zelaya, ha un vantaggio di oltre 20 punti percentuali, secondo i risultati preliminari pubblicati dall’autorità elettorale dell’Honduras, con oltre il 50% dei voti contati. La candidata socialista ha registrato il 53,6% dei voti, ovvero 959381 voti, mentre al secondo posto c’è Nasry Asfura, candidato del partito nazionale in carica, col 33,9%, ovvero 606086 voti. Di conseguenza, Xiomara Castro è a un passo dal diventare la prima donna presidente dell’Honduras. Il partito di Castro ha vinto grazie all’opposizione a neoliberismo e libero mercato, fortemente radicato in Honduras, spesso giudicata la nazione più povera delle Americhe dopo Haiti.

I media internazionali evidenziavano che l’affluenza alle urne era relativamente forte. Le stime di quasi il 70% di affluenza alle urne mettono la partecipazione degli elettori del 12% superiore alle elezioni del 2017, in cui Castro si candidò vicepresidente in un’alleanza coll’uomo d’affari Salvador Nasralla. I rapporti indicano che le elezioni sono state pacifiche e ordinate. Al termine della giornata elettorale, il presidente del Consiglio elettorale nazionale (Cne) dell’Honduras riferì che l’affluenza alle urne fu storica. “In totale hanno votato 5182425 honduregni, che equivalgono al 68,8% del censimento dei cittadini qualificati”, affermava il Cne.

“Grazie gente!” Castro scriveva su Twitter. “Abbiamo trasformato 12 anni di lacrime e dolore in gioia. Il sacrificio dei nostri martiri non è stato vano. Inizieremo un’era di prosperità, solidarietà col dialogo con tutti i settori, senza discriminazioni e senza settarismi”. La capacità di Castro di invertire l’eredità del neoliberismo e capitalismo del libero mercato dell’Honduras dipenderà senza dubbio dai risultati delle elezioni parlamentari, tenute anch’esse lo stesso giorno. I risultati preliminari per il prossimo parlamento dell’Honduras non sono ancora stati resi noti.

 

Riconciliazione nazionale

Durante la campagna elettorale, Xiomara Castro si impegnava a combattere per restituire diritti e libertà al popolo honduregno, in un Paese i cui governi di destra hanno aperto le porte al traffico di droga e alla criminalità organizzata nelle alte sfere dell’amministrazione. Inoltre, molti programmi sociali sono stati sempre più privatizzati, tra cui sanità ed istruzione, provocando diffuse proteste nel 2019. Per questo motivo, la candidata socialista promise di formare un governo di giustizia, pace e riconciliazione nazionale. Confermava che obiettivo primario della sua amministrazione sarà costruire un vero sistema democratico e partecipativo nella nazione centroamericana. “Mai più abusi du potere in questo Paese, perché da questo momento in poi il popolo sarà l’eterna corrente in Honduras”, aveva detto Castro.

Il Presidente Maduro si congratula con Xiomara Castro

Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro celebrava il trionfo degli honduregni e si congratulava con Xiomara Castro per l’elezione a primo presidente donna dell’Honduras. “12 anni dopo il colpo di stato contro il fratello Manuel Zelaya, il popolo di Morazán ha ripreso il cammino della speranza, concedendo una vittoria storica alla presidentessa eletta Xiomara Castro. La Patria Grande celebra il trionfo della democrazia e della pace in Honduras. Congratulazioni! – Nicolás Maduro (@NicolasMaduro) 29 novembre 2021”.

Sotto la guida del marito di Castro, Manuel Zelaya, l’Honduras si allineò al Venezuela di Hugo Chávez, aderendo all’Alleanza Bolivariana per i popoli della nostra America-Trattato commerciale dei popoli (ALBA-TCP) nel 2008. L’Honduras fu ritirato dall’ALBA-TCP dal colpo di Stato del 2009, in cui Zelaya fu impacchettato su un aereo militare nelle prime ore del mattino ed esiliato in Costa Rica.

Traduzione di Alessandro Lattanzio


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