Il diritto di viaggiare a Cuba

e la discriminazione contro i cittadini USA non cubani

Nelson P Valdés https://lapupilainsomne.wordpress.com

Di seguito troverà un documento che, anni fa, ho inviato ai membri del Congresso USA. Il lavoro segnala che è stato concesso un trattamento preferenziale alle persone di origine cubana, ma che si nega ai cittadini USA che non sono di origine cubana.

L’articolo 621 della legge sulle Iscrizioni Generali del 2009 autorizza le persone di ascendenza cubana, soggette alla giurisdizione USA, a recarsi a Cuba per visitare i parenti stretti per un periodo illimitato di tempo una volta ogni 12 mesi e partecipare ai viaggi -le transazioni relative al “tasso massimo giornaliero” in vigore al momento del viaggio. Ai cubani-americani sarà anche permesso di inviare denaro ai loro parenti. Questa “iniziativa” è stata descritta come un cambio di politica verso Cuba.

Le direttrici che devono essere eseguite dall’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro USA non consentono, tuttavia, agli statunitensi, di ascendenza non cubana, di recarsi sull’isola, cosa che era consentita prima del 6 giugno 2004.

Questa decisione ha gravi e profonde conseguenze giuridiche. Le nuove regole violano la parità di protezione/trattamento ai sensi della legge che, presumibilmente, è garantita per tutti gli statunitensi. In altre parole, la legge prevede un trattamento preferenziale per un insieme di persone di una determinata origine nazionale [in questo caso cubani].

Questo insolito tipo di vantaggio discriminatorio [mia terminologia] basato, esclusivamente, sull’origine nazionale e sulla ascendenza nazionale è quello per cui la maggioranza della popolazione USA è soggetta a discriminazione mentre ne beneficia una minoranza. In altre parole, una regola diversa sul diritto di viaggiare a Cuba viene usata per le persone di ascendenza cubana e un’altra per il resto della popolazione. Uno gode del diritto di viaggiare, ma alla maggioranza gli si nega lo stesso diritto.

In generale, la discriminazione si riferisce ad una situazione in cui i diritti sono negati ad un gruppo minoritario. In questo senso, la discriminazione è negativa. Tuttavia, in questo caso particolare, la discriminazione conferisce ad alcuni cittadini diritti che altri non sono autorizzati a godere. Pertanto, la discriminazione affermativa non deve confondersi con l’azione affermativa, una politica in base alla quale si dà ad una minoranza le risorse per godere degli stessi diritti che la maggioranza della popolazione.

Il titolo VII del Civil Rights Act, del 1964, vieta la discriminazione fondata sull’origine nazionale. Le caratteristiche nazionali (descritte come etniche) dei cubani danno loro un vantaggio comparativo che non si concede a nessun altro gruppo negli USA. Questo vantaggio comparativo, ovviamente, implica una negazione della stessa protezione che viene affermata per tutti i cittadini.

Va notato che se un cittadino USA sposa un cubano, allora può anche viaggiare sull’isola. Pertanto, il concetto di origine nazionale non si riferisce al semplice arrivo da Cuba. E gli statunitensi potevano ottenere il diritto di viaggiare, ma solo attraverso il matrimonio con una persona di origine cubana. Pertanto, il diritto di uno statunitense di viaggiare si migliora quando quella persona sposa una persona che può reclamare di essere di Cuba od avere un antenato cubano.

Pertanto, il Congresso USA, facendo un’eccezione positiva al diritto dei cubani di viaggiare, ha violato la legge sulla parità dei diritti, così come il diritto costituzionale di viaggiare che si applica a tutti i cittadini USA.

Nonostante io sia cubano e tragga beneficio dalle nuove regole, penso che sia uno scandalo che questo diritto sia negato a persone che non hanno un legame familiare con Cuba. Perché una politica così diversa che limita il diritto a viaggiare di tanti cittadini USA? Come può qualcuno mantenere una politica estera radicata in una classificazione a due livelli del popolo USA?

Secondo le nuove regole, gli stranieri residenti permanenti, di ascendenza cubana, negli USA avranno un diritto di viaggiare che i cittadini non cubani non hanno. Pertanto, siamo di fronte ad una chiara ed evidente violazione del 14° Emendamento, giacché i cittadini di ascendenza non cubana degli USA sono considerati membri di una nazionalità inferiore o dipendente e un non partecipante al godimento di un diritto concesso agli altri. Questa disuguaglianza tratta la stragrande maggioranza dei cittadini USA, che non sono di ascendenza cubana, come cittadini di seconda classe quando si tratta del diritto di viaggiare.

La giurisprudenza in materia di parità di protezione della Corte Suprema ha stabilito che tutta la legislazione che identifichi l’origine nazionale come un elemento, affinché esista il trattamento differenziato, deve essere considerata “sospetta” e soggetta ad un severo controllo. [1] Inoltre, il diritto di viaggiare senza restrizioni si basa sui principi di non discriminazione e uguaglianza di cittadinanza. Questo è il motivo per cui debe rifiutarsi l’attuale politica dei viaggi a Cuba e la sua diseguale applicazione. Tutti i cittadini USA e gli stranieri residenti devono avere il diritto e la libertà di recarsi a Cuba, se così desiderano.

