Il suicidio politico a Washington

Patricio Montesinos www.cubadebate.cu

Se è vero che l’applicazione, da parte USA, della Legge Helms-Burton e del suo Capitolo III danneggerà Cuba, è anche vero che questa determinazione dell’attuale amministrazione della Casa Bianca sarà il suo suicidio politico.

Il regime Trump sa benissimo che tutto il mondo rifiuta il blocco che gli USA impongono alla maggiore delle Antille da quasi 60 anni, ed il suo indurimento, in futuro, con la “legge del bastone” avrà come risposta un sonoro NO della comunità internazionale.

Cuba gode di grande prestigio in tutti i continenti del nostro pianeta Terra, per la sua dignità, fermezza, solidarietà e resistenza di fronte alle continue aggressioni del suo vicino settentrionale, che è tornato a sbagliare, e questa volta gravemente, a causa della sua sempre ostinata condotta verso la nazione caraibica.

Né pressioni, né ricatti di Washington otterranno che paesi e governi si uniscano all’agire, ogni volta più bellicoso, contro un popolo che l’unica cosa che ha fatto è difendere la propria sovranità ed indipendenza, e come sempre ribadisce il presidente boliviano, Evo Morales, condividere il poco che ha, e non quello che gli avanza.

Al contrario, l’applicazione della Legge Helms-Burton isolerà ulteriormente gli USA, anche dai suoi alleati, che vedranno danneggiati i loro interessi nazionali da una legislazione extraterritoriale che non ha alcun posto nel mondo bipolare in cui oggi viviamo.

La solidarietà dei popoli con Cuba si intensificherà a limiti insospettati per Trump ed i suoi mediocri “consiglieri” che, lungi dall’esserlo, sembrano star pugnalandolo alla schiena per detronizzarlo definitivamente dal potere.

L’inquilino della Casa Bianca non si accorge che tali “collaboratori” lo stanno ingannando in contese destinate al fallimento ed al suo discredito internazionale, e che possono portare l’ “imperatore” ed il suo “impero” alla debacle.

Mai prima un regime di Washington aveva attraversato sentieri così oscuri, neanche nei tempi della cosiddetta “guerra fredda”, perché allora contava su un blocco di alleati, ora smembrato proprio dall’agire onnipotente di Trump, che è sempre meno tollerato ed allo stesso tempo più deriso.

L'”imperatore Caligola” del XXI secolo non l’avrà vinta con Cuba neppure con 100 capitoli della Helms-Burton, perché il popolo di quell’isola è addestrato e preparato a resistere, e predestinato a vincere. Lo ha già mostrato in molteplici occasioni.

La corda con cui Trump ed i suoi “consiglieri” vogliono legare la maggiore delle Antille, solo gli servirà per il definitivo suicidio politico di Washington. Di ciò nessuno abbia il minimo dubbio.


El suicidio político en Washington

Por: Patricio Montesinos

Si bien es cierto que la aplicación por Estados Unidos de la Ley Helms-Burton y su capítulo III dañará a Cuba, real es también que esa determinación de la actual administración de la Casa Blanca será su suicidio político.

El régimen de Trump conoce muy bien que el mundo entero rechaza el bloqueo que EEUU le impone a la mayor de las Antillas desde hace casi 60 años, y su recrudecimiento en lo adelante con la ya calificada “ley garrote” tendrá como respuesta un NO rotundo de la comunidad internacional.

Cuba goza de un gran prestigio en todos los continentes de nuestro planeta tierra, por su dignidad, firmeza, solidaridad, y resistencia ante las continuas agresiones de su vecino del Norte, que ha vuelto a errar, y esta vez gravemente, merced su siempre conducta obstinada hacia la nación caribeña.

Ni presiones, ni chantajes de Washington conseguirán que países y gobiernos se sumen a su actuar cada vez más beligerante contra un pueblo que lo único que ha hecho es defender su soberanía e independencia, y como siempre reitera el presidente boliviano, Evo Morales, compartir lo poco que tiene, y no lo que le sobra.

Al contrario, la puesta en vigor de la Ley Helms-Burton aislará aún más a EEUU, incluso de sus aliados, que verán afectados sus intereses nacionales por una legislación extraterritorial que no tiene cabida en el mundo bipolar en que hoy vivimos.

La solidaridad de los pueblos con Cuba se intensificará hasta límites insospechables para Trump y sus mediocres “asesores”, quienes lejos de serlo parecen estarlo apuñalando por la espalda para definitivamente destronarlo del poder.

El inquilino de la Casa Blanca no se entera que tales “colaboradores” lo están embaucando en contiendas destinadas al fracaso y su desprestigio internacional, y que pueden conducir al “emperador” y su “imperio” a la debacle.

Nunca antes un régimen de Washington había transitado por caminos tan oscuros, ni siquiera en los tiempos de la llamada “guerra fría” porque entonces contaba con un bloque de aliados, actualmente desmembrado precisamente por el actuar omnipotente de Trump, quien es cada vez menos tolerado, y al mismo tiempo más burlado.

El “emperador Calígula” del siglo XXI no podrá con Cuba ni con 100 capítulos de la Helms-Burton porque el pueblo de esa Isla está entrenado y preparado para resistir, y predestinado a vencer. Ya lo ha demostrado en múltiples ocasiones.

La soga con la que Trump y sus “asesores” quieren atar a la mayor de las Antillas, solo les servirá para el definitivo suicidio político de Washington. De ello que nadie tenga la menor duda.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.