Come lupi affamati sognano di divorare Cuba

Arthur Gonzalez

Gli yankee insistono nel finanziare e pianificare azioni sovversive per rovesciare la Rivoluzione cubana, perché non accettano di avere un vicino che li affronti con coraggio, unità e intelligenza, per mantenere con grande sacrificio il proprio processo socialista, nonostante i molteplici piani e atti terroristici. generati dal governo e dalla CIA.

L’odio malato degli USA cominciò prima del 1959, quando non poterono impedire la vittoria dell’esercito ribelle guidato da Fidel Castro, come avevano progettato.

Nulla è cambiato nella loro politica anticubana.

L’intensificazione della guerra economica, commerciale e finanziaria USA contro Cuba mira a ottenere il disincanto e lo scoraggiamento del popolo, a partire dalle penurie aumentate e sostenute da più di mezzo secolo.

La loro linea di lavoro consiste nel perseguire tutte le entrate di valuta estera verso l’Isola e, a tal fine, rafforzano le loro campagne mediatiche con l’obiettivo di danneggiare il turismo, la collaborazione medica internazionale e gli investimenti diretti esteri.

Ora insistono nel fare pressione sull’Unione Europea affinché sospenda l’Accordo di Dialogo Politico e di Cooperazione tra l’Unione Europea e Cuba, perché ciò consente vantaggi economici e commerciali. Per questo, il 27 febbraio 2024, su proposta dell’eurodeputato Javier Nart, con il sostegno dei gruppi di destra ed estrema destra composti dai partiti spagnoli PP, Vox e Cs, hanno portato in discussione nella sessione plenaria del Parlamento Europeo, una mozione di condanna di Cuba per la presunta violazione dei diritti umani.

Ipocriti che piegati a Washington obbediscono ai suoi ordini, mentre tacciono sulle morti causate dalla repressione in Perù, sui cileni che hanno perso la vista a causa degli spari della polizia e che scontano pene detentive senza essere processati, così come i selvaggi pestaggi inflitti dagli agenti francesi contro i cosiddetti “gilet gialli” e il genocidio del popolo palestinese compiuto da Israele, con l’appoggio yankee, senza che il Parlamento Europeo abbia approvato una sola risoluzione di condanna.

Come lupi affamati, insistono nel provocare disordini di piazza a Cuba, come hanno fatto in altri paesi d’Europa e del Medio Oriente, e per perseguire tale obiettivo lavorano per evitare che Cuba ottenga nuova valuta estera per l’acquisto di petrolio, alimenti, medicine e altre materie prime necessarie al suo sviluppo.

Una stima dell’intelligence preparata dalla CIA, il 12 dicembre 1963, permette di analizzare la sua strategia permanente contro la Rivoluzione cubana, affermando: “[…] in larga misura i problemi che affronta il regime di Castro sono il risultato della politica di isolamento economico e politico degli USA, così come di altre misure di ostilità e sabotaggio. Pensiamo che attualmente a Cuba si sia diffusa l’apatia e il risentimento. […] Ci sono ancora molte possibilità per rafforzare l’assedio economico e potrebbero imporsi sanzioni più severe da parte degli USA contro i paesi che commerciano con Cuba o che le inviano prodotti via mare. Ci preoccupano le attuali pratiche di commercio e di scambio marittimo di Canada, Regno Unito, Spagna e Giappone”.

Un articolo di Katu Arkonada, analista politico basco, pubblicato sul portale El Ciudadano, denuncia la visita in Spagna, il 24 gennaio 2024, dell’agente della CIA Omar López Montenegro, direttore della Fondazione Nazionale Cubano-Americana (FNCA), che ha avuto sessioni di lavoro con la spagnola Elena Larrinaga, anche lei collaboratrice della CIA, a capo del cosiddetto Osservatorio Cubano con sede a Madrid, allo scopo di organizzare corsi di sovversione dell’ordine interno a Cuba, ai quali parteciperanno controrivoluzionari residenti nell’Isola.

Per coincidenza, López Montenegro ha presentato il suo libro “Lotta strategica nonviolenta. 100 consigli pratici”, ed evidentemente ha ricevuto ordini di guidare Elena Larrinaga nella preparazione di questi corsi, dal momento che lei presiede anche la Rete Femminile di Cuba e la segretaria per le Relazioni Internazionali del cosiddetto Consiglio per la Transizione Democratica di Cuba, il tutto con finanziamenti della NED e USAID.

