Gioia e resistenza, due facce della nostra cultura

Da Martí abbiamo imparato che solo l’amore genera melodie; da Silvio, che anche la meraviglia è opera del sentimento più grande. Oggi sappiamo che per vincere l’odio non c’è antidoto migliore che la linfa dell’amore.

Madeleine Sautié

Da Martí abbiamo imparato che solo l’amore genera melodie; da Silvio, che anche la meraviglia è opera del sentimento più grande. Oggi sappiamo che per vincere l’odio non c’è antidoto migliore che la linfa dell’amore.

Cuba, il suo progetto di paese, i suoi grandi sogni e il suo destino socialista – unica via possibile per annientare le ingiustizie sociali – ha un’anima sacra. La sua anima è la sua cultura, la sua cultura è amore.

Attaccare, in tutti i modi possibili, la sua economia, il suo prestigio e quello dei suoi figli migliori, la tranquillità del suo popolo, provocando confusione, scoraggiamento e distorsioni è parola d’ordine per le forze del male, incoraggiate da un impero che conosce il suo coraggio e ha moltissime prove delle sue sane ostinazioni.

Da tali attacchi non è risparmiata la cultura, né ella cede, rispondendo alle linee guida del Paese, ad ammainare le proprie bandiere. La cultura, a Cuba, ha una seria ostinazione, cosciente che i suoi creatori sono “responsabili” di quella beatitudine dello spirito, che si nutre di una canzone, di un’opera scultorea, di uno spettacolo teatrale, di un buon libro, di un concerto o di una danza.

Affinché non si fermino i passi che rendono possibile vivere in un’isola animata dall’arte, capace di lasciare a bocca aperta molti stranieri di fronte all’imponenza che gli eventi culturali acquistano nelle nostre terre, non smettano di seguirsi gli accordi di un Congresso -il IX dell’UNEAC-, celebrato poco più di tre anni fa, perché le istituzioni culturali non sono rimaste a braccia conserte durante i due anni di pandemia. L’alternativa virtuale ha guadagnato spazio,  è comparsa là dove poteva, ma le luci della cultura, lungi dallo spegnersi, hanno trovato nuovi scenari per raggiungere il loro pubblico.

Segnato dalla clamorosa vittoria sulla pandemia – senza che questo significhi trascurare la responsabilità di continuare a godere dell’indiscutibile vittoria del Paese – il 2022 è stato assediato da intimidazioni colonizzatrici che cercano di raggiungere i recenti della cultura. La provocazione ha avuto risposte.

Riguardo a questi atteggiamenti e a ciò che deve necessariamente continuare a essere fatto, Miguel Díaz-Canel, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, al II Consiglio Nazionale dell’UNEAC, ha avallato che “la nostra avanguardia artistica e culturale si  distingue per aver sempre condotto una lunga e profonda battaglia contro la colonizzazione culturale”, ed ha assicurato che sebbene “la storica selettività dell’UNEAC sia stata un filtro purificatore di rifiuto del consumo culturale acritico, banale e impoveritore”, non basta chiuderle la porta , bensì che “è necessario creare, mostrare, virilizzare la genuina e potente cultura cubana e anche universale, in tutti i campi, per vincere la lotta contro la mediocrità”.

Nell’occasione il Presidente cubano ha riflettuto – tra l’altro – su alcune proposte televisive come Duaba. La Odisea del Honor; Lucha contra bandidos; Entrega y Calendario (quest’ultima di quest’anno, una serie la cui realizzazione ha significato una vera impresa dato il contesto in cui è stata realizzata), e considerando il boom che stanno avendo la produzione audiovisiva e drammatizzata, il cinema e il teatro, ha accennato alla forza con cui le opere raggiungono il cubano quando hanno la qualità e la capacità di risvegliare i più bei sentimenti.

Né Cuba né la sua cultura si sono intimidite di fronte a vergognosi attacchi volti a schiacciarla. Nonostante i tanti dolori, questo 2022 cubano passerà alla storia mondiale come un anno impreziosito da vere epopee nelle arene dell’arte.

La 30a Fiera Internazionale del Libro dell’Avana; il 3° Biennale del Disegno dell’Avana; la 14a Biennale dell’Avana (nella sua fase finale); la 25a Fiera Internazionale Cubadisco; il 27° Festival Internazionale del Balletto dell’Avana Alicia Alonso; il 43° Festival del Cinema e la 24° Fiera Internazionale dell’Artigianato e dei Regali sono solo alcuni degli spettacoli più visibili presenti in questo allegro arcipelago che vede protagonista, a porte aperte, la sua cultura. Celebrazioni come il centenario della Radio Cubana e il 50° anniversario del Movimento della Nueva Trova, solo per citarne alcune, sono state date festeggiate durante tutto l’anno.

Verso la fine di gennaio 2023, dal 24 al 28 gennaio, si svolgerà all’Avana la V Conferenza Internazionale per l’Equilibrio del Mondo, con Tutti e per il Bene di Tutti, Dialogo delle Civiltà. Nell’anno in cui si celebra il 170° anniversario della nascita di José Martí, ogni nuova battaglia culturale avrà le sue luci ed il suo pensiero.

L’uomo de L’Età dell’Oro, il poeta d’infuocati versi, l’autore di un saggio come Nuestra América, il virtuoso antimperialista sarà rivisitato dalle istituzioni culturali cubane, e sarà ricordato nel mondo, per il cui equilibrio ha offerto le sue migliori energie.

