USA: processo contro Alex Saab rivela spionaggio diplomatico

misionverdad.com

Informando dal tribunale federale in cui gli USA stanno processando il diplomatico venezuelano Alex Saab, The Grayzone scopre atti perturbatori di spionaggio diplomatico. La difesa di Saab insiste che sta incarcerato per aver violato il blocco economico di Washington.

Dopo l’arresto del diplomatico venezuelano Alex Saab nel giugno 2020, le autorità capoverdiane hanno aperto comunicazioni ufficiali del governo venezuelano destinate all’Iran, inclusa una lettera sigillata che il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha inviato al Dirigente Supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei. Le rivelazioni sono emerse durante un’udienza probatoria nel processo federale di Saab a Miami, in Florida, volta a determinare se sono legittime o meno le sue affermazioni sulla sua immunità diplomatica.

The Grayzone sta assistendo al processo di Saab presso il tribunale federale di Wilke Ferguson nel centro di Miami.

Il Dipartimento di Giustizia ha accusato il diplomatico venezuelano di cospirazione finalizzata al riciclaggio di denaro, presentandolo come un operatore d’affari corrotto del governo socialista che Washington cerca di rovesciare. Ma Saab ed i suoi difensori insistono che il suo unico crimine è stato violare le sanzioni per fornire cibo e medicine a prezzi accessibili ad una popolazione che soffre sotto il devastante blocco economico USA. Pertanto, il processo a Saab è un test critico della legittimità del regime di sanzioni USA che attacca le nazioni del Venezuela e dell’Iran.

Lunedì, l’avvocato capoverdiano Dr. Florian Mandl ha testimoniato che quando ha ottenuto gli effetti personali di Saab, nel luglio 2020, ha scoperto che tre comunicazioni separate che il suo cliente aveva la missione di consegnare ai funzionari del governo iraniano per conto degli uffici del presidente e della vicepresidentessa erano state aperte da un colpevole sconosciuto.

I documenti consistevano in una lettera del presidente Maduro indirizzata all’ayatollah Khamenei, oltre a due lettere della vicepresidentessa venezuelana Delcy Rodríguez: una ad un consigliere della sua controparte iraniana e un’altra all’allora ministro dell’agricoltura, Kazem Khavazi.

Secondo Mandl, le leggi capoverdiane impongono che le autorità chiedano ai detenuti di designare un contatto affinché raccolgano immediatamente i loro effetti personali dopo l’arresto.

Tuttavia, ha affermato che nessuno si è neppure si è preso la briga di chiedere a Saab quel contatto dopo l’arresto del diplomatico il 12 giugno 2020, e ha detto di aver ricevuto i bagagli solo dopo aver lanciato una campagna personale per recuperare i beni del suo cliente il 21 luglio di quell’anno. Nonostante ciò, le autorità del Paese africano gli hanno consegnato i suoi averi il 22 luglio.

Mandl ha detto di aver aperto le borse di Saab dopo averle portate a casa, più tardi, quello stesso giorno. Ha descritto che i contenuti all’interno erano molto “disorganizzati” e ha ricordato di aver trovato tre buste contrassegnate con timbri del governo venezuelano sparse tra i vestiti di Saab. Mandl è rimasto scioccato nel ricordare il momento in cui si è reso conto che le buste erano già state aperte, in particolare quando ha scoperto che uno dei documenti era una lettera accorata che il presidente Maduro aveva scritto al dirigente supremo dell’Iran.

Prima della testimonianza di Mandl, il guardiaspalle privato di Saab, Juan Carlos Arrieche, ha testimoniato che il presidente Maduro gli aveva chiesto personalmente che consegnasse questi documenti a Saab la sera dell’11 giugno 2020. Saab ha partecipato ad una riunione con diplomatici iraniani al Palazzo Miraflores quella stessa notte.

Saab doveva partire per l’Iran il giorno successivo, ma è stato intercettato dalla polizia quando il suo aereo si è fermato per fare rifornimento sull’isola capoverdiana di Sal quel pomeriggio.

Arrieche ha ricordato che le comunicazioni diplomatiche erano conservate nella valigetta personale di Saab quando si è imbarcato sul volo charter per Teheran la mattina del 12 giugno, e che le buste, in quel momento, erano ancora sigillate.

Nella sua lettera all’ayatollah Khamenei, Maduro ringrazia l’Iran per l’invio di petrolio leggero e prodotti chimici legati all’industria petrolifera in Venezuela per tutto il maggio 2020. Le spedizioni, che erano il risultato di un accordo mediato da Saab con l’Iran per porre fine alla crisi petrolifera, durata mesi, del Venezuela- ha permesso a Caracas di raddoppiare la sua produzione di petrolio l’anno successivo, a dispetto di un regime di sanzioni USA che le impediva di ricevere le entrate. Il Venezuela  pagò i prodotti petroliferi con oro.

