Parole inaugurali XXII Riunione AEC

Parole inaugurali del Ministro delle Relazioni Estere della Repubblica di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, nella XXII Riunione Ordinaria del Consiglio dei Ministri dell’Associazione degli Stati dei Caraibi

Stimati Ministri delle Relazioni Estere.

Stimati capi di delegazioni dei paesi membri e membri associati;

Stimata Segretaria Generale della AEC, ambasciatrice  June Soomer;

Distinte autorità delle Organizzazioni fondatrici, dei paesi e delle organizzazioni osservatrici della AEC;

Distinti invitati speciali e altri rappresentanti delle delegazioni presenti;

Delegati e invitati cubani:

Cuba dà il benvenuto alla  XXII Riunione  Ordinaria del Consiglio dei Ministri dell’Associazione degli Stati dei Caraibi, occasione nella quale i paesi dei Caraibi ci riuniamo nuovamente a L’Avana per parlare dei nostri interessi comuni e dei rischi che affrontiamo in maniera condivisa.

Passeremo in rivista la marcia dell’implementazione degli accordi del VII Vertice dell’Associazione, realizzato a L’Avana il 4 giugno del 2016.

In quell’appuntamento i nostri capi di Stato e di Governo, motivati dall’impegno con questa organizzazione e decisi a rinforzare il loro ruolo come piattaforma per il dialogo politico, la concertazione e la cooperazione,  hanno approvato la Dichiarazione de L’Avana e il Piano d’Azione, documenti che sono preziosi strumenti per avanzare verso gli obiettivi che ci siamo proposti.

Cambi importanti sono avvenuti nel panorama mondiale allora e si ripercuotono significativamente nella nostra regione.

Come ha espresso di recente il Presidente Raúl Castro Ruz nel Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici, in Repubblica Dominicana: “Non è mai stato prima così necessario  marciare effettivamente per il cammino dell’unità, riconoscendo che abbiamo numerosi interessi in comune. Lavorare per l’unità nella diversità è una necessità indifferibile”.

Le politiche migratorie che escludono, repressive, annunciate in paesi di destinazione, che potrebbero provocare maggiori deportazioni e discriminazione di emigranti latinoamericani e caraibici, così come l’applicazione di misure protezionistiche in estremo in materia commerciale, costituiscono vere sfide per la nostra regione . Tutto questo potrà provocare gravi danni ai modelli di sviluppo dei nostri paesi per il loro impatto nella generazione di posti di lavoro, delle entrate, dell’industria e del commercio.

Di fronte ai muri che pretendono di costruire oggi, la nostra opzione dovrà continuare ad essere quella dell’unità, la solidarietà  e la complementarità per la difesa dei più legittimi interessi dei nostri popoli.

Nell’attuale scenario che affrontiamo  questo lo potremo ottenere  solo se ci articoliamo e uniamo le nostre azioni in maniera efficace attorno ai consensi realizzati in queste materie durante lo scorso  VII Vertice. In questo senso dobbiamo potenziare le possibilità della nostra associazione per costruire una risposta congiunta.

I nostri governi hanno il dovere e la responsabilità della costruzione di società giuste  ed eque, centrate nell’essere umano, inclusive, come hanno ribadito i nostri capi di Stato e di Governo, per avanzare nell’unità e l’integrazione latinoamericana e caraibica, come sognarono i nostri eroi patrioti.

È essenziale continuare ad avanzare nel consolidamento dell’Associazione.

I postulati del Proclama dell’ America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, costituiscono principi rettori per le relazioni tra i nostri Stati.

Gli impegni di non intervenire, direttamente o indirettamente nei temi interni di qualsiasi altro Stato, e osservare i principi della sovranità nazionale, l’uguaglianza dei diritti e la libera determinazione dei popoli, di praticare la tolleranza e convivere in pace, così come di rispettare pienamente il diritto inalienabile di ogni Stato di eleggere il suo sistema politico, economico, sociale e culturale, costituiscono condizioni indispensabili per la pace, la concordia, lo sviluppo e l’integrazione dei nostri paesi.

Compagno Presidente

Stimati Ministri;

Distinta Segretaria Generale:

Quasi quattro anni fa, nel V Vertice di PétionVille, i nostri capi di Stato e di Governo decisero d’iniziare un processo di rivitalizzazione, con il proposito di fare dell’Associazione degli Stati dei Caraibi un organismo più dinamico e funzionale ai nostri interessi.

Questo fu confermato nei Vertici del Messico, nel 2014 e a L’Avana, nel 2016.

Il processo di rivitalizzazione non si può ridurre alla mera modifica delle strutture dei bilanci e dei meccanismi di funzionamento, ma deve soprattutto comprendere un orizzonte più ampio del ruolo che deve giocare la AEC nelle circostanze attuali.

