Marco Rubio e i Ponti dell’Odio contro Cuba

Il capo degli odiatori della mafia anticubana di Miami, il senatore Marco Rubio, ha inviato una lettera formale al direttore dell’FBI Christopher Wray, chiedendogli di indagare sui possibili legami tra i membri dell’organizzazione Puentes de Amor (Ponti d’Amore) e il regime cubano.

Secondo i siti web della controrivoluzione cubana, la lettera inviata martedì è stata provocata da una manifestazione tenuta da questo gruppo il 31 luglio a Coral Gables, in Florida, che, secondo il senatore, fa parte di “uno sforzo coordinato del regime cubano per seminare divisione, incitare al conflitto e influenzare la politica estera USA”.

Secondo il capo degli odiatori di Miami, i membri di Puentes de Amor si qualificano come “agenti stranieri non registrati della dittatura cubana in violazione del Foreign Agents Registration Act (FARA)”, tra le altre imperdonabili colpe, per aver sventolato durante la manifestazione a Coral Gables “bandiere del movimento 26 luglio di Castro, in aperto sostegno della Rivoluzione cubana che alla fine ha portato alla dittatura comunista che rimane in vigore oggi”.

“Puentes de Amor”, afferma il mafioso Rubio nella sua missiva, “ha associazioni ben note con il regime cubano, e recentemente, il mese scorso, i suoi leader si sono incontrati con il regime di Diaz-Canel a Cuba, quindi l’FBI dovrebbe riconoscere il gruppo e i suoi membri per quello che sono – attori stranieri maligni all’interno degli Stati Uniti – e condurre indagini su individui che potrebbero agire come agenti stranieri del regime cubano”.

Il leader del movimento anti-blocco di Cuba Puentes de Amor, Carlos Lazo, ha respinto le assurde accuse del repubblicano in un comunicato, chiedendo di quale crimine fosse accusato: “Trasportare latte in polvere per gli ospedali pediatrici? Trasportare siringhe per le vaccinazioni contro la pandemia? Trasportare Custodiol per le operazioni di trapianto di fegato per i bambini cubani che ne hanno bisogno? Questo è ciò che facciamo noi e molte altre organizzazioni.

Le ridicole minacce del senatore – noto per le sue ripetute menzogne su Cuba – mirano soprattutto a mettere a tacere quel poco di libertà di espressione e di manifestazione che ancora rimane a Miami. E chiariscono, ancora una volta, chi sono coloro che, attraverso l’imposizione dell’odio, sono determinati a rompere i legami familiari tra le due sponde dello Stretto della Florida e che, attraverso un blocco, stanno cercando di far precipitare il popolo cubano in un bagno di sangue.

Aspettiamo di vedere se l’FBI si adeguerà ai desideri sbagliati di Marco Rubio e, tra l’altro, indagherà anche su Barack Obama per aver partecipato, qualche anno fa, a una partita di domino in uno show comico della TV cubana.

Fonte: CubaSi

Traduzione: italiacuba.it

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