Ciego de Avila: Díaz-Canel guida la seconda visita

Ciego de Avila – Per la seconda volta in poco più di un anno, giovedì 28, è giunto nella provincia di Ciego de Ávila il Consiglio dei Ministri, guidato dal Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez. Dopo il percorso dell’ottobre del 2018, nel quale si orientarono 30 indicazioni, 22 già compiute e otto in via di soluzione, il massimo organo del Gobvrno cubano è tornato nel territorio per scambiare esperienze e risolvere quel che è necessario.

L’agenda del mandatario, alla pari di quella del vice presidente Salvador Valdés Mesa, dei los vice presidenti del Consiglio dei Ministri e di vari titolari di organismi, in questa opportunità è iniziata a Morón, nell’Impresa Genetica dell’Allevamanto Turiguanó «un luogo dove fa sempre piacere venire», ha detto   Díaz-Canel al termine di uno scambio con Venancio Rodríguez Domínguez, il suo direttore.

Con circa 6 mila 200 ettari di terra dedicati al bestiame e 5mila 341 bovini della razza Santa Getrudis, questo viene definito il miglior allevamento del suo tipo in Cuba e il secondo in America latina.

L’obiettivo dell’impresa, ha chiarito il direttore, è il miglioramento della razza, l’ottenimento di fecondatori e la produzione di carne bovina destinata soprattutto al turismo, attendendo l’alta priorità dell’industria senza fumo, per la vitalità dell’economia cubana.

Nell’occasione sono stati specificati gli indici economici principali dell’Impresa che mantiene buoni numeri, per esempio nelle vendite totali, nella sostituzione delle importazioni, nelle entrate e nella produttività.

Il mandatario ha indagato sull’uso dell’impianto proteico per l’alimentazione degli animali, un programma fomentato dal Comandante Fidel Castro Ruz, che Rodríguez Domínguez considera una scienza costituita e una forza per l’impresa.

I Capo di Stato si è interessato anche al progetto d’associazione economica internazionale al quale lavora attualmente l’entità, per lo sviluppo dei bovini, la crescita dei tori, il commercio della carne bovina, i tagli speciali tra l’altro, con il fine di sostituire le importazioni e anche per esportare verso differenti mercati.

Il Presidente de la Repubblica ha considerato che questa impresa somiglia a quello che vogliamo ottenere con gli allevamenti e per questo dobbiamo socializzare l’esperienza con gli altri territori, ha segnalato, dopo aver conosciuto i particolari sull’utilizzo delle energie rinnovabili per pompare l’acqua, i legami produttivi con altre industrie, la scommessa totale per l’innovazione tecnologica, i vincoli con le università e altre entità scientifiche, e informatizzazione di tutti i processi.

Interessato a conoscere le particolarità delle linee di produzione e ansioso per conversare con i suoi protagonisti, il mandatario ha visitato il Combinato Carnico dove, con una moderna tecnologia italiana installata lì da quasi due anni, si umanizza e si rende più agile il lavoro degli operai e si approfitta di più e meglio ogni sottoprodotto.

Il percorso del Presidente è continuato nella Fabbrica degli Scaldabagni Solari Rensol, entità che, nel suo piano del 2019, aveva progettato 8 mila 100 scaldabagni, ma per difficoltà con l’arrivo della materia prima avrà una produzione di 7 mila 100.

I dirigenti hanno spiegato che in cambio i livelli di attività sono statti eccellenti con la fabbricazione di 10 mila 358 contenitori in plastica destinati al Programma della Casa.

Il mandatario è stato molto preciso parlando del tema degli investimenti per la mancanza di compimento con chi dovrebbe invece migliorare la produzione.

«Si dev’essere esigenti, avere stimoli rivoluzionari di fronte ai problemi, non restare a braccia incrociate o accomodarsi, anche nell’ambiente avverso provocato dal blocco».

Camminando nelle officine il Capo di Stato ha conosciuto i dettagli sulla fabbricazione degli scaldabagno solari ed anche una proposta nuova maneggiata dai suoi lavoratori, riferita al cambio della matrice energetica del forno dove si costruiscono i contenitori di plastica : da diesel e gas naturale.

«Presentate l’idea», ha esortato Díaz-Canel, aggiungendo che precisamente è questa quel che vogliamo che facciano i lavoratori nella discussione del Piano dell’ Economia del 2002, che propongano soluzioni per cercare più efficienza, ma a livello di ogni fabbrica, di ogni officina, ha indicato.

Poi il mandatario ha visitato lo zuccherificio Ciro Redondo, dove si realizza un forte e costoso processo d’investimenti per aumentare la sua capacità industriale e rispondere alle necessità della moderna bioelettrica che si costruisce vicino al colosso locale. Come indicava Granma alcuni mesi fa, si tratta di una trentina d’investimenti tra i quali il montaggio di un tandem viaggiante, il chiarificatore, la bascula della ferrovia e il contenitore del miele di canna.

Díaz-Canel, di fronte a quest’opera il cui investimento tocca i 70 milioni di dollari ed ha ritardi nel suo sviluppo, ha avvertito che questo Zuccherificio deve diventare il modello dell’industria zuccheriera al quale vogliamo arrivare con l’implementazione di nuove tecnologie, l’automatizzazione di tutti i processi e il vincolo con le energie rinnovabili.

Di questo si è parlato quando il Presidente ha raggiunto la bioelettrica Ciro Redondo, un’ impressionante elemento , una tra le opere più grandi che si eseguono a Cuba, vincolate all’uso delle fonti rinnovabili d’energia.

Quando metterà in marcia i motori dovrà dare 60 megawatts/ora al Sistema Elettroenergetico Nazionale, che equivale, hanno detto nel terreno al Presidente della Repubblica, al 50% dell’energia elettrica che domanda la provincia di Ciego de Ávila.

L’impianto sviluppato dall’impresa mista Biopower S.A, i cui azionisti sono la britannica Havana Energy e la cubana Zerus, funzionerà con i residui di canna da zucchero che l’impresa vicina consegnerà assieme al marabù e ad altri boschi energetici.

Seduto davanti al pannello di controllo da dove si dirigeranno e visualizzeranno tutti i processi della bioelettrica, Díaz-Canel ha fatto una riflessione sulla necessità che gli studenti di facoltà affini frequentino questo luogo per aiutare nella formazione dei nuovi tecnici e ingegneri.

Come succede quasi sempre in questi percorsi , il Presidente ha privilegiato la visita a un Centro di Produzione Locale dei Materiali della Costruzione perché è un priorità del Governo cubano il tema della casa uno di più importanti nell’Isola. Stavolta ne ha scelto uno ubicato sempre nel municipio Ciro Redondo che riesce ogni giorno a coprire la meta prevista di costruzione di tutti gli elementi strutturali che necessita una casa. In totale 53 elementi escono dalle mani degli operai.

Accompagnato dal Comandante della Rivoluzione, Ramiro Valdés Menéndez, vice presidente del Consiglio di Ministri e sostenitore principale del

Programma della Casa, Díaz-Canel ha percorso tutto il combinato, con al fianco Yoannia Trancho Herrera, una giovane di 36 anni giunta lì sette anni fa come magazziniera e che oggi dirige tutti il buono che lì si fabbrica.

«Queste sono le nostre storie di vita», ha detto il Presidente a questa giornalista poco prima di parlare di nuovo della qualità nella costruzione e della possibilità reale e vicina di fare cose forti, durature e anche belle. Lui lo ha constato qui.

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