Colombia: la legge dell’impunità

Esperanza Sumapaz   http://ojosparalapaz-colombia.blogspot.it

Traduzione di Alessandro Pagani

2 COLOMBIA-TORTURAS-PARAMILITAR-Julian-Bolivar-PIn virtù della legge di impunità, è stato scarcerato un capo  paramilitare che organizzò una “Scuola” di tortura dove veniva insegnato come squartare contadini.

Il capo paramilitare di una scuola del terrore è stato scarcerato in virtù della legge d’impunità che lo stato colombiano gli ha concesso come merito delle sue attività paramilitari in un periodo che va tra i cinque e gli otto anni circa. Vengono dati alla luce non pochi dei suoi crimini. Julian Bolivar, così era soprannominato suddetto capo paramilitare, è stato scarcerato il 22 maggio 2015 dopo aver scontato il minimo della sua pena grazie alla Legge di Giustizia e Pace.

I paramilitari del Blocco Centrale Bolivar avevano creato una scuola di tortura nel Caquetà: con la complicità attiva della polizia, là dove insegnavano a torturare, a fare a pezzi alle vittime; a torturare, violentare, smembrare contadini vivi; a decapitare persone. Nella scuola s’insegnava a provocare dolore: l’obiettivo era che tutta la popolazione fosse spettatrice delle sofferenze delle vittime per seminare il terrore tra di loro e portarli – così – a non abbracciare nessun tipo di rivendicazione sociale.

Si parla di almeno 1600 corpi di persone scomparse solo in quella zona. La “scuola”del terrore di Belén de los Andaquies continua a portare i segni di siffatta “scuola” del terrore.(1)

Le prime notizie sono arrivate grazie alla denuncia fatta dal Centro Nazionale della Memoria Storica. “Durante le indagini hanno scoperto che dal 2001 al 2002, la scuola, la chiesa e il parco centrale vennero utilizzate affinché gli abitanti del luogo potessero vedere come venivano massacrate le persone”(2).

Tutte le vittime furono sottomesse a esperimenti di tortura. Il Centro Nazionale della Memoria presenterà a breve un’articolata inchiesta in merito.

La scuola paramilitare fu creata in quel determinato luogo per poter insegnare ai paramilitari come torturare e terrorizzare le popolazioni contadine del posto, a vantaggio dei proprietari terrieri e delle multinazionali che così potevano impossessarsi delle loro terre. Suddetto capo paramilitare di siffatta “scuola”, responsabile di decine di massacri, soprannominato Julian Bolivar, ha ottenuto la libertà dopo aver scontato i termini minimi della Legge di Giustizia e Pace.

Suddetta legge fu criticata duramente da parecchie organizzazioni per i diritti umani e dalle vittime dei sopravvissuti. I suoi critici considerano che fosse al quanto generoso proporre pene che vanno dai cinque agli otto anni per crimini contro l’umanità o delitti gravi come stragi, torture, smembrare, impiccare, crocifiggere e bruciare vive persone.

Pene irrisorie applicabili a quei delitti che gli stessi paramilitari hanno confessato. Inoltre è stato criticato che fosse concesso un tempo limitato per le indagini che servono a produrre il materiale probatorio. Le Nazioni Unite hanno dichiarato che la realizzazione di una confessione non è un requisito idoneo del processo, bensì il punto di partenza che necessità una descrizione dettagliata sulle attività criminali dei paramilitari “smobilitati”. “Smobilitati”o per cinque anni in vacanza in Carceri-Resort ben pagati, per poter tornare – oggi – operativi di quel paramilitarismo orchestrato dallo Stato colombiano? Attività paramilitare che non smise mai di funzionare e che operò attraverso altri capi, ma con alle spalle a dirigerli quegli stessi comandanti del grande capitale transnazionale, e con la stessa impunità che sempre ha caratterizzato lo Stato colombiano.

