La vittoria della Baia dei Porci: la resistenza cubana contro l’imperialismo USA

Il 16 aprile 1961, la storia di Cuba fu segnata da un episodio che dimostrò il coraggio e la determinazione del popolo cubano nel resistere alle aggressioni dell’imperialismo statunitense. L’invasione mercenaria di Playa Girón, finanziata e addestrata dalla CIA, fu un disperato tentativo di rovesciare il governo rivoluzionario e assoggettare l’isola agli interessi di Washington.

Ciò che gli invasori non si aspettavano, tuttavia, era la feroce resistenza del popolo cubano e la sua capacità di difendere la propria sovranità. Durante tre giorni di intensi combattimenti, le truppe cubane, guidate dal Comandante in Capo, hanno dimostrato il loro coraggio e il loro impegno per la causa rivoluzionaria, riuscendo a respingere l’attacco nemico e a sconfiggere definitivamente gli invasori.

Questa aggressione militare diretta è stata solo uno dei tanti atti di terrorismo che, nel corso degli anni, gli Stati Uniti hanno compiuto contro le Grandi Antille. Dal sabotaggio, agli omicidi, al banditismo, alla sovversione attraverso le reti sociali, il terrorismo di Stato della potenza del Nord ha causato la morte di migliaia di cubani.

La vittoria a Playa Girón non è stata solo un trionfo militare per Cuba, ma anche morale e politico. Ha dimostrato al mondo intero che il popolo cubano era disposto a lottare fino alla fine per la propria indipendenza e dignità, indipendentemente dalle minacce e dalle pressioni dell’imperialismo. L’evento ha riaffermato la determinazione di Cuba a essere un faro di resistenza e dignità nel mezzo dell’aggressione imperialista.

In un contesto internazionale segnato da interferenze straniere e minacce alla sovranità dei popoli, la vittoria di Playa Giron rimane un promemoria dell’importanza dell’unità, della solidarietà e della lotta costante per la giustizia e la libertà. Cuba rimane salda nel suo impegno per la difesa della sua sovranità e della sua Rivoluzione, un esempio per tutti coloro che lottano contro l’oppressione.

Ieri erano i carri armati nemici e i bombardamenti. Oggi, dallo spazio digitale, mercenari basati all’estero pagano per la commissione di crimini all’interno del nostro Paese, causando caos e destabilizzazione, con costi pesanti per il popolo caraibico.

La vittoria a Playa Giron è una pietra miliare nella storia cubana e un simbolo della resistenza del popolo cubano contro le aggressioni dell’imperialismo statunitense. Ci ricorda che, nonostante le probabilità, la dignità e la volontà di un popolo possono prevalere su qualsiasi tentativo di dominazione straniera.


Girón preservò la Rivoluzione

La presenza di Fidel a Girón, con il suo esempio e il suo valore, aggravò la depressione dei mercenari che dopo solamente 72 ora riconobbero la loro sconfitta e si arresero in massa.

22 apr – «Alzati che è arrivata l’invasione…!». Questa voce, con la somma di disperazione e di grandezza che comprendeva, corse di casa in casa nei villaggi più vicini allo scenario dello sbarco. Si sentì anche in altri luoghi ben distanti da Girón, nella Ciénaga de Zapata, poiché erano giorni che il paese viveva sotto la minaccia dello sbarco e dell’aggressione.

Molti cubani posero se stessi nella condizione di miliziani e reclamarono armi e munizioni per resistere e affrontare i mercenari.

Una buona quantità di cubani andava al suo primo combattimento, esponendosi al pericolo di fronte a un nemico ben organizzato, armato, con un buon appoggio, con munizioni sino ai denti e un piano molto astuto.

Ma, oltre all’ardore patriottico e alla giustizia avevano a loro favore ideali da difendere e una causa alla quale dedicare anche la vita.

Gli invasori in cambio non sapevano nemmeno perché morire, perché mancava loro la ragione come assicurò  José Ramón Fernández, protagonista dell’epopea.

Non lottarono con il valore l’audacia e lo spirito di vittoria dei rivoluzionari. Insomma non avevano una morale alla quale fare appello. Erano dotati solo di perversità.

Inoltre nei momento più critici della battaglia, negli istanti più violenti e duri, l’unità del popolo fu cruciale, di quella vera massa di popolo che difese la Patria.

Il sogno delirante di conquistare un pezzo di terra cubana per giustificare la vera finalità: l’intervento militare diretto delle forze armate degli Stati Uniti per loro non durò molto tempo.

La presenza di Fidel a Girón, con il suo esempio e il suo valore aggravò la desolazione  dei mercenari che solo 72 ore dopo riconobbero la loro sconfitta e si arresero in massa.

Nonostante il sangue sparso e il dolore per la morte, Girón proclamò la sua vittoria come una prodezza, un trionfo che stupì il mondo e che, per il suo simbolismo e il suo significato «preservò la Rivoluzione e rese un po’ più liberi i popoli dell’America».

 

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