Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com
Barack Obama lo ha ribadito l’obiettivo della sua politica verso Cuba sono i giovani, quelli che potrebbero smantellare il socialismo dal di dentro; perciò concedere borse di studio ai cubani è una priorità perché studino nelle università USA, in ciò che potrebbe essere definito un “lavaggio del cervello”.
A partire da giugno 2016, l’Università Internazionale della Florida, FIU, “benevolmente” ha accolto 15 giovani lavoratori autonomi cubani selezionati per ricevere, gratuitamente, lezioni presso la Facoltà di Economia, con l’obiettivo di creare capacità imprenditoriali nel miglior stile capitalista.
La scelta si è realizzata tra ragazzi/e di varie province cubane, poiché il progetto mira che in tutto il paese si ottenga una simile influenza.
Paradossalmente gli USA negano il visto di professionisti cubani di scienze mediche e biotecnologiche, o semplicemente gli si risponde che le approvazioni richiedono l’analisi del Dipartimento di Stato; ciò che può durare diversi mesi.
Nel caso di giovani imprenditori, come vengono chiamati, i loro visti sono approvati al momento, e la FIU progetta un programma speciale che include visite a imprese della Florida dove possono lavorare con il personale che l’indurrà, delicatamente, a vedere il capitalismo come la salvezza mondo.
Per coloro che possono avere dubbi sugli scopi sovversivi di questo programma, dovrebbero sapere che il gruppo è stato ricevuto da Raul Moas, direttore esecutivo dell’organizzazione anticubana “Radici di Speranze”, creato per lavorare ideologicamente coi giovani cubani, a partire dall’iniziale disegno del Piano di Transizione, approvato dal presidente George. W. Bush.
Questa organizzazione fu concepita nei primi anni 2000 per attrarre giovani USA a che si interessassero per i cubani, che “soffrono le penurie del socialismo” e per stabilire legami per aiutarli. In precedenza ricevere informazioni distorte sulla realtà dell’isola, e come indicato nei principi costitutivi, Radici di Speranze vuole aiutare i giovani cubani a perdere la paura e la loro confusione, attraverso iniziative accademiche e culturali basate sull’amore, l’ amicizia e la speranza di ottenere una Cuba libera.
Nel 2003 realizzarono la loro prima conferenza all’Università di Harvard, dove partecipò l’allora presidente della Spagna, José María Aznar. Nel 2005 presso la Georgetown University e nel 2006, un’altra, presso l’Università di Prince.
Anche crearono gruppi a Miami, Washington DC e New York, per lavorare in sostegno dei giovani dirigenti cubani della società civile, dal momento che la missione dell’organizzazione è: “Incoraggiare l’auto-realizzazione di giovani dai 15 ai 35 anni a Cuba, supportarli perché possano ottenere lo sviluppo di una società pluralista e democratica, che rispetti i diritti umani, attraverso iniziative accademiche e culturali nazionali ed internazionali e costruire il loro futuro libero e responsabile”.
All’interno di questo ambizioso progetto concepito dagli ideologi in sovversione della CIA, nel 2009 la Sezione di Interessi USA all’Avana, lanciava l’invito ad un programma educativo approvato dall’Ufficio degli Affari Educazione e Cultura del Dipartimento di Stato, per giovani cubani al di sotto dei 25 anni di età, che si sarebbero recati a prepararsi come dirigente comunitario e sugli USA.
Dal 1960 gli USA non offrirono alcuna possibilità di interscambio né di borse di studio per i cubani, per cui questo nuovo programma persegue gli stessi obiettivi, del Piano Bush di “transitare pacificamente dal socialismo al capitalismo”, su base analoghe al Programma Democrazia, del presidente Ronald Reagan contro il socialismo europeo.
Un altro dei pilastri di questa politica sovversiva sulla gioventù cubana è la Chiesa Cattolica, che ha messo a disposizione diversi locali per impartire lezioni a giovani lavoratori non statali, in un programma chiamato “Cubaemprende” con professori delle università di La Salle, Loyola e la Complutense di Spagna, tra altri.
Nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, per esempio, di aprì il noto Centro Loyola, dove s’impartiscono lezioni di come essere più efficace nel lavoro privato. La sua coordinatrice, Maria de Lourdes Mariño Fernández, “casualmente” è la gerente interna, a l’Avana, del progetto contro-rivoluzionario “Cuba Decide”, diretto da Miami da Rosa María Payá Acevedo, finanziata e diretta dalla mafia terrorista anticubana di Miami.
Lo scopo corrente degli USA è quello di ottenere spazio di influenza, e assorbire il sostegno di giovani studenti e professionisti, lavoratori non statali, intellettuali ed artisti, per allontanarli da qualsiasi impegno con la Rivoluzione, e formare dirigenti per influire nel cambio politico.
