Criminalizzare la solidarietà verso Cuba è stato uno dei propositi della politica estera degli USA per intimidire e denigrare l’immagine di coloro che la praticano, con il fine di frenare l’aumento dei simpatizzanti della Rivoluzione Cubana.
Gloria La Riva, coordinatrice del Comitato di solidarietà con Cuba e Venezuela negli USA ha spiegato di recente a L’Avana che un gruppo di giovani statunitensi che aveva partecipato ai festeggiamenti per il 26 di luglio a Cienfuegos, al ritorno è stato detenuto per diverse ore nell’aeroporto dalle autorità di migrazione che hanno sequestrato loro i cellulari e li hanno tempestati con domande assurde.
Questo tipo di comportamento risponde alla politica di persecuzione applicata dall’attuale presidenza USA per compiacere la mafia cubano americana e in particolare il senatore Marco Rubio e altre figure della destra che mantengono una pressione costante sul mandatario Joe Biden.
Ha fatto una denuncia simile anche Gail Walker,.la direttrice esecutiva della Fondazione Inter Religiosa per l’Organizzazione Comunitaria (IFCO), alla quale appartiene la Carovana Pastori per la Pace, assicurando che nei loro uffici arrivano con frequenza messaggi con minacce e frasi di odio per infondere timore.
In altri anni hanno cercato di impedire l’invio di donazioni a Cuba ponendo ostacoli con le licenze migratorie, sequestrando oggetti al passaggio alle frontiere del Messico e tutto questo somma le prove dell’applicazione d’una politica aggressiva contro la solidarietà.
Il leader del progetto umanitario Ponti d’Amore, Carlos Lazo, ha denunciato nelle reti sociali d’aver ricevuto minacce di morte da parte di persone contrarie alle sue azioni per esigere la fine del blocco imposto da Washington contro Cuba.
Nel suo account di Twitter, Lazo ha scritto: «Attenzione! Marco Rubio sta facendo una nuova caccia alle streghe elettorali», riferendosi a una lettera inviata dal senatore della Florida al Burò Federale d’Investigazioni (FBI), nella quale ha chiesto d’aprire un’investigazione immediata sulle conosciute associazioni del gruppo con il Governo dell’Isola dei Caraibi.
Questo tipo di persecuzione lo hanno sofferto ugualmente i membri della 31ª’edizione della brigata solidale Juan Rius Rivera, di Puerto Rico, che hanno ricevuto chiamate telefoniche e visite di agenti del FBI per intimorirli per la loro decisione di viaggiare a Cuba nel mese di luglio scorso.
Incrementare le misure restrittive contro l’Isola, perseguire i membri delle organizzazioni simpatizzanti, far valere il criterio chela solidarietà con Cuba è illegale impedire la normalizzazione delle relazioni tra i due paesi e ostacolare lo scambio normale tra le persone, sono alcuni dei deplorevoli saldi di una politica che, per via delle azioni della più grande potenza del pianeta contro un’Isola che non riconosce e respinge l’arroganza imperiale, non dimostra altro che la vigliaccheria e l’impotenza del Governo del nord.