Cuba prende nota

Soros, la Open Society e la guerra mediatica contro il Venezuela

Carlos Luque Zayas Bazán https://lapupilainsomne.wordpress.com

Come era prevedibile, la guerra mediatica internazionale si accanisce contro la vittoria iniziale dell’Assemblea Costituente Venezuelana. Il CEO della società Smartmatic, il venezuelano Antonio Mugica, ha dichiarato all’agenzia Reuters che

“We know, without any doubt, that the turnout of the recent election for a National Constituent Assembly was manipulate…” (Sappiamo, senza ombra di dubbio, che la partecipazione alle recenti elezioni per un’Assemblea Nazionale Costituente è stata manipolata …) e,  “We estimate the difference between the actual participation and the one announced by authorities is at least 1 million votes…” (Stimiamo che la differenza tra la reale partecipazione e quella annunciata dalle autorità è di almeno 1000000 di voti.)

Ma che cosa è Smartmatic, come sorse e chi è Antonio Mugica?

Se lei digita questi due termini su Google troverà la notizia della “frode” nei siti digitali di Univision, El Mundo, El País, ABC, El Nacional, El Universal, Martínoticias, tutte citando le matrici di Reuters. Quello che non troverà è una piccola storia di come sorse tale azienda e coloro che sono i suoi principali sostenitori internazionali.

Come ci informa José A. Tellez Villalón, e può essere confermato sul World Wide Web tramite lo stesso sito della società, questa azienda è specializzata in tecnologie per i processi elettorali ed il suo cliente principale è il Consiglio Nazionale Elettorale del Venezuela, da quando fu contrattata nel 2004. Da allora la sua tecnologia è stata utilizzata nelle ultime 14 elezioni del paese.

In Venezuela oggi si trova solo una succursale, ma la futura transnazionale, come mera società ai suoi inizi, sorse con un prestito pubblico del governo venezuelano bolivariano, debito che poté ammortizzare mentre si espandeva internazionalmente con i contratti firmati per assistere alle successive elezioni effettuate nel paese.

Qualche tempo dopo, l’impresa si associò con l’inglese Lord Mark Malloch-Brown. In Wikipedia si spiega che “Smartmatic è una società multinazionale specializzata nella progettazione e implementazione di soluzioni tecnologiche volte ad aiutare i governi a rispettare i propri impegni con i cittadini”, ma in questa sezione non troverà alcun altro dato del rapporto di tale impresa con il Barone Mark Malloch-Brown. Va tenuto presente che la Wiki avverte che “un importante contributore di questo articolo sembra avere uno stretto legame con il tema”, vale a dire, richiama l’attenzione su un possibile conflitto di interessi per suggerire una possibile distorsione delle informazioni che fornisce circa la società. E’ curioso che dalla principale informazione di Wiki non avremmo saputo che il Lord inglese, membro del partito laburista, e che a suo tempo fu il secondo dell’ONU fu anche vice presidente dei fondi di investimento niente di meno che di uno dei più grandi speculatori miliardari di tutti i tempi, George Soros, e che anche occupò tale posizione presso l’Istituto di Soros, Open Society, Società Aperta. (sì, quella stessa con cui collabora il think tank con sede nel nostro paese, Cuba Posible, e che ha annunciato che prossimamente intervisterà Soros per sapere la sua opinione “sui problemi globali”, secondo quanto annunciano i suoi direttori.) Il lord inglese ha anche occupato la vice presidenza nella Banca Mondiale. Tale informazione bisogna cercarla nel tema che Wikipedia dedica al personaggio. José A. Tellez Villalon, che ha consultato la pagina offre il testo in inglese, che informa:

“Malloch Brown si è strettamente associato con lo speculatore miliardario George Soros. Lavorando per i rifugiati internazionali, ha fatto parte del Comitato Consultivo di Soros sulla Bosnia, nel 1993-94, formato da George Soros. Da allora ha mantenuto cordiali relazioni con Soros, ed affittato un appartamento di proprietà di Soros mentre lavorava a New York su assegnazioni dell’ONU. Mentre prestava servizio come amministratore del fondo di sviluppo dell’ONU, Malloch Brown parlò accanto a Soros, nel 2002, il che suggerisce che le Nazioni Unite e l’Istituto della Open Society di Soros, così come, in altre organizzazioni, lavorano insieme per finanziare funzioni umanitarie”.

Il coacervo di azioni ed interessi associati a queste personalità dei grandi affari internazionali, non si limita ai bussines. La politica e la sovversione sono, in fondo, il loro principale scenario ed obiettivo. Come lui stesso ammise, Soros, ha svolto un ruolo determinante negli eventi che provocarono la scissione neofacista e la guerra civile in Ucraina, ha finanziato le cosiddette “rivoluzioni colorate” volte a minare i governi o le politiche il cui sviluppo possono costituire una minaccia per i suoi interessi.

Oggi non può stupire la dichiarazione di Antonio Mugica ed è altamente probabile che, una volta sorta quella società, con il sostegno del denaro pubblico venezuelano, il suo assorbimento internazionale sia stato in attesa dell’opportunità di far valere i loro veri obiettivi.