Non a caso, il 10 luglio 2013, Washington ha approvato un nuovo piano per l’USAID finanziato con 6 milioni di $, al fine di “offrire opportunità ai dirigenti, per formarli in competenze tecniche e ricevere esperienza in un certo numero di settori importanti per lo sviluppo della democrazia e della società civile … “
Il progetto è quello di ottenere spazi di influenza nel settore giovanile, in cui la direzione storica della Rivoluzione non è al potere.
Gli USA, attualmente, mantengono il loro schema sovversivo, approfittando del nuovo scenario del ripristino delle relazioni diplomatiche, per attuare il suo piano per rafforzare una società civile che offra spazio alla controrivoluzione interna; fabbricare e stimolare gruppi informali nei settori giovanili; e denunciare il presunto rifiuto di Cuba di fornire accesso, alla popolazione, alle nuove tecnologie dell’informazione, per far scontrare i giovani col governo.
Questo programma ha antecedenti in quello valutato dall’intelligence della CIA contro l’URSS nel 1953, dove si affermava: “La nostra principale scommessa sarà la gioventù. La corromperemo, la demoralizzeremo e pervertiremo. […] Grazie al suo sistema diversificato sistema propagandistico gli USA devono imporre loro la sua visione, stile di vita e interessi particolari al resto del mondo. […] … dobbiamo fare in modo che gli aggrediti ci accolgano a braccia aperte, ma stiamo parlando di Scienza, di una Scienza per vincere in un nuovo scenario, la mente degli uomini. […] L’obiettivo finale della strategia su scala planetaria, è sconfiggere sul terreno delle idee le alternative al nostro dominio mediante l’ abbagliamento e la persuasione, la manipolazione dell’inconscio, l’usurpazione dell’immaginario collettivo e la ricolonizzazione delle utopie redentrice e libertarie, per ottenere un prodotto paradossale e inquietante: che le vittime arrivino a comprendere e condividere la logica dei loro carnefici”.
La vita conferma che non è per capriccio, il 23 dicembre 1958, nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale, il direttore della CIA, Allen Dulles, espresse: “Dobbiamo evitare la vittoria di Castro”.
Gli USA non ammettono il pluripartitismo nella libertà di pensiero, gli altri sono puri pretesti inventati per distruggere la Rivoluzione.
Così José Martí affermò: “Le rivoluzioni travolgeranno coloro che non le sanno prevedere, e pongono alla loro testa quelli che hanno contribuito a salvarla”
Estados Unidos continua su plan sobre los jóvenes cubanos
Por Arthur González
Barack Obama lo ha reiterado, el objetivo de su política hacia Cuba son los jóvenes, esos que pudieran desmontar el socialismo desde adentro; por eso otorgarles becas a cubanos es una prioridad para que estudien en universidades estadounidenses, en lo que pudiera denominarse un “lavado de cerebro”.
Iniciando el mes de junio del 2016, la Universidad Internacional de la Florida, FIU, “bondadosamente” dio la bienvenida a 15 jóvenes cuentapropistas cubanos, seleccionados para recibir gratuitamente clases en la Facultad de Negocios, con el propósito de crear capacidades empresariales al mejor estilo capitalista.
La elección fue realizada sobre muchachos y muchachas de varias provincias cubanas, pues el proyecto persigue que en todo el país se logre una influencia similar.
Paradójicamente Estados Unidos le niega visados a profesionales cubanos de las ciencias médicas y biotecnológicas, o simplemente se les responde que las aprobaciones requieren de un análisis en el Departamento de Estado, el cual puede durar varios meses.
En el caso de los jóvenes emprendedores, como son denominados, sus visados son aprobados al momento, y la FIU diseñó un programa especial que incluye visitas a empresas de la Florida, donde podrán trabajar con personal que los inducirá suavemente a ver el capitalismo como la salvación del mundo.
Para los que pudieran tener dudas del fin subversivo de ese programa, deberán conocer que el grupo fue recibido por Raúl Moas, director ejecutivo de la organización anticubana “Raíces de Esperanzas”, creada para trabajar ideológicamente a los jóvenes cubanos, a partir del diseño inicial del Plan de Transición, aprobado por el presidente George. W. Bush.
Dicha organización fue concebida a principios de los años 2000 para atraer a jóvenes norteamericanos a que se preocuparan por los cubanos, quienes “sufren las penurias del socialismo”, y puedan establecer vínculo para ayudarlos. Previamente recibir informaciones tergiversadas sobre la realidad de la isla, y según consta en los principios constitutivos, Raíces de Esperanza desea ayudar a los jóvenes cubanos a perder miedo y su confusión, mediante iniciativas académicas y culturales basadas en el amor, la amistad y la esperanza de alcanzar una Cuba Libre.
En el 2003 ejecutaron su primera conferencia en la universidad de Harvard, donde participó el entonces presidente de España, José María Aznar. En el 2005 en la universidad de Georgetown y en el 2006 otra en la universidad de Prince.
