Caitlin Johnstone, Orinoco Tribune 21 ottobre 2021
Secondo quanto riferito, la commissione per gli affari esteri della Camera starebbe contrassegnando la sua esilarante risposta agli attacchi da sindrome dell’Avana prevedendo sanzioni per chiunque il presidente ritenga responsabile di aver inflitto ai funzionari statunitensi sintomi da sbornia usando microonde ad alta tecnologia.
La condizione non fu dimostrata in alcun modo e fu comunemente attribuita a malattie psicogene, grilli e postumi da sbornia. Allo stesso tempo, la virulenta Russiagater Julia Ioffe pubblicò un articolo anonimo in cui afferma che il Cremlino è responsabile di tale misterioso presunto disturbo. In un articolo per Puck News intitolato “Havana Syndrome: A Cold War Saga in Biden’s Washington”, Ioffe riferisce che fonti anonime del Walter Reed Military Medical Center le hanno detto che tale strana afflizione ora ha così tante vittime tra i dipendenti del governo degli Stati Uniti che l’ospedale è al completo e la colpa è della Russia. Ioffe scrive: “La comunità dell’intelligence è sempre più convinta che dietro questi attacchi ci sia il governo russo. La Russia ha studiato a fondo e investito nella tecnologia e, nella primavera 2017, proprio mentre si intensificavano gli attacchi all’Avana, Putin ha appuntato personalmente una medaglia sul petto di un giovane scienziato per i suoi progressi nell’uso dell’energia diretta e delle microonde su sistemi di segnalazione e cellule viventi. La Russia ha certamente motivo: Putin pensa ancora che gli USA sia il maggiore nemico della Russia e colpire il Paese è un fine degno. Inoltre, ci sono dati sulla posizione che collocano ufficiali dell’FSB nello stesso hotel taiwanese in cui fu colpito un alto funzionario della CIA. Ma non ci sono ancora prove sufficienti per fare una dichiarazione pubblica. “Credono di più all’ipotesi, ma non hanno òa pistola fumante”, ha detto la persona che conosce le indagini”.”
Per avere un’idea dell’integrità della fonte dell’articolo di Ioffe, ecco un paragrafo dell’articolo: “Burns ha anche convocato un gruppo di funzionari dell’intelligence per cercare di scoprire chi c’è dietro questi attacchi. Un portavoce dell’Agenzia mi ha detto che la CIA “apporta un’intensità e una competenza a questo problema simili ai nostri sforzi per trovare Bin Ladin”. Aggiunse: “Continueremo a fare tutto il possibile per proteggere i nostri agenti”. Le persone che conoscono l’inchiesta mi dicono che la volontà politica dietro ciò è palpabile. Come mi ha detto una fonte, ‘Mentre prima avresti potuto dire che chi lavora sul problema ha passato metà del tempo a cercare di convincere altri che è successo qualcosa, tale distrazione si è dissipata in larga misura, il che è molto utile’.” Una fonte così farebbe arrossire qualsiasi fogliaccio gossipparo del Regno Unito.
Ecco un altro pezzo delizioso: “Penso che siamo al di là del punto in cui chiunque può chiedersi se sia reale”, mi disse un alto funzionario dell’amministrazione”. Ah beh, se un funzionario anonimo del governo dice a Julia Ioffe che la sindrome dell’Avana è reale, allora dannazione è vero.
Oltre ad anonimi, Ioffe cita anche l’agente della CIA “in pensione” Marc Polymeropoulos, che attesta di essere stato colpito dalla sindrome dell’Avana così grave da costringerlo a “ritirarsi”. Ioffe scrive: “Mentre parlavamo, non riuscivo a conciliare due cose: il ritiro di Marc e la sua età. Aveva appena 50 anni e, per sua stessa ammissione era nella CIA. Perché se n’era andato così presto? Glielo chiesi… Ma la risposta di Marc mi sorprese: la sindrome dell’Avana. Mi disse, in via ufficiosa, che fu “colpito” durante una visita a Mosca e che l’attacco ne minò la salute così tanto che non poteva più lavorare. Una carriera promettente in un’organizzazione che ama e in cui era cresciuto, era finita”. Oh cacchio la “pensione”, lo spettrale della CIA doveva “andare in pensione”, perché afflitto da una condizione che guarda caso spaccia l’isteria da guerra fredda della CIA su una nazione presa di mira dalla CIA, e come spende la sua “pensione” dice molto dei propagandisti da guerra fredda.
La sindrome dell’Avana è una malattia misteriosa i cui sintomi includono vertigini, nausea e miliardi di dollari in nuove spese militari per la guerra fredda. È così interessante come la Russia continui ad attaccare gli USA in modi così inverificabili e invisibili che solo le spie statunitensi possono vedere. Prima si trattava di affermazioni insulse secondo cui hacker russi hanno attaccato la democrazia nordamericana nel 2016, e ora sono i microonde invisibili delle pistole a raggi segrete del Cremlino. Un giorno presto potremmo vedere sui tg le riprese del Campidoglio vuoto mentre un giornalista ci dice che è stato assaltato da agenti del GRU iniettatisi il siero dell’invisibilità. Sono abbastanza vecchia da ricordare quando la macchina da guerra degli Stati Uniti aveva bisogno di eventi reali e fisici per giustificare i progressi dei suoi programmi militari, come aerei che si schiantano sugli edifici. Oggigiorno tali programmi sono giustificati da accuse invisibili e inverificabili per cui le prove sono sempre occulte. Credere che gli agenti del Cremlino attacchino il cervello dei dipendenti del governo degli Stati Uniti con pistole a raggi che causano sintomi da sbornia non è meno folle e infondato delle affermazioni sui pazzi d’Internet secondo cui il vaccino contro il Covid contiene nanobot per il controllo mentale via 5G. Letteralmente, l’unica differenza è che uno è approvato dalla classe politico-mediatica degli Stati Uniti, mentre l’altro no.
Quando un povero dice che spie attaccano il suo cervello con microonde, si parla di schizofrenia paranoica. Quando un agente del governo degli Stati Uniti dice lo stesso, si parla di sindrome dell’Avana.
Traduzione di Alessandro Lattanzio