Una produzione di CIA e Pentagono

Ted Snider https://misionverdad.com

Non ho visto il film ‘Top Gun’ e non mi prenderò il fastidio di vedere il tanto atteso sequel, ‘Top Gun: Maverick’. Perché dovrei farlo? Se volessi vedere un film prodotto dal Pentagono o dalla CIA, mi limiterei a vedere ‘La fattoria degli animali’.

Sul serio. Nel momento più ironico della storia della letteratura, la CIA ha realizzato una versione cinematografica animata de ‘La fattoria degli animali’. Ovviamente riscrivendo il finale di Orwell per adattarlo al messaggio. L’agente della CIA, Howard Hunt, famoso per il Watergate, avrebbe ricordato, nelle sue memorie, che “lo hanno ritoccato per migliorare il messaggio anticomunista e lo hanno distribuito in tutto il mondo nella speranza che lo vedessero sia genitori che figli”.

Altri collaboratori chiave del film sono stati il produttore e agente di Hollywood, Carleton Alsop e lo sceneggiatore, Finis Farr, che, in realtà, lavoravano per la CIA. La CIA ha portato avanti questo progetto acquisendo i diritti di ‘1984’. Lo avete già capito: il Grande Fratello è il proprietario del Grande Fratello.

Attraverso le informazioni acquisite mediante una richiesta del Freedom of Information Act all’Ufficio del Segretario della Difesa, Joseph Trevithick, ha informato che il Dipartimento della Difesa è stato “strettamente coinvolto” nella produzione di ‘Top Gun: Maverick’. Il Dipartimento della Difesa ha fornito mezzi, attrezzature e localizzazioni ai produttori. Hanno avuto una presenza costante sul set ogni volta che l’esercito USA veniva rappresentato nel film. Il Dipartimento della Difesa ha approvato parti del copione e si è riservato il diritto di approvare qualsiasi modifica.

Sebbene questa partecipazione del Pentagono in ‘Top Gun: Maverick’ sia significativa e preoccupante, non è così invadente come lo sono stati il Pentagono, il Dipartimento di Stato e la CIA nelle precedenti collaborazioni di Hollywood.

In tempi moderni, il Dipartimento di Stato ha agito come regista di ‘The Interview’, con un occhio artistico per fomentare pensieri di cambio di regime in Corea del Nord. Le e-mail trapelate rivelano che almeno due funzionari del governo USA hanno proiettato una bozza di ‘The Interview’ e hanno dato la loro approvazione al film. Le e-mail rivelano che il Dipartimento di Stato è stato coinvolto nella decisione di Sony di mantenere la scena della morte di Kim Jong-Un nel montaggio finale del film. Il direttore generale di Sony Entertainment, Michael Lynton, ammette che “hanno parlato con qualcuno di altissimo livello nello Stato”. Le e-mail trapelate rivelano anche che l’inviato speciale degli USA per le questioni relative ai diritti umani in Corea del Nord, Robert King, è stato anche un consulente in ‘The Interview’.

La CIA avrebbe usato il film ‘Zero Dark Thirty’ come veicolo per vendere la sua giustificazione della tortura. Secondo lo sceneggiatore, Mark Boal, la CIA gli ha dato accesso a resoconti di prima mano. Ed i funzionari dell’amministrazione Obama ammettono che Boal ha avuto accesso a funzionari della CIA, del Pentagono e della Casa Bianca. Gareth Porter afferma che “quelle riunioni hanno assicurato che ‘Zero Dark Thirty’ avrebbe raccontato una storia che si accordava agli interessi di coloro che cercavano di proteggere la reputazione della CIA”.

Ma la storia della partecipazione della CIA a Hollywood è vecchia. In Finks: How the CIA Tricked the World’s Best Writers, Joel Whitney afferma che gli USA hanno sviluppato l’idea della “libertà militante” per il perfetto film di Hollywood: “l’obiettivo era ‘inserire nelle sue sceneggiature e nelle sue azioni le idee corrette con adeguate sottigliezza” per proiettare “valori democratici in stile USA” nella battaglia propagandistica della Guerra Fredda.

Whitney afferma che, nel 1955, i capi di Stato Maggiore hanno pianificato come inserire la libertà militante nei film di Hollywood. In effetti, hanno avuto una riunione con le principali figure di Hollywood nell’ufficio degli studi MGM del regista John Ford. Sembra che la riunione abbia entusiasmato molto John Wayne che si è convertito in uno dei primi membri del progetto. Anche Ford era coinvolto. Si è impegnato nel progetto e, secondo Whitney, “ha persino chiesto un consigliere dello Stato Maggiore affinché lo aiutasse ad inserire il concetto [della libertà militante] nel suo film ‘Le ali delle aquile’…”.

La CIA è giunta ad avere agenti infiltrati negli studi di Hollywood. I Paramount Studios avevano persino un dirigente e censore che era un agente della CIA che si assicurava che i film della Paramount rimuovessero qualsiasi contenuto antiamericano o di critica alla politica estera USA.

Nel 1953, la CIA ha lanciato una campagna per assicurarsi che il film di Gary Cooper ‘High Noon’ non vincesse un premio dell’Academy (Oscar ndt). Nel 2013, dice Whitney, hanno cercato che due film della CIA, ‘Zero Dark Thirty’ e ‘Argo’ lo vincessero: Argo ha vinto.

Il coinvolgimento del Pentagono nella produzione di ‘Top Gun: Maverick’ è solo l’ultima scena in una lunga storia di utilizzo dei film di Hollywood da parte dei militari e dei servizi di intelligence USA per modellare la cultura popolare in modo che si adatti alla narrativa USA del mondo.