También crearon grupos en Miami, Washington DC y New York, para trabajar en el apoyo a los jóvenes cubanos líderes de la sociedad civil, ya que la misión de esa organización es: “Fomentar la auto realización de jóvenes de 15 a 35 años en Cuba, apoyarlos para que puedan lograr el desarrollo de una sociedad pluralista y democrática, que respete los derechos humanos, a través de iniciativas académicas y culturales a nivel nacional e internacional, así como construir su futuro libre y responsable”.
Dentro de ese ambicioso plan concebido por los ideólogos en subversión de la CIA, en el 2009 la Sección de Intereses de Estados Unidos en La Habana, lanzó la convocatoria a un programa educativo aprobado por la Oficina de Asuntos Educaciones y Culturales del Departamento de Estado, para jóvenes cubanos menores de 25 años, quienes viajarían a prepararse en liderazgo comunitario y sobre los Estados Unidos.
A partir de 1960 Estados Unidos no ofreció ninguna posibilidad de intercambios, ni becas para los cubanos, por lo que este nuevo programa persigue los mismos objetivos del Plan Bush de: “transitar pacíficamente del socialismo al capitalismo”, sobre bases similares al Programa Democracia, del presidente Ronald Reagan contra el socialismo europeo.
Otro de los puntales de esta política subversiva sobre los jóvenes cubanos es la Iglesia Católica, la que ha puesto a disposición varios locales para impartirle clases a los jóvenes trabajadores no estatales, en un programa denominado “Cubaemprende”, con profesores de las universidades de La Salle, Loyola y la Complutense de España, entre otras.
En la iglesia del Sagrado Corazón de Jesús, por ejemplo, se dio apertura al conocido Centro Loyola, donde imparten clases de cómo ser más efectivo en el trabajo privado. Su coordinadora, María de Lourdes Mariño Fernández, “casualmente” es la gestora interna en La Habana del proyecto contrarrevolucionario “Cuba Decide”, dirigido desde Miami por Rosa María Payá Acevedo, financiada y orientada por la mafia terrorista anticubana de Miami.
El propósito actual de Estados Unidos es ganar espacios de influencia, y absorber el apoyo de jóvenes estudiantes y profesionales, trabajadores no estatales, intelectuales y artistas, para alejarlos de cualquier compromiso con la Revolución, y formar líderes para influir en cambios políticos.
No por gusto el 10 de julio de 2013, Washington aprobó un nuevo plan para la USAID, financiado con 6 millones de dólares, con el propósito de “brindar oportunidades a los líderes, a fin de formarles habilidades técnicas y recibir experiencia en una serie de campos importantes para el desarrollo de la democracia y la sociedad civil…”
El proyecto es ganar espacios de influencia en el sector juvenil, cuando la dirección histórica de la Revolución no esté en el poder.
Actualmente Estados Unidos mantiene su esquema subversivo, aprovechando el nuevo escenario del restablecimiento de relaciones diplomáticas, para ejecutar su plan de fortalecer una sociedad civil que brinde espacio a la contrarrevolución interna; fabricar y estimular grupos informales en sectores juveniles; y denunciar la supuesta negativa de Cuba de brindarle acceso a la población a las nuevas tecnologías de la información, para enfrentar a los jóvenes al gobierno.
Este programa tiene antecedentes en el estimado de inteligencia de la CIA contra la URSS de 1953, donde se asegura: “Nuestra principal apuesta será la juventud. La corromperemos, desmoralizaremos y pervertiremos. […] Gracias a su diversificado sistema propagandístico, Estados Unidos debe imponerle su visión, estilo de vida e intereses particulares al resto del mundo. […] …debemos lograr que los agredidos nos reciban con los brazos abiertos, pero estamos hablando de Ciencia, de una Ciencia para ganar en un nuevo escenario, la mente de los hombres. […] El objetivo final de la estrategia a escala planetaria, es derrotar en el terreno de la idea las alternativas a nuestro dominio, mediante el deslumbramiento y la persuasión, la manipulación del inconsciente, la usurpación del imaginario colectivo y la recolonización de las utopías redentoras y libertarias, para lograr un producto paradójico e inquietante: que las víctimas lleguen a comprender y compartir la lógica de sus verdugos”.
La vida corrobora que no por capricho el 23 de diciembre de 1958, durante la reunión del Consejo de Seguridad Nacional, el director de la CIA, Allen Dulles, expresó: “Es necesario evitar la victoria de Castro”.
Estados Unidos no admite el pluripartidismo ni la libertad de pensamiento, lo demás son puros pretextos inventados para destruir a la Revolución.
Por eso José Martí afirmó: “Las revoluciones arrollarán a los que no las saben prever, y ponen a su cabeza a los que han contribuido a salvarla”