Díaz-Canel: Cuba celebra la vittoria della Rivoluzione l’11 luglio

Il vero significato dell’11 luglio dello scorso anno è stato una vittoria della Rivoluzione e un’altra sconfitta dell’impero, ha dichiarato oggi il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel.

Il leader cubano ha dichiarato alla stampa, dopo aver concluso la sua partecipazione alla giornata produttiva per i giovani, che nonostante si sia cercato di dare a questa data un significato diverso, se c’è qualcosa da festeggiare è la vittoria del popolo sui tentativi di golpe morbido, che in realtà è stato un atto vandalico.

Ci sono stati eventi spiacevoli, vandalismi con cattiveria e tremenda volgarità, ma il popolo è sceso in piazza per difendere la Rivoluzione e in meno di 24 ore non ci sono stati più disordini”, ha aggiunto.

Ha aggiunto che ora, fondamentalmente da Miami, stanno cercando di commemorare la data invitando a rompere le posizioni violente, attaccando la tranquillità dei cittadini, con un linguaggio di odio e di violenza, come è avvenuto per tutto l’anno scorso.

Díaz-Canel ha affermato che l’ambasciata USA all’Avana si preoccupa dei processi che si sono svolti a Cuba nel rispetto di tutti i diritti e dell’ordine costituzionale, ma non parla mai degli scomparsi e degli assassinati di altri Paesi.

La Rivoluzione è sempre stata rivoluzionaria, ma in uno scenario di costante assedio economico, politico e mediatico, con un blocco intensificato dal quale il popolo uscirà rivoluzionando e rendendo sempre più evidente la propria resistenza creativa.

Il Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba ha sottolineato che l’attuale governo degli Stati Uniti, quando ha sentito la pressione del Vertice delle Americhe a causa dell’assenza di Cuba, ha annunciato un gruppo di misure che non hanno prodotto risultati, il che rivela una grande ipocrisia, doppi standard e dipendenza in questo sistema di potere.

Ha sottolineato che i cubani sono convinti che il blocco debba essere superato da soli e che c’è una volontà di dialogo da parte dell’Avana, ma con rispetto e senza cedere la sovranità.

Siamo aperti al dialogo ma a parità di condizioni, hanno perso molto tempo, sono rimasti sordi a ciò che anche il mondo ha chiesto loro.

Fonte: Prensa Latina

Traduzione: italiacuba.it

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