Cuba, che nella nobiltà dei suoi obiettivi porta la stella martiana, resiste, gode e vince con le alate forze che la compongono.

La sua storia la sostiene; la sua cultura la anima.


Gozo y resistencia, dos caras de nuestra cultura

De Martí aprendimos que solo el amor engendra melodías; de Silvio, que la maravilla también es obra del sentimiento mayor. Hoy sabemos que para vencer el odio no hay mejor antídoto que la savia del amor

Autor: Madeleine Sautié

 

De Martí aprendimos que solo el amor engendra melodías; de Silvio, que la maravilla también es obra del sentimiento mayor. Hoy sabemos que para vencer el odio no hay mejor antídoto que la savia del amor.

Cuba, su proyecto de país, sus altos sueños y su destino socialista –único camino posible para aniquilar las injusticias sociales– tiene un alma sagrada. Su alma es su cultura, su cultura es amor.

Embestir por todas las vías posibles su economía, su prestigio y el de sus mejores hijos, la tranquilidad de su pueblo, procurando desconciertos, desánimos y distorsiones es palabra de orden para las fuerzas del mal, alentadas por un imperio que sabe de su bravura, y tiene sobradas pruebas de sus sanas contumacias.

De esos ataques no se libra la cultura, como tampoco ella cede, respondiendo a las líneas directrices del país, a bajar sus banderas. Serias porfías tiene en Cuba la cultura, consciente de que sus creadores son «responsables» de esa dicha del espíritu, que se nutre de una canción, una obra escultural, una puesta escénica, un buen libro, un concierto o una danza.

Para que no se detengan los pasos que hacen posible vivir en una isla animada por el arte, capaz de dejar boquiabiertos a no pocos foráneos ante la masividad que adquieren en nuestros predios los sucesos culturales, no dejan de seguirse los acuerdos de un Congreso –el IX de la Uneac–, celebrado hace poco más de tres años, como no se quedaron las instituciones culturales cruzadas de brazos durante los dos años de pandemia. La alternativa virtual ganó espacio, salió el sol por donde pudo, pero las luces de la cultura, lejos de atenuarse, hallaron nuevos escenarios para llegar a sus públicos.

Marcado por el vencimiento rotundo sobre la pandemia –sin que ello signifique descuidar la responsabilidad para continuar disfrutando la indiscutible victoria del país– el año 2022 ha estado asediado por intimidaciones colonizadoras que procuran llegar a los recintos de la cultura. La provocación ha tenido respuestas.

En torno a estas actitudes y a lo que necesariamente habrá que seguir haciendo, Miguel Díaz-Canel, Primer Secretario del Comité Central del Partido y Presidente de la República, en el II Consejo Nacional de la Uneac, avaló que «nuestra vanguardia artística y cultural se distingue por haber librado siempre una larga y profunda batalla contra la colonización cultural», y aseguró que si bien «la histórica selectividad de la Uneac ha sido un filtro purificador de rechazo al consumo cultural acrítico, banal y empobrecedor», no basta cerrarle la puerta, sino que «es preciso crear, mostrar, viralizar la genuina y poderosa cultura cubana y también universal, en todos los ámbitos, para ganarle la pelea a la mediocridad».

En la ocasión, el Presidente cubano ponderaba –entre otras– algunas propuestas televisivas como Duaba. La Odisea del Honor; Lucha contra bandidos; Entrega y Calendario (esta última del presente año, una serie cuya realización significó una verdadera proeza dado el contexto en que se llevó a cabo), y considerando el auge que ha ido tomando la producción audiovisual y dramatizada, el cine y el teatro, aludía a la fuerza con que llegaban al cubano las obras cuando tienen calidad y la capacidad para despertar los más bellos sentimientos.

Ni Cuba ni su cultura se han amilanado frente a embates vergonzosos destinados a triturarla. A pesar de los tantos pesares, este 2022 cubano quedará en la historia mundial como un año engalanado con verdaderas epopeyas en las arenas del arte.

La 30 Feria Internacional del Libro de La Habana; la 3ra. Bienal de Diseño de La Habana; la 14 Bienal de La Habana (en su etapa conclusiva); la 25 Feria Internacional Cubadisco; el 27 Festival Internacional del Ballet de La Habana Alicia Alonso; el 43 Festival de Cine y la 24 Feria Internacional de Artesanía y de Regalos, son solo algunos de los más visibles espectáculos presenciados en este archipiélago alegre que protagoniza, con las puertas abiertas, su cultura. Celebraciones como el centenario de la Radio cubana y los 50 años del Movimiento de la Nueva Trova, por solo citar algunas, fueron fechas agasajadas durante todo el año.

Hacia finales de enero de 2023, justo del 24 al 28, tendrá lugar en La Habana la v Conferencia Internacional por el Equilibrio del Mundo, Con todos y para el bien de todos, Diálogo de Civilizaciones. En el año en que se celebra el aniversario 170 del natalicio de José Martí, cada nueva batalla cultural tendrá sus luces y su pensamiento.

El hombre de La Edad de Oro, el poeta de encendidos versos, el autor de un ensayo como Nuestra América, el antimperialista cabal será revisitado por las instituciones culturales cubanas, y será recordado en el mundo, por cuyo equilibrio ofrendó sus mejores energías.

Cuba, que en la nobleza de sus objetivos lleva la estrella martiana, resiste, disfruta y vence con las aladas fuerzas que la conforman. Su historia la sostiene; su cultura la vivifica.

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