Ted Snider ha una laurea in filosofia e scrive di analisi dei modelli nella politica estera e storia USA.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Antiwar il 29 novembre 2021, la traduzione di Misión Verdad è stata fatta da José Miguel Aponte.


UNA PRODUCCIÓN DE LA CIA Y EL PENTÁGONO

Ted Snider

No he visto la película Top Gun, y no me molestaré en ver la tan esperada secuela, Top Gun: Maverick. ¿Por qué debería hacerlo? Si quisiera ver una película producida por el Pentágono o la CIA, me limitaría a ver Rebelión en la granja.

En serio. En el momento más irónico de la historia de la literatura, la CIA hizo una versión cinematográfica animada de Rebelión en la granja. Por supuesto, reescribieron el final de Orwell para adaptarlo al mensaje. El agente de la CIA Howard Hunt, famoso por el Watergate, recordaría en sus memorias que “lo retocaron para realzar el mensaje anticomunista y lo distribuyeron por todo el mundo con la esperanza de que lo vieran tanto los padres como los niños”.

Otros colaboradores clave de la película fueron el productor y agente de Hollywood Carleton Alsop y el guionista Finis Farr, que en realidad trabajaban para la CIA. La CIA siguió este proyecto adquiriendo los derechos de 1984. Ya lo han entendido: el Gran Hermano es el dueño del Gran Hermano.

A través de la información adquirida mediante una solicitud de la Ley de Libertad de Información a la Oficina del Secretario de Defensa, Joseph Trevithick, ha informado que el Departamento de Defensa estuvo “estrechamente involucrado” en la producción de Top Gun: Maverick. El Departamento de Defensa proporcionó medios, equipos y localizaciones a los productores. Tuvieron una presencia constante en el plató siempre que se representaba al ejército estadounidense en la película. El Departamento de Defensa aprobó partes del guión y se reservó el derecho de aprobar cualquier cambio.

Aunque esta participación del Pentágono en Top Gun: Maverick es significativa y preocupante, no es tan intrusiva como lo han sido el Pentágono, el Departamento de Estado y la CIA en anteriores colaboraciones de Hollywood.

En los tiempos modernos, el Departamento de Estado actuó como director de The Interview, con un ojo artístico para fomentar pensamientos de cambio de régimen en Corea del Norte. Los correos electrónicos filtrados revelan que al menos dos funcionarios del gobierno estadounidense proyectaron un borrador de The Interview y dieron su aprobación a la película. Los correos electrónicos revelan que el Departamento de Estado estuvo involucrado en la decisión de Sony de mantener la escena de la muerte de Kim Jong-Un en el corte final de la película. El director general de Sony Entertainment, Michael Lynton, admite que “hablaron con alguien de muy alto nivel en el Estado”. Los correos electrónicos filtrados también revelan que el enviado especial de Estados Unidos para asuntos de derechos humanos en Corea del Norte, Robert King, también fue consultor en The Interview.

La CIA utilizaría la película Zero Dark Thirty como vehículo para vender su justificación de la tortura. Según el guionista, Mark Boal, la CIA le dio acceso a relatos de primera mano. Y los funcionarios de la administración Obama admiten que Boal tuvo acceso a funcionarios de la CIA, el Pentágono y la Casa Blanca. Gareth Porter dice que “esas reuniones garantizaron que Zero Dark Thirty contaría una historia que se ajustaba a los intereses de quienes buscaban proteger la reputación de la CIA”.

Pero la historia de la participación de la CIA en Hollywood es antigua. En Finks: How the CIA Tricked the World’s Best Writers, Joel Whitney dice que Estados Unidos desarrolló la idea de la “libertad militante” para la película perfecta de Hollywood: “el objetivo era ‘insertar en sus guiones y en su acción las ideas correctas con la sutileza adecuada'” para proyectar “valores democráticos al estilo estadounidense” en la batalla propagandística de la Guerra Fría.

Whitney dice que en 1955, los Jefes de Estado Mayor planearon cómo insertar la libertad militante en las películas de Hollywood. De hecho, tuvieron una reunión con las principales figuras de Hollywood en la oficina de los estudios MGM del director John Ford. Al parecer, la reunión entusiasmó tanto a John Wayne que se convirtió en uno de los primeros miembros del proyecto. Ford también estaba a bordo. Se comprometió con el proyecto y, según Whitney, “incluso pidió un asesor del Estado Mayor para que le ayudara a insertar el concepto [de la libertad militante] en su película Las alas de las águilas…”.

La CIA llegó a tener agentes infiltrados en los estudios de Hollywood. Los estudios Paramount tenían incluso un ejecutivo y censor que era un agente de la CIA que se aseguraba de que las películas de Paramount eliminaran cualquier contenido antiamericano o crítica a la política exterior de Estados Unidos.

En 1953, la CIA lanzó una campaña para asegurarse de que la película de Gary Cooper High Noon no ganara un premio de la Academia. En 2013, dice Whitney, intentaron que dos películas de la CIA, Zero Dark Thirty y Argo, lo hicieran: Argo ganó.

La participación del Pentágono en la producción de Top Gun: Maverick es solo la última escena de una larga historia de uso de las películas de Hollywood por parte de los militares y los servicios de inteligencia estadounidenses para moldear la cultura popular de manera que se ajuste a la narrativa estadounidense del mundo.

Ted Snider es licenciado en filosofía y escribe sobre el análisis de patrones en la política exterior y la historia de Estados Unidos.

Este artículo fue publicado originalmente en Antiwar el 29 de noviembre de 2021, la traducción para Misión Verdad fue realizada por José Miguel Aponte.

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