Ancora una volta la sfacciataggine vuole imporsi sulla verità

Arthur González

La mafia anticubana pretende riscrivere la storia di Cuba e le vicende subite dal suo popolo, causate dagli atti terroristici ideati e pagati dalla CIA, di cui non parlano mai, perché molti dei loro autori risiedono pacificamente negli USA.

Nei giorni scorsi la Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), nientemeno che quella della screditata Organizzazione degli Stati Americani, OSA, ha accusato il governo cubano di essere responsabile della morte di Oswaldo Payá Sardiñas, a seguito di un incidente automobilistico nel luglio 2012, mentre distribuiva denaro per azioni controrivoluzionarie sull’isola, inviato da Esperanza Aguirre, membro del Partito Popolare Spagnolo.

Il veicolo noleggiato era guidato dallo spagnolo Ángel Carromero, membro della gioventù del Partito Popolare.

Il motivo di questa accusa è cercare di rendere il governo cubano responsabile di tutto ciò che accade sull’isola, come parte della vecchia strategia di demonizzarlo, sostenuta dalla macchina propagandistica yankee, per fabbricare una matrice di opinione negativa tra il pubblico USA.

Alla punta di diamante dell’attuale campagna c’è Rosa María Payá, figlia del defunto, che ha venduto la sua anima agli yankee in cambio di un visto di rifugiata politica per sé, sua madre e due fratelli, poiché quando suo padre è morto hanno smesso di ricevere i soldi che gli USA inviavano a Oswaldo per compiere azioni sovversive a Cuba.

Quella storia è ben nota al popolo cubano e latinoamericano, perché da quando è arrivata negli USA, è stata accolta e guidata dal senatore Marco Rubio, dall’allora congressista Ileana Ros-Lehtinen e da Mario Díaz Balart, ricevendo un compenso per ogni attività che sviluppa, che gli ha permesso di acquistare una casa, auto e darsi alla bella vita a spese della morte del padre.

La Commissione dell’OSA ha agito seguendo istruzioni, ma non ha detto una sola parola sul processo svoltosi a Cuba per tale incidente, in cui erano presenti l’ambasciatore spagnolo e il Console Generale, che hanno ufficialmente dichiarato che il processo è stato equo e ha provato la colpevolezza. di Carromero poiché guidava a velocità eccessiva, abitudine che aveva in Spagna e per la quale gli era stata ritirata la patente.

L’OSA neppure ha menzionato che quando Rosa María e sua madre si sono recate in Spagna, con l’obiettivo di accusare il governo cubano, il ministro degli Esteri spagnolo non le ha ricevute e le ha inviate ai tribunali per presentare denuncia che, infine, la Procura ha  respinto affermando: “Risulta totalmente labile l’esistenza di un omicidio commesso in conseguenza di persecuzione, basato su motivi politici”.

Rosa María conduce una crociata anti-cubana e usa la morte di suo padre come modo di guadagnare soldi e notorietà, seguendo le direttive di Marco Rubio, il suo mentore in questi sforzi, persino sono arrivati ​​​​al punto di proporre il cambio del nome della via dove si trova l’ambasciata cubana a Washington, in quella di Oswaldo Payá.

È sorprendente che la “ben ponderata” CIDH dell’OSA non abbia mai processato gli USA per i piani di assassinio di Fidel Castro, raccolti nel rapporto dell’Ispettore Generale della CIA, preparato il 23 marzo 1967, desegretato e pubblicato nel 1994, piani indagati e discussi dalla nota Church Commission nel Senato USA, che dimostravano la violazione del diritto sancito dalla Dichiarazione Americana, primo strumento internazionale sui diritti umani adottato dai Paesi delle Americhe nel 1948, che nel suo articolo I, sui Diritti e Doveri dell’Uomo, stabilisce il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza e all’integrità delle persone.