[1] Adarand, 515 Stati Uniti a 223, 227; Clark c. Jeter, 486 U.S. 456, 461 (1988)


El derecho a viajar a Cuba y a la discriminación contra los ciudadanos estadounidenses no cubanos

Por Nelson P Valdés

A continuación encontrará un documento que envié a los miembros del Congreso de los Estados Unidos hace años. El trabajo señala que se ha concedido un trato preferencial a las personas de origen cubano, pero que se niega a los ciudadanos estadounidenses que no son de origen cubano.

El artículo 621 de la ley de Consignaciones Generales de 2009 autoriza a las personas de ascendencia cubana sujetas a la jurisdicción de los Estados Unidos a viajar a Cuba para visitar a parientes cercanos por un período ilimitado de tiempo una vez cada 12 meses y a participar en viajes – las transacciones relacionadas con la “tasa máxima por día” en vigor en el momento del viaje. También se permitirá a los cubanoamericanos enviar dinero a sus parientes. Esa “iniciativa” ha sido descrita como un cambio de política hacia Cuba.

Las directrices que ha de llevar a cabo la Oficina de Control de Activos Extranjeros del Departamento del Tesoro de los Estados Unidos no permiten, sin embargo, a los estadounidenses de ascendencia no cubana viajar a la isla, algo que fue permitido antes del 6 de junio de 2004.

Esta decisión tiene graves y profundas consecuencias jurídicas. Las nuevas reglas violan la igualdad de protección/tratamiento bajo la ley que supuestamente está asegurada para todos los estadounidenses. En otras palabras, la ley proporciona un trato preferencial a un conjunto de personas de un origen nacional determinado [en este caso cubanos].

Este tipo inusual de ventaja discriminatoria [mi terminología] basada exclusivamente en el origen nacional y la ascendencia nacional es uno en el que la mayoría de la población estadounidense es objeto de discriminación mientras se beneficia a una minoría. En otras palabras, una norma diferente sobre el derecho a viajar a Cuba se utiliza para las personas de ascendencia cubana y otra para el resto de la población. Uno disfruta del derecho a viajar pero a la mayoría se le niega el mismo derecho.

Por lo general, la discriminación se refiere a una situación en la que se niega a un grupo minoritario derechos. En ese sentido, la discriminación es negativa. Sin embargo, en este caso particular, la discriminación otorga a unos ciudadanos derechos que otros no están autorizados a disfrutar. Por lo tanto, la discriminación afirmativa no debe confundirse con la acción afirmativa, una política por la que se da a una minoría los recursos para disfrutar de los mismos derechos que la mayoría de la población.

El título vii de la Ley de Derechos Civiles de 1964 prohíbe la discriminación por motivos de origen nacional. Los rasgos nacionales (que se describen como étnicos) de los cubanos les dan una ventaja comparativa que no se concede a ningún otro grupo en los Estados Unidos. Esta ventaja comparativa, por supuesto, implica una negación de la misma protección que se afirma para todos los ciudadanos.

Hay que señalar que si un ciudadano estadounidense se casa con un cubano, entonces puede viajar a la Isla también. Por lo tanto, el concepto de origen nacional no hace referencia a la mera llegada de Cuba. Y los estadounidenses podían obtener el derecho a viajar, pero sólo a través del matrimonio con una persona de ascendencia cubana. Por lo tanto, el derecho de un estadounidense a viajar se mejora cuando esa persona se casa con una persona que puede reclamar ser de Cuba o tener un ancestro que era cubano.

Por lo tanto, el Congreso de los Estados Unidos al hacer una excepción positiva al derecho de los cubanos a viajar ha violado la ley de igualdad de derechos, así como el derecho constitucional a viajar que se aplica a todos los ciudadanos estadounidenses.

A pesar de que soy cubano y me beneficio de las nuevas normas, creo que es un escándalo que este derecho se niegue a las personas que no tienen una conexión familiar con Cuba. ¿Por qué una política tan diferente que limita el derecho a viajar de tantos ciudadanos estadounidenses? ¿Cómo puede alguien mantener una política exterior arraigada en una clasificación de dos niveles del pueblo de los Estados Unidos?

Con arreglo a las nuevas normas, los extranjeros residentes permanentes de ascendencia cubana en los Estadois Unidos tendrán un derecho de viaje que los ciudadanos no cubanos no tienen. Por lo tanto, nos enfrentamos a una clara y evidente violación de la 14 ª Enmienda, ya que los ciudadanos de ascendencia no cubana de los Estados Unidos son considerados miembros de una nacionalidad inferior o dependiente y un no participante en el disfrute de un derecho concedido a otros. Esta desigualdad trata a la amplia mayoría de los ciudadanos estadounidenses que no son de ascendencia cubana como ciudadanos de segunda clase cuando se trata del derecho a viajar.

La jurisprudencia en materia de igualdad de protección del Tribunal Supremo ha establecido que toda legislación que identifique el origen nacional como un elemento para que exista el trato diferencial debe considerarse “sospechosa” y sujeta a un estricto escrutinio. [1] Además, el derecho a los viajes sin restricciones se basa en los principios de no discriminación e igualdad de ciudadanía. Es por ello que debe rechazarse la actual política de viajes a Cuba y su aplicación desigual. Todos los ciudadanos de los Estados Unidos y los extranjeros residentes deben tener el derecho y la libertad de viajar a Cuba si así lo desean.

[1] Adarand, 515 Estados Unidos a las 223, 227; Clark c. Jeter, 486 U.S. 456, 461 (1988)

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