Katu Arkonada, nel suo articolo, afferma che la FNCA desidera iniziare l’addestramento in presenza dei controrivoluzionari cubani e per questo hanno scelto gli USA, Spagna, Messico, Panama,  Costa Rica e  Perù, con lo scopo di stimolare la destabilizzazione e ingovernabilità a Cuba secondo i principi della Guerra Non Convenzionale o Golpe morbido, ideati dallo statunitense Gene Sharp.

López Montenegro si è recato in Messico per incontrare Mariana Gómez del Campo, ex senatrice del Partito di Azione Nazionale di estrema destra, organizzatrice di provocazioni contro l’ambasciata cubana a Città del Messico e legata all’agente della CIA Luis Almagro, segretario generale dell’OSA.

Il piano yankee è di approfittare dell’attuale situazione a Cuba, causata dalla sua guerra economica, simile a quella avvenuta tra il 1989 e il 1992, per stimolare le rivolte di piazza.

Nella sua valutazione d’intelligence di quegli anni, la CIA osservò: “A causa delle limitazioni finanziarie, le importazioni, che tra il 1989 e il 1992 sono diminuite di circa il 75%, quest’anno diminuiranno di un altro 20-25%. Dato che alimenti e petrolio rappresentano quasi i due terzi delle spese per le importazioni, solo diverse centinaia di milioni di dollari saranno disponibili per altri acquisti all’estero. Le importazioni drasticamente tagliate di pezzi di ricambio per l’industria, macchinari e attrezzature; il trasporto di merci, i fattori di produzione agricoli e altri beni essenziali minerà ulteriormente le prospettive di una ripresa economica”.

“Esiste una relazione diretta tra gravi privazioni economiche e instabilità politica. Quando le condizioni sull’isola peggiorano ulteriormente, è più probabile che gli incidenti violenti si diffondano a causa della crescente frustrazione per le interruzioni di energia elettrica, trasporti e alimenti”.

Il piano sovversivo è in pieno sviluppo e Cuba è molto attenta ad affrontarlo e a denunciare questo inganno che cerca solo il pretesto per intervenire con i suoi militari, come ha fatto storicamente nella regione.

Gli yankee non si sbaglino, perché, nonostante le difficoltà a Cuba, c’è un popolo disposto a sfidare i rischi di ogni tipo, anche quelli di un’aggressione e, come a Playa Girón, morderanno la polvere della sconfitta.

José Martí aveva ragione quando metteva in guardia: “Senza piano di resistenza non è possibile sconfiggere un piano di attacco”.


Lobos hambrientos sueñan con devorar a Cuba

Por Arthur González

Los yanquis insisten en financiar y planificar acciones subversivas para derrocar a la Revolución cubana, porque no aceptan tener un vecino que los enfrenta con valentía, unidad e inteligencia, para mantener con mucho sacrificio su proceso socialista, a pesar de los múltiples planes y actos terrorista generados por el gobierno y la CIA.

El odio enfermizo de los Estados Unidos comenzó antes de 1959, cuando no pudieron evitar la victoria del ejército rebelde encabezado por Fidel Castro, como habían proyectado.

Nada ha cambiado en su política anti-cubana.

El recrudecimiento de la guerra económica, comercial y financiera de Estados Unidos contra Cuba, pretende lograr el desencanto y el desaliento del pueblo, a partir de las penurias incrementadas y sostenidas durante más de medio siglo.

Su línea de trabajo consiste en perseguir todas las entradas de divisas a la Isla y para eso fortalecen sus campañas mediáticas con vistas a afectar el turismo, la colaboración médica internacional y la inversión extranjera directa.

Ahora insisten en presionar a la Unión Europea para que suspenda el Acuerdo de Diálogo Político y de Cooperación Unión Europea-Cuba, porque este permite beneficios económicos y comerciales. Para eso, el pasado 27 de febrero 2024, a propuesta del eurodiputado Javier Nart, con el respaldo de los grupos de derecha y extrema derecha integrados por los partidos españoles PP, Vox y Cs, llevaron a discusión en el pleno del Parlamento Europeo, una moción de condena a Cuba por la supuesta violación de los derechos humanos.

Hipócritas que plegados a Washington cumplen sus órdenes, mientras callan sobre los muertos causados por la represión en Perú, los chilenos que perdieron sus ojos por disparos de la policía y cumplen prisión aun sin ser juzgados, al igual que las salvajes golpizas propinadas por los agentes franceses contra los llamados “chalecos amarillos” y el genocidio de Israel al pueblo palestino con el apoyo yanqui, sin que el Parlamento Europeo haya aprobado una sola resolución de condena.

