Cubainformacion: Ministero della Verità

Facebook, il Dipartimento di Sicurezza Nazionale ed il Ministero della Verità

 

Non è una “enorme struttura piramidale di rilucente cemento bianco”, come il Ministero della Verità nel romanzo 1984. È invisibile, si chiama CISA (Cybersecurity Agency and Infrastructure Security) ed è incorporata nel Department of Homeland Security (DHS) degli USA.

Monitora le reti digitali e comunica a Facebook, Twitter e altre piattaforme le informazioni che il Governo ritiene dannose e che devono essere eliminate, o la cui portata è limitata mediante manipolazione degli algoritmi.

Un reportage del media The Intercept  raccoglie memorandum e documenti trapelati in cui, ad esempio, il CISA richiede a Twitter di eliminare persino “account finti”, con risposte favorevoli da parte della società;

o che rivelano l’esistenza di un portale interno di Facebook dove agenti federali segnalano le informazioni “dannose” da limitare o eliminare.

L’origine del COVID, la giustizia razziale, le leggi USA, il ritiro dall’Afghanistan o il sostegno all’Ucraina sono, tra i tanti, i temi principali di questa “vigilanza per la libertà”.

Ma la mano del governo USA non deve apparire: un funzionario, di nome Geof Hale,  raccomandava “l’uso di organizzazioni senza scopo di lucro” come “camera di compensazione delle informazioni per evitare la comparsa di propaganda governativa”.

Il media rivela anche che, se prima delle elezioni del 2020 gli incontri tra le agenzie federali (DHS e FBI, principalmente) con entità come Twitter, Facebook, Reddit, Discord, Wikipedia, Microsoft, LinkedIn e Verizon Media, erano mensili ora sono passati ad essere ogni quindici giorni.

Perché ricordiamo i tre slogan del Ministero della Verità orwelliano: “La Guerra è Pace”, “La Libertà è Schiavitù” e “L’Ignoranza è… la Forza”.


Facebook, el Departamento de Seguridad Nacional y el Ministerio de la Verdad

No es una “enorme estructura piramidal de reluciente hormigón blanco”, como el Ministerio de la Verdad de la novela 1984. Es invisible, se llama CISA (Agencia de Ciberseguridad y Seguridad de las Infraestructuras) y está empotrada en el Departamento de Seguridad Nacional (DHS) de EEUU.

Monitorea las redes digitales y comunica a Facebook, Twitter y demás plataformas la información que el Gobierno entiende como dañina y que debe ser eliminada, o limitado su alcance mediante la manipulación de los algoritmos.

Un reportaje del medio The Intercept recoge memorandos y documentos filtrados, en los que, por ejemplo, el CISA solicita a Twitter eliminar hasta “cuentas parodia”, con respuestas favorables de la empresa; o que revelan la existencia de un portal interno de Facebook donde agentes federales señalan la información “dañina” a limitar o eliminar.

El origen de la COVID, la justicia racial, las leyes de EEUU, la retirada de Afganistán o el apoyo a Ucrania son, entre muchos, los temas estrella de esta “vigilancia por la libertad”.

Pero la mano del Gobierno de EEUU no debe aparecer: un funcionario, de nombre Geof Hale, recomendaba “el uso de organizaciones sin fines de lucro” como “cámara de compensación de información para evitar la apariencia de propaganda gubernamental”.

El medio revela también que, si antes de las elecciones de 2020 las reuniones entre agencias federales (DHS y FBI, principalmente) con entidades como Twitter, Facebook, Reddit, Discord, Wikipedia, Microsoft, LinkedIn y Verizon Media eran mensuales, ahora han pasado a ser cada quince días.

Porque recordemos las tres consignas del Ministerio de la Verdad orweliano: “La Guerra es Paz”, “La Libertad es Esclavitud” y “La Ignorancia es… la Fuerza”.

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