La prima guerriglia comunista nelle Americhe

La storia dei “Banditi rossi” di Manoel Torquato

Sebastiano Ilari, A Nova Democracia 07 ottobre 2021

Ben prima della Sollevazione Popolare del 1935, c’era già la lotta armata nel Rio Grande do Norte (RN). Soprannominati “Banditi rossi”, dicevano di non avere nemmeno un nome proprio. Occorre quindi andare oltre ciò che indicano il monopolio della stampa e i latifondisti locali e, a ben vedere, scoprire chi erano in realtà i guerriglieri del Potiguar occidentale.

Le azioni del PCB nel RN
Il Partito Comunista del Brasile (PCB) era forte nel RN, specialmente in quello che è da sempre uno Stato di contadino. I comunisti, agendo principalmente nei sindacati, facevano parte della vita delle masse contadine, operaie e soprattutto dei salinari di Mossoró e Assu. Promuovevano scioperi, distribuivano volantini e giornali del Partito e, in questo modo, ampliavano il sostegno e creavano sempre più quadri, dirigenti preparati e con esperienza in quelle difficili lotte e condizioni imposte alla militanza comunista nel Rio Grande do Norte, luogo strategicamente dimenticato dai governanti. Questi leader includono Miguel Moreira, Manoel Torquato e Chico Guilherme.

La repressione di Getulio e la lotta popolare
Col colpo di Stato di Getúlio Vargas (1930) e la costituzione dell’Estado Novo (1937), il PCB andò nella più assoluta clandestinità. Pertanto, i quadri comunisti decisero di proteggere il Partito anche imbracciando le armi o sacrificando la propria vita. Senza farsi illusioni sul governo getulista, che flirtava apertamente col nazifascismo, i comunisti sapevano che per difendere il Partito, allora clandestino, sarebbe stato necessario militarizzarsi. E fu in questo contesto che Manoel Torquato, capo contadino, produttore di sale e aderente del PCB organizzò i combattenti. Il numero esatto di guerriglieri, tuttavia, è un punto divergente tra gli storici. Tomislav R. Femenick afferma in un articolo del 2019 per la Tribuna do Norte che i guerriglieri comprendevano un contingente di 200 uomini armati. Altri, come Geraldo Maia, parlavano di 50 guerriglieri. Come accennato in precedenza, i combattenti avevano l’unico obiettivo di proteggere il Partito, quindi erano “puramente difensivo”, come afferma Brasília Carlos Ferreira in O Sindicato do Garrancho. Fu un’iniziativa delle masse lavoratrici e contadine della regione, pienamente consapevoli della necessità di difendere l’avanguardia del popolo brasiliano. Una grande espressione del potenziale delle masse nel difendere la loro organizzazione di combattimento d’avanguardia.
I combattenti agirono per la prima volta a Mossoró, a Três Vintés, dove attualmente si trova l’Hotel Thermas. Lì vivevano Feliciano e Marcelinho, due componenti del Partito. Intorno vivevano solo parenti e persone che sostenevano il movimento. Era un posto sicuro. Siccome Feliciano non fu preso di mira, si riforniva in città quando fu coinvolto in una zuffa con un poliziotto. La polizia, scoprendo che era un militante comunista, lo inseguì. E quando seppe che Feliciano e Marcelinho erano a Três Vintés, li circondò aprendo il fuoco. Il numero delle persone coinvolte in questa sparatoria non è noto con certezza, ma dopo ore di combattimenti, le forze della guerriglia sfondarono l’accerchiamento. Da allora seguì una serie di azioni armate, il cui totale non fu calcolato. Secondo la testimonianza di Dona Áurea (nell’edizione del 7 maggio 2000 della Tribuna do Norte), in un’azione di propaganda rivoluzionaria, in ogni casa di due città del RN fu distribuito un bollettino contro un proprietario terriero locale. È risaputo che proprietari terrieri come Artur Felipe Montenegro, secondo in comando di una famiglia di proprietari terrieri della regione, venivano uccisi. L’esecuzione del reazionario in questione era una rappresaglia per il fatto che la famiglia aveva ordinato il brutale omicidio del padre di Manoel Torquato, incendiando la capanna dove vivevano i parenti di Torquato. Le azioni promosse dai comunisti nel RN includevano anche attacchi a latifondi e forze di polizia. Sfortunatamente, le informazioni sono scarse, ma con quello a disposizione si possono valutare che i guerriglieri nella regione di Potiguar ovest avevano una militanza molto combattiva.

L’insurrezione popolare armata del 1935
Quando nel novembre 1935 avvenne la Rivolta Popolare Armata, guidata dall’Alleanza della Liberazione Nazionale (ANL) e diretta dal PCB, i guerriglieri del Potiguar occidentale combattevano da almeno due anni. Ma fu con la notizia della conquista vittoriosa del Natal da parte dell’Alleanza che gli animi dei combattenti si sollevarono. Tuttavia, la gioia non durò a lungo, e nel giro di pochi giorni Natal si arrese all’impossibilità di continuare i combattimenti, circondato dalle truppe della reazione. Ben presto, la repressione colpì la guerriglia interna. Si stima che la lotta armata esistesse nel RN dal 1934 al 1936 e si diffuse nei comuni di Mossoró, Macao, Assú, Angicos e Santana do Matos. Si sa anche che dopo la morte di Manoel Torquato, vigliaccamente assassinato da Feliciano, un traditore, il gruppo continuò. La dispersione nell’organizzazione, non si sa se per ordine del Comitato Centrale o per l’impossibilità di continuare la lotta con un Partito duramente colpito dall’ondata repressiva seguita alla sconfitta del Levante. Questo episodio è uno tra i tanti che compongono la storia della lotta del popolo brasiliano, allora diretto dal PCB, e che ancora non viene valorizzato come dovrebbe. Che sia per omissione dei revisionisti o delle classi dirigenti che, come loro, hanno l’obiettivo di rilasciare una versione falsa della storia del Paese.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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