Legga qui la corrispondenza completa tra il presidente venezuelano Nicolás Maduro e l’Ayatollah Ali Khamenei.

Oltre a questo, Maduro ha chiesto all’Ayatollah “un sostegno per specificare la spedizione mensile e periodica di benzina al Venezuela per un anno”.

“Le scrivo in nome di Dio, il Misericordioso, a nome del popolo del Venezuela e del Governo che ho l’onore di presiedere, per ringraziarla dal più profondo dell’anima di questa terra per il sostegno che con coraggio e determinazione ha dato al Venezuela, sostenendo la legislazione internazionale e mettendo a nudo gli imperi di carta”, ha scritto Maduro.

Nei suoi messaggi, la vicepresidentessa venezuelana Delcy Rodríguez ha ringraziato i rappresentanti del governo iraniano per la loro solidarietà “di fronte alle aggressioni imperiali USA e dei suoi alleati”. In uno dei documenti in questione, ha esteso un invito formale a Sadegh Kharazi, consigliere del vicepresidente iraniano, a visitare il Venezuela e così “consolidare finalmente rapporti di cooperazione e amicizia tra le due nazioni”.

“Vi saluto, profondamente grata per la sua attenzione e ribadendole la nostra volontà a lavorare insieme per il consolidamento dei principi di un mondo multicentrico e multipolare”, concludeva.

Legga qui la corrispondenza completa tra la vicepresidentessa Delcy Rodríguez e il consigliere di alto livello del vicepresidente dell’Iran, Sadegh Kharazi.

Come risultato dell’arresto di Saab, nessuno dei messaggi ha raggiunto i destinatari previsti, anche se sembra che qualcuno a Praia abbia ottenuto le buste e letto le comunicazioni interne.

Capo Verde ha estradato Saab negli USA il ​​16 ottobre 2021, dove ora deve affrontare accuse di riciclaggio di denaro. Gli avvocati di Saab hanno richiesto al giudice distrettuale Robert Scola di archiviare il caso contro il loro cliente sulla base del fatto che il suo status diplomatico lo rende immune da questo processo. Il Venezuela ha ufficialmente designato Saab come Inviato Speciale del suo governo nell’aprile 2018.

Le udienze sullo status diplomatico di Saab sono programmate per concludersi giovedì 15 dicembre. Ci si aspetta che il giudice Scola prenda una decisione sull’opportunità o meno di proseguire il processo contro di lui il 20 dicembre.

Anya Parampil è una giornalista USA  che vive a Washington, DC. Ha prodotto e realizzato vari documentari, tra cui reportage sul campo nella penisola coreana, Palestina, Venezuela ed Honduras.

Questo articolo è stato pubblicato su The Grayzone il 13 dicembre 2022


JUICIO EN EEUU CONTRA ALEX SAAB REVELA ESPIONAJE DIPLOMÁTICO

 

Reportando desde la corte federal donde Estados Unidos está procesando al diplomático venezolano Alex Saab, The Grayzone descubre actos perturbadores de espionaje diplomático. La defensa de Saab insiste que está encarcelado por violar el bloqueo económico de Washington.

Luego del arresto del diplomático venezolano Alex Saab en junio de 2020, las autoridades de Cabo Verde abrieron comunicaciones oficiales del gobierno de Venezuela destinadas a Irán, incluyendo una carta sellada que el presidente venezolano Nicolás Maduro le envió al Líder Supremo de Irán, Ayatola Alí Jamenei. Las revelaciones salieron a la luz durante una audiencia probatoria en el juicio federal de Saab en Miami, Florida, enfocado en determinar si son legítimos o no sus alegatos sobre su inmunidad diplomática.

The Grayzone está asistiendo al juicio de Saab en el juzgado federal de Wilke Ferguson en el centro de Miami. El Departamento de Justicia ha acusado al diplomático venezolano de conspiración para lavado de capitales, presentándolo como un operador de negocios corrupto del gobierno socialista que Washington busca derrocar. Pero Saab y sus defensores insisten que su único delito ha sido el de violar las sanciones para proveer de alimentos y medicinas costeables para una población que sufre bajo el devastador bloqueo económico estadounidense. Por lo tanto, el juicio a Saab es una prueba crítica de la legitimidad del régimen de sanciones estadounidense que ataca a las naciones de Venezuela e Irán.

El lunes, el abogado caboverdiano doctor Florian Mandl, testificó que cuando obtuvo las pertenencias de Saab en julio de 2020, descubrió que tres comunicaciones separadas que su cliente tenía la misión de entregar a funcionarios del gobierno iraní a nombre de las oficinas del presidente y la vicepresidenta habían sido abiertas por un culpable desconocido. Los documentos consistían en una carta del presidente Maduro dirigida al ayatolá Jamenei, así como dos misivas de la vicepresidenta venezolana Delcy Rodríguez: una para un asesor de su contraparte iraní, y otra para el entonces ministro de agricultura, Kazem Khavazi.

