Venezuela e ONU: aiuto a Cuba

trasferimentoIl Venezuela aiuterà Cuba a superare i danni provocati dall’ uragano Matthew nell’oriente del paese, con l’invio di un carico d’assistenza umanitaria che è già partito dal porto de La Guaira, nello stato Vargas.

Attraverso la Missione “Barrio Nuevo – Barrio Tricolor”, la nazione bolivariana donerà 20000 metri quadrati di tetto destinati inizialmente a 250 case di Cuba ha informato PL.

Il carico comprende due camion da carico, un caricatore frontale, otto camions girevoli, una cisterna per l’acqua, tre camions miscelatori, due retro scavatrici, due scavatrici e tre montacarichi da tre tonnellate, e altri veicoli, con l’obiettivo di collaborare alla ricostruzione delle infrastrutture.

Lo stesso presidente  Nicolás Maduro, durante una manifestazione realizzata nel fine settimana nel Poliedro di Caracas, ha salutato il presidente cubano Raúl Castro ed ha ricordato l’appoggio dell’Isola allo sviluppo dei programmi di salute in Venezuela.

Erano presenti al carico della donazione nel porto de la Guaira, il ministro di Habitat e Casa, Manuel Quevedo, e il vicepresidente per l’Area Sociale, Jorge Arreaza.

“Questa nave va sino al porto di Santiago giungerà in quattro giorni per dare serenità al popolo cubano”, ha detto sabato Arreaza.

L’ambasciatore di Cuba a Caracas, Rogelio Polanco,  ha ringraziato il Venezuela e il Governo del presidente Maduro per gli aiuti umanitari inviati nell’Isola.

“Questo abbraccio solidale del Venezuela servirà a far sì che Cuba in poco tempo possa ricostruire le strade e gli edifici danneggiati dalla devastazione del ciclone”, ha detto l’ambasciatore.

Al suo passaggio l’uragano di categoria 4 della scala Saffir-Simpson, e i venti massimi sostenuti di 220 Km. l’ora hanno colpito con estrema durezza la città di Baracoa, in provincia di  Guantánamo.

Non si lamenta la perdita di vite umane, ma i danni alle infrastrutture e alle abitazioni sono stati molto severi e sono molte le famiglie evacuate.

Nei giorni scorsi il Venezuela ha manifestato la sua solidarietà con Haiti, nazione che è stata duramente colpita dal Matthew, con l’invio di aiuti umanitari.

Inoltre 200 medici cubani specializzati hanno raggiunto questo paese dei Caraibi.

Il Sistema della ONU ha annunciato il suo appoggio a Cuba

Il Sistema delle Nazioni Unite in Cuba ha espresso la su solidarietà con i cittadini danneggiati dal passaggio dell’uragano Matthew ed ha annunciato che pone a disposizione dell’Isola le sue capacità, le esperienze e le risorse.

Una nota per la stampa diffusa in Cuba ha annunciato che il SNU ha mantenuto la vigilanza sull’uragano e in coordinamento con le istituzioni cubane prepara una risposta immediata con apporti di prima necessità e per la prima fase di recupero.

Nello steso tempo ha ratificato la sua ammirazione per le strategie adottate dall’Isola di fronte al passaggio del ciclone di categoria quattro nella scala Saffir-Simpson – di un massimo di cinque – che hanno permesso d’evitare la perdita di vite umane e diminuire i danni materiali.

Le Nazioni Unite in Cuba hanno segnalato che queste misure costituiscono un esempio di come applicare i principi della Cornice di Sendai per la Riduzione dei rischi nei Disastri 2015 – 2030, tra le cui mete c’è la riduzione del numero di persone colpite e la mortalità mondiale per i disastri, aggiunge il testo.

La nota aggiunge che il SNU e le agenzie che lo formano prevedono la possibilità di rinforzare progetti già esistenti nelle province più colpite nella Cornice d’ Assistenza delle Nazioni Unite per il periodo 2014-2018.

Nella provincia di Guantánamo, la più devastata da Matthew, già si realizzano con il Manud quattro progetti in Dinamica della Popolazione e Qualità, Sviluppo e Sostenibilità dei Servizi sociali e culturali.

Inoltre si realizzano un progetto in Sviluppo Economico Sostenibile, sette in sicurezza alimentare e nutrizionale e otto in sostenibilità ambientale e gestione del rischio nei disastri, mentre in provincia di Holguín si sviluppano altri 45 nella stesse aree.

L’occhio del Matthew è giunto a Cuba da  Punta Caleta, Guantánamo -la provincia più orientale del paese-, alle sei del pomeriggio di martedì 4 ed è rimasto in questo territorio circa cinque ore prima di ritirarsi verso la Baia di Mata verso la mezzanotte.

Le immagini pubblicate nelle reti sociali e vari media hanno mostrato i crolli parziali e totali, le inonzioni delle coste e gli altri danni provocati dal ciclone. I rapporti dei radioamatori hanno avvertito sulle enormi perdite nell’agricoltura  e in altri settori.

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