Dobbiamo svolgere questo impegno con una messa a fuoco integrale che  attualizzi, in conformità con i principi e gli obiettivi fissati nel suo Accordo costitutivo, le politiche, i concetti e le maniere di fare che hanno determinato il funzionamento dell’organizzazione che i nostri capi di Stato hanno indicato di controllare, in accordo con il paragrafo 37 della Dichiarazione de L’Avana.

In questo contesto osserviamo con ottimismo l’operato crescente degli Stati Membri per rinforzare la AEC, e il contributo dei Membri Associati con l’incremento del numero degli osservatori  e la partecipazione di questi, soprattutto nell’impulso ai vincoli di cooperazione  e all’avvicinamento alle necessità dei Caraibi.

In relazione alla cooperazione, dobbiamo essere creativi nella maniera di svilupparla dentro l’associazione mentre si promuove la cooperazione internazionale verso la conca dei Caraibi, nelle aree prioritarie d’interesse comune.

Le difficoltà economiche che ostacolano il commercio e gli investimenti in aree fondamentali come il trasporto e il turismo, tra le altre, ci obbligano a cercare soluzioni nuove e fattibili. In questo senso sono necessarie la ricerca e la gestione di risorse, che permettano di rendere concreti i programmi e i progetti che sono stati stabiliti come priorità nel Piano d’Azione per il periodo 2016 – 2018.

La prima Conferenza di Cooperazione dell’Associazione degli Stati dei Caraibi è stata convocata con questo spirito e questo costituisce un esercizio d’esplorazione delle nuove forme di gestione delle risorse finanziarie e tecnologiche, per l’implementazione dei programmi di cooperazione della nostra associazione.

Compagno Presidente,

Distinti Ministri,

Stimata Segretaria Generale,

I Caraibi potranno contare sempre su Cuba. Il nostro paese continuerà a difendere nei forum regionali e internazionali i legittimi interessi delle nazioni dei Caraibi che meritano la gratitudine dei nostro popolo e del nostro Governo per l’appoggio solidale e coraggioso che ci hanno offerto in ogni momento.

Non potrei terminare senza prima ringraziare le espressioni di solidarietà e d’affetto offerte al popolo e al governo di Cuba dai nostri fratelli latinoamericani e caraibici dopo la scomparsa fisica del Comandante della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz.

Desidero esprimere l’omaggio di Cuba e della nostra Associazione al Presidente di Haiti, René Preval. Lo ricorderemo sempre come un leader dei Caraibi e come un amico di Cuba.

Leali al legato dei nostri eroi e patrioti, Cuba rinnova l’impegno con l’Associazione degli Stati dei Caraibi e riafferma la sua volontà di continuare a lavorare a favore dell’integrazione regionale.

Molte grazie.


Palabras inaugurales del Ministro de Relaciones Exteriores de la República de Cuba Bruno Rodríguez Parrilla, en la XXII Reunión Ordinaria del Consejo de Ministros de la Asociación de Estados del Caribe (AEC). La Habana, 10 de marzo de 2017:

Estimados Ministros de Relaciones Exteriores:

Estimados Jefes de delegaciones de los países Miembros y Miembros Asociados:

Estimada Secretaria General de la AEC, Embajadora June Soomer:

Distinguidas autoridades de las Organizaciones fundadoras y de los países y organizaciones Observadores de la AEC:

Distinguidos invitados especiales y demás representantes de las delegaciones presentes:

Delegados e invitados cubanos;

Cuba les da la bienvenida a la XXII Reunión Ordinaria del Consejo de Ministros de la Asociación de Estados del Caribe, ocasión en la que los países del Caribe nos reunimos nuevamente en La Habana para dialogar sobre nuestros intereses comunes y sobre los riesgos que enfrentamos de manera compartida.

Pasaremos revista a la marcha de la implementación de los acuerdos de la VII Cumbre de la Asociación, celebrada en La Habana el pasado 4 de junio de 2016. En aquella cita, nuestros jefes de Estado y de Gobierno, motivados por el compromiso con esta organización y decididos a fortalecer su papel como plataforma para el diálogo político, la concertación y la cooperación, aprobaron la Declaración de La Habana y el Plan de Acción, documentos que constituyen instrumentos valiosos para avanzar en los objetivos que nos hemos propuesto.

Importantes cambios han ocurrido en el panorama mundial desde entonces que repercuten significativamente en nuestra región. Como expresara recientemente el Presidente Raúl Castro Ruz  en la  Cumbre de la Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños en República Dominicana “Nunca ha sido más necesario marchar efectivamente por el camino de la unidad, reconociendo que tenemos numerosos intereses en común. Trabajar por la “unidad en la diversidad es una necesidad impostergable.”

Las políticas migratorias excluyentes y represivas anunciadas en países de destino que pudieran derivar en mayores deportaciones y discriminación de migrantes latinoamericanos y caribeños, así como la aplicación de medidas proteccionistas en extremo en materia comercial, constituyen verdaderos retos para nuestra subregión. Todo ello pudiera entrañar serias afectaciones a los modelos de desarrollo de nuestros países, por su impacto en la generación de empleos, ingresos, la industria y el comercio.