Le attività paramilitari dello Stato colombiano sono uno dei principali meccanismi del terrorismo di Stato in quel paese, attuo a terrorizzare alla popolazione e rendere – così – possibile il saccheggio del paese andino – amazzonico da parte delle transnazionali. Le operazioni paramilitari sono essenziali per garantire l’accumulazione capitalista.

Il paramilitarismo fu sostenuto fin dalla metà del secolo passato dagli Stati Uniti: la missione Yabourough del 1962 stabiliva chiaramente le proprie direttive in merito alla costituzione del paramilitarismo atto a sottomettere alla popolazione e creare grandi spostamenti di popolazioni, con il pretesto di “combattere il comunismo”e garantire l’avanzare del saccheggio capitalista in Colombia. I manuale di tortura della CIA come il KUBARK, sono ampliamente utilizzati dall’esercito colombiano che si regge sulla dottrina della contro-guerriglia e sul concetto nefasto di “nemico interno” attraverso il quale gli apparati statali portano avanti il genocidio contro il popolo colombiano.

Sottotitoli del video

Julian Bolivar, così veniva soprannominato il capo paramilitare, che da qualche giorno ha ottenuto la libertà dopo aver scontato il minimo della sua pena grazie alla legge di Giustizia e Pace è invero il capo di una “scuola”paramilitare creata con lo scopo che i suoi seguaci potessero apprendere di persona i metodi di tortura su contadini, con lo scopo di terrorizzarli e rubargli la terra.

Diamo la parola alla nostra inviata Patricia Uribe, per ulteriori dettagli in merito.

Grazie Carolina. il rilevamento di tale “scuola”del terrore è stata realizzata dal Centro di Memoria Storica, il quale ha presentato un’ampia inchiesta sui fatti e che mostriamo qui di seguito.

Paramilitari del Blocco Centrale Bolivar avevano creato una “scuola”di tortura nella zona di Belén, nello Stato del Caquetà, con il fine di insegnare a torturare e uccidere persone. La denuncia fu resa pubblica dal Centro Nazionale di Memoria Storica, là dove informò che dal 2001 al 2002, i paramilitari i piena complicità della polizia di Puerto Torres utilizzarono la scuola, la chiesa e il parco principale di suddetto paese affinché i suoi abitanti potessero rendersi contro con i propri occhi come venivano torturati e assassinati coloro che si opponevano ad abbandonare le proprie terre che lavoravano. In seguito alla scoperta di una fossa comune nel 2002, e attraverso indagini forense, si è potuto giungere a conclusione che le donne e gli uomini uccisi subirono atroci torture

Parla Gonzalo Sanchez
Direttore nazionale memoria storica

Nella scuola si insegnavano le pratiche di tortura sui contadini e in presenza della popolazione locale, con lo scopo di terrorizzarla e fargli abbandonare ogni desiderio di resistenza di fronte al saccheggio delle proprie terre.

Parla Helka Quevedo
Relatrice CNMH – Antropologa forense.

In questo albero venivano appese le persone. Successivamente, ancora agonizzanti venivano trascinati in questa zona, dove venivano smembrati vivi.

Agli “allievi”della scuola veniva insegnato a bruciare vive, smembrare, sparare, torturare, decapitare le persone

Parla Emerita Mosquera
Familiare di una vittima

Io mi ritrovai in balia del loro comandante che mi disse di lasciare perdere e di rinunciare a chiedere per mio figlio perché di lui non avrei trovato più nulla.

Parla Gonzalo Sanchez
Direttore nazionale memoria storica

Durante le ricerche sono rinvenuti oltre 1600 corpi all’interno della fossa comune solo nel Caquetà

Le vittime venivano obbligate a scavare la propria fossa.

Il criminale paramilitare Julian Bolivar, ormai in libertà, assieme a Ernesto Vais e Salvatore Mancuso, sono le pedine principali del paramilitarismo in Colombia.

(1)  www.youtube.com/watch?v=qylTAsetX3A

(2) www.noticiasunolaredindependiente.com/2015/05/23/noticias/paramilitares-del-bloque-central-bolivar-tenian-escuela-de-tortura-en-el-caqueta/

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