Un’altra lezione per Cuba e un avvertimento per coloro che, a Cuba, vogliono seminare un seme che non potrà trovare terreno fertile per prosperare nel nostro paese.


Cuba toma nota: Soros, la Open Society y la guerra mediática contra Venezuela

Por Carlos Luque Zayas Bazán

Como era de esperar, la guerra mediática internacional arrecia contra la victoria inicial de la Asamblea Constituyente Venezolana. El CEO de la empresa Smartmatic, el venezolano Antonio Mugica ha declarado a la agencia Reuters que

“We know, without any doubt, that the turnout of the recent election for a National Constituent Assembly was manipulate…” (Sabemos, sin lugar a dudas, que la participación de las recientes elecciones para una Asamblea Constituyente Nacional fue manipulada…) y,

“We estimate the difference between the actual participation and the one announced by authorities is at least 1 million votes…” (Estimamos que la diferencia entre la participación real y la anunciada por las autoridades es por lo menos de 1.000.000 votos.)

Pero, ¿qué es Smartmatic, cómo surgió y quién es Antonio Mugica?

Si Ud. teclea estos dos términos en Google encontrará la noticia del “fraude” en los sitios digitales de Univisión, El Mundo, El País, ABC, El Nacional, El Universal, Martínoticias, todos citando la matriz de Reuters. Lo que no encontrará es una pequeña historia de cómo surgió esa empresa y quiénes son sus principales sostenedores internacionales.

Según nos ilustra José A. Téllez Villalón, y se puede confirmar en la Red de Redes mediante el mismo sitio de la empresa, esta entidad está especializada en tecnología para procesos electorales y su principal cliente es el Consejo Nacional Electoral venezolano desde que fue contratada en el 2004. Desde entonces su tecnología se ha empleado en las últimas 14 elecciones del país.

En Venezuela hoy radica sólo una sucursal, pero la futura transnacional, como mera empresa en sus inicios, surgió con un empréstito público del gobierno venezolano bolivariano, deuda que pudo amortizar mientras se expandía internacionalmente con los contratos firmados para asistir a las sucesivas elecciones efectuadas en el país.

Tiempo después el negocio se asoció con el inglés Lord Mark Malloch-Brown. En la Wikipedia se explica que “Smartmatic es una empresa multinacional especializada en el diseño y despliegue de soluciones tecnológicas orientadas a ayudar a gobiernos a cumplir sus compromisos con los ciudadanos”, pero en ese epígrafe no encontrará ningún otro dato de la relación con esa empresa con el Barón Mark Malloch-Brown. Es preciso tener en cuenta que la Wiki advierte que “Un contribuidor principal a este artículo parece tener una conexión cercana con su tema”, es decir, llama la atención sobre un posible conflicto de interés para sugerir un posible sesgo de la información que brinda acerca de la empresa. Resulta curioso que por la información principal de la Wiki no sabríamos que el Lord inglés, miembro del Partido Laborista y que en su tiempo fue el segundo de la ONU, también fue vicepresidente de los fondos de inversión nada menos que uno de los más grandes especuladores multimillonarios de todos los tiempos, George Soros, y que también ocupó ese cargo en el instituto de Soros, Open Society, Sociedad Abierta. (sí, esa misma con la que colabora el tanque de pensamiento radicado en nuestro país, Cuba Posible, y que anunció próximamente entrevistará a Soros para saber su opinión “sobre los problemas globales”, según anuncian sus directores.) El lord inglés además ha ocupado la vicepresidencia en el Banco Mundial. Esa información hay que buscarla en el tema que la Wikipedia dedica al personaje. José A. Téllez Villalón, quien consultó la página ofrece el texto en inglés, que informa:

“Malloch Brown se ha asociado estrechamente con el multimillonario especulador George Soros. Trabajando para los refugiados internacionales, formó parte del Comité Consultivo de Soros sobre Bosnia en 1993 – 94, formado por George Soros. Desde entonces ha mantenido relaciones cordiales con Soros, y alquilado un apartamento propiedad de Soros mientras trabajaba en Nueva York en asignaciones de la ONU. Mientras servía como administrador del fondo de desarrollo de las Naciones Unidas, Malloch Brown habló al lado de Soros en 2002, lo que sugiere que las Naciones Unidas y el Instituto de la Sociedad Abierta de Soros, así como, en otras organizaciones trabajan juntos para financiar funciones humanitarias.”

El entramado de acciones e intereses asociados a estas personalidades de los grandes negocios internacionales, no se limita a los bussines. La política y la subversión son, en el fondo, su principal escenario y objetivo. Como él mismo aceptó, Soros ha jugado un decisivo papel en los sucesos que provocaron la escisión neofacista y la guerra civil en Ucrania, ha financiado las llamadas “revoluciones de colores” dirigidas a socavar gobiernos o políticas cuyo desenvolvimiento puedan significar una amenaza a sus intereses.

Hoy no puede asombrar la declaración de Antonio Mugica y es altamente probable que una vez surgida aquella empresa con el apoyo del dinero público venezolano, su absorción internacional haya estado esperando la oportunidad de hacer valer sus verdaderos objetivos.

Otra lección para Cuba y una advertencia para los que en Cuba quieren sembrar una semilla que no podrá encontrar terreno fértil para florecer en nuestro país.

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