Fine del neoliberalismo in America Latina?

Victoria Torres (RedRadioVE), Orinoco Tribune, 21 dicembre 2021

Senza sembrare un déjà vu, i candidati presidenziali sostenuti da partiti e movimenti progressisti e di sinistra riprendono il potere nel continente latinoamericano. Tutto indica che potrebbe essere ancora una volta la fine del neoliberismo. L’effetto domino ha raggiunto Argentina, Messico, Ecuador, Perù, Bolivia, Nicaragua, Honduras e ultimamente Cile, dove il popolo ha riposto le speranze di progresso sulla nuova presidenza di sinistra di Gabriel Boric, nonostante le esitazioni di molti a sinistra verso le sue dichiarazioni in politica estera.

Il Comandante Hugo Chávez, insieme a Fidel Castro, riuscì all’inizio del nuovo millennio a unificare i Paesi della regione per creare un blocco che si confronti coll’imperialismo intrigante di USA ed Europa, che per decenni muse le mani negli affari interni di alcuni Paesi del continente. A quel tempo il Venezuela era accompagnato da Evo Morales e Rafael Correa, insieme ad altri presidenti che aderirono a questa iniziativa di unità regionale. Organizzazioni come UNASUR, Foro de Sao Paulo, ALBA-TCP, Mercosur, Petrocaribe e altre divennero la bandiera della rivendicazione ancestrale dei popoli che hanno subito l’attacco del neoliberalismo e dei suoi lacchè di destra.

Proiezioni

 

Dopo il trionfo del giovane Gabriel Boric in Cile, sostenuto dai partiti di sinistra e diametralmente opposto a José Antonio Kast, candidato della destra sostenuto da Piñera, iniziavano le previsioni sul fatto che ciò rappresenti la fine del neoliberismo nella regione. Imminenti sono le elezioni presidenziali in Colombia (maggio 2022) e Brasile (ottobre 2022), e alcuni candidati di sinistra già emergono con un notevole sostegno.

È il caso dell’ex-Presidente Luiz Inácio Lula Da Silva, a seguito della rivendicazione del suo status legale davanti ai tribunali e di fronte alla vergognosa gestione della pandemia COVID-19 da parte del governo di Jair Bolsonaro. Questi eventi rafforzavano notevolmente la popolarità del leader sindacale Lula per le prossime elezioni in Brasile. Di conseguenza, i sondaggi di opinione collocano la popolarità di Lula a quasi il doppio di quella del suo sfidante Bolsonaro.

Dall’altro c’è Gustavo Petro in Colombia, che si dichiarava apertamente contrario all’uribismo, che lo colloca a sinistra. Nell’arena elettorale, Petro avrà la sfida di affrontare mafie e corruzione diffusa. Tuttavia, recenti sondaggi lo mostratvano attuale favorito.

Anche se il neoliberalismo non scomparirà, potrà emergere l’ideale utopico di Eduardo Galeano di continuare ad andare avanti e trionfare, in modo che la spada di Bolívar attraversi ancora una volta l’America Latina, continuando a costruire l’idea della Patria Grande.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.