Le sanzioni non fermano le relazioni russo-venezuelane

Paul Antonopoulos, FRN –  http://aurorasito.altervista.org

Il Presidente Nicolás Maduro dichiarava che le attività petrolifere del Venezuela e della Russia sono blindate e non corrono alcun rischio nel quadro delle sanzioni imposte da Washington contro la compagnia petrolifera statale Petroleos de Venezuela (PDVSA).

“Gli affari tra Russia e Venezuela nel campo del petrolio e del gas sono blindati”, affermava il presidente venezuelano. Maduro assicurava che la Russia non corre “alcun rischio” dalle sanzioni di Washington contro il Venezuela, “perché la Russia è un Paese indipendente e sovrano, le società russe sono molto potenti, hanno la propria ingegneria finanziaria, logistica e PDVSA è la società di un Paese sovrano”. “Proprio come due Paesi indipendenti, che fanno affari, investono e sviluppano grandi progetti di esplorazione petrolifera, tutto andrà bene, è corazzato”, affermava.

Maduro poi commentava su nuove elezioni. Secondo il presidente legittimo, “sarebbe bello se ci fossero elezioni parlamentari anticipate per il parlamento venezuelano, sarebbe una buona forma di dibattito politico e una soluzione col voto popolare”.

Sulle elezioni presidenziali, Maduro chiariva ancora una volta che si erano svolte solo 10 mesi prima e in conformità con tutte le norme costituzionali. Affermava di aver ottenuto il 68% dei voti e, quindi, la sua vittoria e il suo mandato sono legittimi.

“È assurdo ignorare le istituzioni, tornando a un nuovo colonialismo, dove da una capitale europea, Washington, arrivano ordini a qualsiasi Paese in Africa, Asia, America Latina, nei Caraibi, nel mondo”, affermava. A proposito, il presidente venezuelano assicurava che alcun Paese straniero può intervenire nel processo politico venezuelano.

“Non accettiamo ultimatum da nessuno e non accettiamo ricatti. Le elezioni presidenziali in Venezuela hanno già avuto luogo e, se gli imperialisti vogliono nuove elezioni, dovranno aspettare fino al 2025”, ribadiva.

Dialogo con l’opposizione
Il presidente venezuelano dichiarava di sostenere il dialogo con l’opposizione e indicava chi potrebbe mediare nei negoziati. “Sono pronto a sedermi al tavolo dei negoziati per parlare del Venezuela, della pace e del suo futuro”, aveva detto. Secondo lui, “ci sono alcuni governi ed organizzazioni nel mondo che dimostrano sincera preoccupazione per ciò che accade in Venezuela”. In particolare, indicava le autorità di Messico, Uruguay, Bolivia, Russia, Vaticano ed altri governi europei come partner che vogliono normalizzare la situazione in Venezuela.

Supporto delle forze armate
Nonostante il tentativo di ribellione militare organizzato il 21 gennaio a Caracas, il Ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino López riaffermava la lealtà dei militari all’attuale governo di Nicolas Maduro, sottolineando che ora è il momento di resistere. Parlando in proposito, Nicolás Maduro elogiava i meriti delle truppe venezuelane e dichiarava che continuerà a svolgere il suo ruolo di comandante supremo delle Forze Armate. “Sto esercitando la mia guida e i miei doveri di Comandante Supremo secondo la Costituzione, consolidando le Forze Armate Nazionali Bolivariane. E le Forze Armate Bolivariane daranno lezione di morale, lealtà e disciplina all’impero settentrionale e alla destra fascista in Venezuela, e avremo una grande vittoria con stabilità, pace e lealtà”, dichiarava.

Motivi degli Stati Uniti di intervenire negli affari interni del Venezuela
Secondo il leader venezuelano, l’obiettivo principale del comportamento intrusivo degli Stati Uniti è il desiderio di accedere al petrolio latinoamericano, dato che ha “le più grandi riserve certe di petrolio al mondo”. Inoltre, a loro avviso, gli Stati Uniti considerano tutta l’America Latina come loro “cortile”. Tuttavia, il Venezuela, che ha una “storia di 200 anni”, non accetta tale situazione ed è per questo che Washington intende indebolire Caracas.

Traduzione di Alessandro Lattanzio


Maduro spiega come la Russia protegge il Venezuela dagli USA

Paul Antonopoulos, FRN – http://aurorasito.altervista.org

Il rieletto Presidente Nicolás Maduro dichiarava che il Paese riceve regolarmente equipaggiamenti militari dalla Russia, dicendo che ha pagato tutti i prestiti in tempo. Alla domanda sulla veridicità delle richieste di aiuti dalla Russia, Maduro affermava di aver sempre ricevuto il sostegno della Russia in tutti i settori e che esiste effettivamente una cooperazione.

“Il Presidente Vladimir Putin ci ha sempre fornito l’assistenza della Russia in ogni modo, e lo salutiamo con gratitudine. Quello che ho chiesto al Presidente Putin era di tenerci in costante contatto, di avere tutto il sostegno diplomatico e politico delle Nazioni Unite e di proteggere la verità venezuelana a livello internazionale”, affermava il capo dello Stato venezuelano.

Cooperazione russo-venezuelana
Secondo Maduro, durante i colloqui col presidente russo, Putin affermò che entrambe le nazioni avrebbero rafforzato la cooperazione nei settori economico, commerciale, petrolifero, militare e in tutti gli altri. “In termini di cooperazione militare, abbiamo materiale russo di altissimo livello, in Venezuela troviamo i sistemi d’arma più avanzati, ben posizionati e il nostro personale operativo è stato addestrato in Russia”, dichiarava. Alla domanda sulla proposta di nuovi ordini per armamenti, il leader venezuelano affermava che la strategia è sempre migliorare la cooperazione in modo tale da far avanzare i progressi nella sicurezza del Paese. “Abbiamo sempre intenzione di portare avanti la cooperazione per migliorare la difesa aerea, l’artiglieria e i sistemi missilistici. Andremo sempre avanti su questo. Il Venezuela riceverà le armi più avanzate del mondo”, dichiarava Maduro aggiungendo che le armi arrivano nel Paese ogni giorno e ogni mese.

Il Venezuela ha sempre pagato in tempo
“Abbiamo buoni rapporti finanziari con Cina e Russia, e svilupperemo, ad esempio, relazioni sul finanziamento della cooperazione nel settore cerealicolo. Cina e Russia ci finanziano e noi paghiamo in regola”, aveva detto. Maduro aveva anche affermato che “il grano russo ha avuto molto successo in Venezuela” e che questa collaborazione garantisce l’indipendenza e la sicurezza alimentare dei Paesi dell’America latina. “La Cina finanzia la produzione di petrolio e prevede di aumentare i finanziamenti nei prossimi mesi. Abbiamo un forte sostegno da Cina e Russia per lo sviluppo economico del Venezuela”. “Il Venezuela paga sempre in tempo”, dichiarava Maduro in merito al rimborso dei prestiti concessi da Russia e Cina.
La crisi politica venezuelana è peggiorata il 23 gennaio, dopo che il capo dell’Assemblea nazionale venezuelano Juan Guaidó si dichiarava presidente ad interim con un atto compiuto per le strade di Caracas e senza alcuna legalità. Russia, Cina, Iran e Turchia riaffermavano il loro sostegno all’attuale governo venezuelano di Maduro, mentre diversi Paesi dell’America Latina, allineati ad Stati Uniti e UE, ignoravamo l’attuale presidente eletto, esprimendo sostegno a Guaidó. Messico ed l’Uruguay, tuttavia, offrono una mediazione per la soluzione politica della crisi.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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