Como lobos hambrientos, insisten en provocar disturbios callejeros en Cuba, como han hecho en otros países de Europa y el Medio Oriente, y en busca de ese objetivo trabajan por evitar que Cuba obtenga divisas frescas para la compra de petróleo, alimentos, medicinas y otras materias primas necesarias para su desarrollo.

Un estimado de inteligencia elaborado por la CIA el 12 de diciembre de 1963, permite analizar cuál es su estrategia permanente contra la Revolución cubana, al aseverar: “[…] en gran medida los problemas que enfrenta el régimen de Castro son resultado de la política de aislamiento económico y político de los Estados Unidos, así como otras medidas de hostilidad y sabotaje. Pensamos que actualmente en Cuba se ha generalizado la apatía y el resentimiento. […] Existen aún muchas posibilidades para fortalecer el cerco económico y pudieran imponerse sanciones más severas por parte de los Estados Unidos contra países que comercian con Cuba, o le envían productos por vía marítima. Nos preocupan las actuales prácticas de comercio e intercambio marítimo de Canadá, Reino Unido, España y Japón”.

Un artículo de Katu Arkonada, analista político vasco, publicado en el portal El Ciudadano, denuncia la visita a España, el 24 de enero 2024, del agente CIA Omar López Montenegro, directivo de la Fundación Nacional Cubano-Americana (FNCA), quien sostuvo sesiones de trabajo con la española Elena Larrinaga, también colaboradora de la CIA, al frente del llamado Observatorio Cubano con sede en Madrid, con el fin de organizar cursos para subvertir el orden interno en Cuba, en el cual participarán contrarrevolucionarios residentes en la Isla.

Casualmente, López Montenegro presentó en Madrid su libro “Lucha estratégica no violenta. 100 consejos prácticos”, y evidentemente recibió órdenes de orientar a Elena Larrinaga de preparar esos cursos, pues ella también preside la Red Femenina de Cuba y la secretaría de Relaciones Internacionales del llamado Consejo para la Transición Democrática de Cuba, todo con financiamiento de la NED y la USAID.

En su artículo, Katu Arkonada afirma que la FNCA desea iniciar la capacitación presencial de los contrarrevolucionarios cubanos y para ello seleccionaron a Estados Unidos, España, México, Panamá, Costa Rica y Perú, con el propósito de estimular la desestabilización e ingobernabilidad en Cuba, bajo los principios de la Guerra no convencional o Golpe blando, diseñados por el estadounidense Gene Sharp.

López Montenegro, viajó a México para reunirse con Mariana Gómez del Campo, exsenadora del ultraderechista Partido Acción Nacional, organizadora de provocaciones contra la embajada cubana en Ciudad México y vinculada al agente CIA Luis Almagro, secretario general de la OEA.

El plan yanqui es aprovechar la coyuntura actual en Cuba, provocada por su guerra económica, similar a la ocurrida entre 1989 y 1992, para estimular revueltas callejeras.

En su estimado de inteligencia de aquellos años la CIA señaló: “Como resultado de las limitaciones financieras, las importaciones, las cuales descendieron en cerca del 75 por ciento entre 1989 y 1992, caerán otro 20 o 25 por ciento este año. Con los alimentos y el petróleo constituyendo casi los dos tercios de los gastos de importación, sólo varios cientos de millones de dólares estarán disponibles para otras las otras compras en el exterior. Las importaciones cortadas de forma aguda de piezas de repuesto para la industria, maquinarias y equipos; el transporte de mercancías, los insumos agrícolas y otras mercancías decisivas, minarán más las perspectivas de una recuperación económica”.

“Hay una directa relación entre graves privaciones económicas y la inestabilidad política. Cuando las condiciones en la Isla se deterioren más, es más probable que los incidentes violentos se extiendan por la creciente frustración sobre los cortes en la electricidad, el transporte y los alimentos”.

El plan subversivo está en pleno desarrollo y Cuba está muy atenta para enfrentarlo y denunciar esa artimaña que solo busca el pretexto para intervenir con sus militares, como han hecho históricamente en la región.

No se equivoquen los yanquis, pues, a pesar de las dificultades en Cuba hay un pueblo dispuesto a desafiar los riesgos de cualquier tipo, incluso los de una agresión y como en Playa Girón morderán el polvo de la derrota.

Acertado José Martí cuando alertó: “Sin plan de resistencia no se puede vencer un plan de ataque”.   

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