Según Mandl, las leyes caboverdianas requieren que las autoridades le soliciten a los detenidos que designen un contacto para que recojan de inmediato sus pertenencias luego de la detención. Sin embargo, aseveró que nadie siquiera se tomó la molestia de pedirle a Saab por ese contacto luego del arresto del diplomático el 12 de junio de 2020, y dijo que solamente obtuvo el equipaje luego de lanzar una campaña personal para recuperar las posesiones de su cliente el 21 de julio de ese año. Aun así, las autoridades del país africano le entregaron las pertenencias el 22 de julio.

Mandl dijo que abrió las maletas de Saab luego de llevárselas a casa más tarde ese mismo día. Describió que los contenidos dentro estaban muy “desorganizados” y recordó encontrar tres sobres marcados con sellos del gobierno venezolano desperdigados entre la ropa de Saab. Mandl se conmocionó al recordar el momento en el que se dio cuenta de que los sobres ya habían sido abiertos, en particular cuando descubrió que uno de los documentos era una carta sentida que el presidente Maduro le había escrito al líder supremo de Irán.

Previo al testimonio de Mandl, el guardaespaldas privado de Saab, Juan Carlos Arrieche, testificó que el presidente Maduro le había solicitado personalmente que entregara estos documentos a Saab la noche del 11 de junio de 2020. Saab asistió a una reunión con diplomáticos iraníes en el Palacio de Miraflores esa misma noche. Saab partía a Irán al día siguiente, pero fue interceptado por la policía cuando su avión se detuvo para recargar combustible en la isla caboverdiana de Sal esa tarde.

Arrieche recordó que las comunicaciones diplomáticas estaban guardadas en el maletín personal de Saab cuando abordó el vuelo fletado a Teherán la mañana del 12 de junio, y que los sobres para ese momento todavía estaban sellados.

En su carta al ayatolá Jamenei, Maduro le agradecía a Irán por el envío de crudo ligero y químicos relacionados con la industria petrolera a Venezuela a lo largo de mayo de 2020. Los envíos, que fueron resultado de un acuerdo agenciado por Saab con Irán para ponerle fin a la crisis de crudo de meses en Venezuela, le permitió a Caracas doblar su producción petrolera al año siguiente, desobedeciendo el régimen de sanciones estadounidense que le impedía recibir los ingresos. Venezuela pagó los productos petroleros con oro.

Lea aquí la correspondencia completa entre el presidente venezolano Nicolás Maduro y el ayatolá Alí Jamenei.

Adicional a esto, Maduro le solicitó al Ayatolá “apoyo para especificar el envío mensual y periódico de gasolina a Venezuela por un año”.

“Le escribo en el nombre de Dios, el Misericordioso, a nombre del pueblo de Venezuela y el Gobierno que tengo el honor de presidir, para agradecerle desde lo más profundo del alma de esta tierra por el apoyo que valiente y decididamente le ha dado a Venezuela, manteniendo en alto la legislación internacional y dejando al desnudo a los imperios de papel”, escribió Maduro.

En sus propios mensajes, la vicepresidenta venezolana Delcy Rodríguez le agradecía a los representantes del gobierno iraní por su solidaridad “frente a las agresiones imperiales de los Estados Unidos y sus aliados”. En uno de los documentos en cuestión, le extendió una invitación formal a Sadegh Kharazi, un asesor del vicepresidente iraní, para que visitara Venezuela y así “finalmente consolidar relaciones cooperativas y de amistad entre ambas naciones”.

“Me despido de usted, profundamente agradecida por su atención y reiterándole nuestra voluntad de trabajar juntos por la consolidación de los principios de un mundo multicéntrico y multipolar”, concluía.

Lea aquí la correspondencia completa entre la vicepresidenta Delcy Rodríguez y el asesor de alto nivel para el vicepresidente de Irán, Sadegh Kharazi.

Como resultado de la detención de Saab, ninguno de los mensajes llegó a sus destinatarios, aunque al parecer alguien en Praia obtuvo los sobres y leyó las comunicaciones internas.

Cabo Verde extraditó a Saab a los Estados Unidos el 16 de octubre de 2021, donde ahora enfrenta acusaciones de lavado de dinero. Los abogados de Saab le solicitaron al juez distrital Robert Scola que desestimara el caso contra su cliente sobre la base de que su estatus diplomático lo hace inmune a este proceso. Venezuela designó oficialmente a Saab como Enviado Especial de su gobierno en abril de 2018.

Las audiencias sobre el estatus diplomático de Saab están programadas para concluir el jueves 15 de diciembre. Se espera que el juez Scola tome una decisión sobre si el caso en su contra procederá, o no, el 20 de diciembre.

Anya Parampil es una periodista estadounidense radicada en Washington, DC. Ha producido y realizado varios documentales, incluidos reportajes sobre el terreno en la península de Corea, Palestina, Venezuela y Honduras.

Este artículo se publicó en The Grayzone el 13 de diciembre de 2022

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