Ante los muros que hoy pretenden levantarse, nuestra opción deberá seguir siendo la de la unidad, la solidaridad y la complementariedad, en aras de la defensa de los más legítimos intereses de nuestros pueblos. En el actual escenario que enfrentamos, eso sólo podremos lograrlo si nos articulamos y concertamos nuestras acciones de manera eficaz en torno a los consensos alcanzados en esas materias durante la pasada VII Cumbre. En ese sentido, debemos potenciar las posibilidades de nuestra Asociación para construir una respuesta conjunta.

Nuestros gobiernos tienen el deber y la responsabilidad “en la construcción de sociedades justas, equitativas, centradas en el ser humano e inclusivas”  como lo reiteraron nuestros Jefes de Estado y de Gobierno, para avanzar en la unidad e integración latinoamericana y caribeña, como la soñaron nuestros próceres. Resulta esencial que continuemos avanzando en la consolidación de la Asociación. Los postulados de la Proclama de América Latina y el Caribe como Zona de Paz, constituyen principios rectores para las relaciones entre nuestros Estados.

Los compromisos de no intervenir, directa o indirectamente, en los asuntos internos de cualquier otro Estado y observar los principios de soberanía nacional, la igualdad de derechos y la libre determinación de los pueblos; de practicar la tolerancia y convivir en paz, así como de respetar plenamente el derecho inalienable de todo Estado a elegir su sistema político, económico, social y cultural, constituyen condiciones insoslayables para la paz, la concordia, el desarrollo y la integración de nuestros países.

Compañero Presidente

Estimados Ministros;

Distinguida Secretaria General:

Hace casi cuatro años, en la V Cumbre de Pétion Ville, nuestros Jefes de Estado y de Gobierno decidieron iniciar un proceso de revitalización, con el propósito de hacer de la Asociación de Estados del Caribe un organismo más dinámico y funcional a nuestros intereses. Ello fue confirmado en las Cumbres de Mexico en 2014 y La Habana en 2016.

El proceso de revitalización no puede reducirse a la mera modificación de estructuras, presupuestos y mecanismos de funcionamiento sino sobre todo abarcar un horizonte más amplio en la revisión del papel que debe jugar la AEC en las actuales circunstancias.  Debemos asumir este empeño con un enfoque integral que actualice, de conformidad con los principios y los objetivos consagrados en su Convenio Constitutivo, las políticas, las concepciones y las maneras de hacer que han determinado el funcionamiento de la organización y que nuestros Jefes de Estado indicaron revisar de acuerdo con el párrafo 37 de La Declaración de La Habana.

En ese contexto, observamos con optimismo la creciente actuación de los Estados Miembros para fortalecer la AEC, así como la contribución de los  Miembros Asociados y el incremento del número de Observadores y la participación de ambos, especialmente en el impulso a los vínculos de cooperación y en el acercamiento hacia las necesidades del Caribe.

En relación con la cooperación, debemos ser creativos en las maneras de desarrollarla dentro de la Asociación, al tiempo que promovamos la cooperación internacional hacia la Cuenca del Caribe, en las áreas priorizadas de interés común.

Las dificultades económicas que obstaculizan el comercio y las inversiones en áreas fundamentales como el transporte, el turismo, entre otras, nos obligan  a  buscar  soluciones  novedosas  y  factibles.  En ese sentido, resulta necesaria la búsqueda y gestión de recursos que permitan llevar a vías de hecho los programas y proyectos que fueron establecidos como prioritarios en el Plan de Acción para el período 2016-2018.

En ese espíritu, se convocó a la Primera Conferencia de Cooperación de la Asociación de Estados del Caribe. Esta ha constituido un ejercicio exploratorio de nuevas formas de gestión de recursos financieros y tecnológicos para la implementación de los programas de cooperación de nuestra Asociación.

Compañero Presidente

Distinguidos Ministros:

Estimada Secretaria General:

El Caribe podrá contar siempre con Cuba. Nuestro país seguirá defendiendo en los foros regionales e internacionales los legítimos intereses de las naciones caribeñas, merecedoras de la gratitud de nuestro pueblo y gobierno, por el respaldo solidario y valiente que nos han ofrecido en todo momento.

No podría finalizar sin antes agradecer las muestras de solidaridad y afecto brindadas al pueblo y al gobierno de Cuba por nuestros hermanos latinoamericanos y caribeños, tras la desaparición física del Comandante de la Revolución Cubana Fidel Castro Ruz.

Deseo expresar el homenaje de Cuba y nuestra Asociación al Presidente de Haití,  René Preval, siempre lo recordaremos como un líder del Caribe y como un amigo de Cuba.

Leales al legado de nuestros próceres, Cuba renueva el compromiso con la Asociación de Estados del Caribe y reafirma su voluntad de continuar trabajando en pos de la integración regional.

Muchas gracias.

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