Il prestigio di Cuba all’ONU, pessimo preludio per le cospirazioni

Cuba ha una lunga esperienza nell’essere bersaglio di accuse artificiose, per cui non sorprende che, nel contesto truccato di sanzioni che oggi si vive in tale Consiglio, i suoi tradizionali nemici si animino a tornare ad accanirsi contro di lei, e abbiano già annunciato l’intenzione di proporre che, così come si è fatto con la Russia, anche l’isola sia espulsa dall’organo

Dilbert Reyes Rodríguez  www.granma.cu

Quando il governo USA ha olimpicamente ignorato la considerazione delle Nazioni Unite – o meglio del suo Consiglio di Sicurezza, per questioni così gravi come la guerra –, e ha scatenato sulla Jugoslavia la più letale espressione della sua arroganza imperiale, oltre che devastare e «ridurre in pezzi» uno Stato sovrano che ostacolava i suoi interessi geopolitici, annunciava che alla sua prepotenza non importava un accidente del consenso globale.

Se questo atto palese, come presa in giro del resto del mondo, sembrava un grande pericolo per l’utilità dell’organizzazione, come qualificare il grado di minaccia che rappresentano le attuali pretese USA? Oramai non per “ignorare” ciò che si pensa lì, ma per manipolare, sulla base di menzogne fabbricate, il ricatto politico e la coercizione economica, la voce delle nazioni in favore dell’egemonia yankee?

A tali fini è servito, con singolare malleabilità, il Consiglio per i Diritti Umani, di cui può essere che la Russia, ora, e in seguito al conflitto in Ucraina, sia la più mediatica delle vittime di questi trucchi “cucinati” a Washington.

Tuttavia Cuba ha una lunga esperienza nell’essere bersaglio di accuse artificiose, per cui non sorprende che, nel contesto truccato di sanzioni che oggi si vive in tale Consiglio, i suoi tradizionali nemici si animino a tornare ad accanirsi contro di lei, e abbiano già annunciato l’intenzione di proporre che, così come si è fatto con la Russia, anche l’isola sia espulsa dall’organo

I loro argomenti? Gli stessi che hanno riciclato riguardo ai processi per i disordini dell’anno scorso, questa volta con l’assurda aggiunta dell'”uso della tortura”.

Ma all’ONU, la dignità occupa ancora dei posti e il prestigio di Cuba ha lì   una voce molto forte. Di recente Cuba è stata eletta per integrare quattro organi del Consiglio Economico e Sociale dell’ente.

D’ora in poi sarà membro della Giunta Esecutiva del Fondo ONU per l’Infanzia, delle commissioni sullo status giuridico e sociale delle donne, della scienza e della tecnologia per lo sviluppo e delle organizzazioni non governative.

Affermano che l’elezione è avvenuta per acclamazione, espressione degli avalli che Cuba conta di fronte al concerto mondiale e, in particolare, all’interno dell’ONU, nei cui corridoi i cospiratori si saranno imbestialiti alla notizia.


El prestigio de Cuba en la ONU, mal preludio para las conspiraciones

Cuba tiene larga experiencia en ser diana de acusaciones artificiales, por lo cual no le sorprende que, en el contexto amañado de sanciones que hoy se vive en tal Consejo, sus enemigos tradicionales se animen a volver a emprenderla contra ella, y ya hayan anunciado la intención de proponer que, así como se hizo con Rusia, también la Isla sea expulsada del órgano

Autor: Dilbert Reyes Rodríguez

Cuando el Gobierno de Estados Unidos ignoró olímpicamente la consideración de las Naciones Unidas –más bien de su Consejo de Seguridad, para asuntos tan serios como la guerra–, y lanzó sobre Yugoslavia la más letal expresión de su arrogancia imperial, además de arrasar y «partir en pedazos» un Estado soberano que entorpecía sus intereses geopolíticos, anunciaba que a su prepotencia le importaba un bledo el consenso global.

Si este acto flagrante, como burla al resto del mundo, parecía un peligro sumo para la utilidad de la organización, ¿cómo calificar el grado de amenaza que significan las pretensiones actuales de ee. uu., ya no de «pasar por alto» lo que se piense allí, sino de manipular, con base en la mentira fabricada, el chantaje político y la coerción económica, la voz de las naciones en pro de la hegemonía yanqui?

A estos fines ha servido, con singular maleabilidad, el Consejo de los Derechos Humanos, del cual puede ser que Rusia, ahora, y a raíz del conflicto en Ucrania, sea la más mediática de las víctimas de estas tretas «cocinadas» en Washington.

Sin embargo, Cuba tiene larga experiencia en ser diana de estas acusaciones artificiales, por lo cual no le sorprende que, en el contexto amañado de sanciones que hoy se vive en tal Consejo, sus enemigos tradicionales se animen a volver a emprenderla contra ella, y ya hayan anunciado la intención de proponer que, así como se hizo con Rusia, también la Isla sea expulsada del órgano.

¿Sus argumentos? Los mismos que han estado reciclando en torno a los juicios por los disturbios del año pasado, esta vez con el  absurdo aderezo del «uso de la tortura».

Pero en la ONU la dignidad todavía ocupa asientos y el prestigio de Cuba allí tiene una voz muy alta. Recientemente, la Mayor de las Antillas resultó electa para integrar cuatro órganos del Consejo Económico y Social del ente.

Desde ahora integrará la Junta Ejecutiva del Fondo de las Naciones Unidas para la Infancia, y las comisiones sobre la condición jurídica y social de la Mujer, de Ciencia y Tecnología para el Desarrollo, y de las organizaciones no gubernamentales.

Afirman que la elección tuvo lugar por aclamación, expresión de los avales con que Cuba cuenta ante el concierto mundial y, específicamente, al interior de la ONU, en cuyos pasillos los conspiradores se habrán dado de bruces contra la noticia.

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