Né ha processato i terroristi Luis Posada Carriles e Orlando Bosch, capi di varie organizzazioni controrivoluzionarie, per l’esplosione in volo di un aereo civile della Cubana de Aviación, dove sono state assassinate 76 persone innocenti; né ha condannato le autorità USA per aver concesso ad entrambi lo status legale a Miami, nonostante i tanti crimini accumulati e raccolti nei rapporti ufficiali dell’FBI.

La Commissione di cui si parla non si è mai pronunciata quando il cubano  residente a Miami, Eduardo Arrocena, ha testimoniato davanti a un tribunale di New York, dove era processato per l’omicidio di un diplomatico cubano, che era a capo di una squadra della CIA che ha introdotto germi patogeni sull’isola , tra cui la dengue emorragica, che ha causato la morte di 158 persone, tra cui 101 bambini.

La CIDH ignora che Carlos Alberto Montaner è un terrorista che piazzava esplosivo nei centri commerciali dell’Avana, arrestato e processato per quei fatti, in cui donne e bambini sono rimasti feriti, scappato di prigione e oggi vive a Miami come un illustre intellettuale?

Quella screditata Commissione, “così preoccupata” per Cuba, tace completamente dinnanzi agli oltre 67 omicidi avvenuti quest’anno in Perù, ordinati dalla presidentessa golpista. Lo stesso fatto in Cile, di fronte alla brutale repressione contro i giovani che reclamavano i propri diritti, dove molti hanno perso la vista per i proiettili sparati dai carabinieri e centinaia sono incarcerati senza processo.

C’è molta sfacciataggine nell’OSA perché ora pretendano condannare Cuba, vittima degli USA per i suoi atti terroristici che sono costati molte vite innocenti, e di fronte al blocco più disumano e crudele, nel suo espresso desiderio di uccidere per fame e malattie il suo popolo, solo per mantenere, per 64 anni, un riuscito disprezzo per la politica imperiale yankee.

Giustamente José Martí affermava: “La vergogna deve diventare di moda e la sfacciataggine fuori moda”.


Una vez más la desvergüenza quiere imponerse a la verdad

Por Arthur González

 

La mafia anticubana pretende reescribir la historia de Cuba y los hechos padecidos por su pueblo, causados por los actos terroristas diseñados y pagados por la CIA, de los que nunca hablan, porque muchos de sus autores residen plácidamente en los Estados Unidos.

En días pasados, la Comisión Interamericana de Derechos Humanos, nada menos que de la desprestigiada Organización de Estados Americanos, OEA, acusó al gobierno cubano de ser responsable de la muerte de Oswaldo Payá Sardiñas, resultado de un accidente automovilístico en julio de 2012, cuando repartía dinero para acciones contrarrevolucionarias en la isla, enviado por Esperanza Aguirre, miembro del Partido Popular Español.

El vehículo rentado, era conducido por el español Ángel Carromero, miembro de las juventudes del Partido Popular.

El motivo de esa acusación es pretender hacer responsable al gobierno cubano de todo lo que acontece en la Isla, como parte de la vieja estrategia de demonizarlo, apoyado por la maquinaria propagandística yanqui, para fabricar una matriz de opinión negativa en el público estadounidense.

Como punta de lanza de la actual campaña está Rosa María Payá, hija del fallecido, quien vendió su alma a los yanquis a cambio de una visa de refugiada política para ella, su madre y dos hermanos, pues al morir el padre dejaron de recibir el dinero que Estados Unidos enviaba a Oswaldo para ejecutar acciones subversivas en Cuba.

Esa historia es bien conocida por el pueblo cubano y de Latinoamérica, porque desde que ella arribó a Estados Unidos fue recibida y orientada por el Senador Marco Rubio, la entonces congresista Ileana Ros-Lehtinen y Mario Díaz Balart, recibiendo su pago por cada actividad que desarrolla, lo que le ha permitido comprar una casa, autos y darse una buena vida a costa de la muerte del padre.

La Comisión de la OEA actuó siguiendo instrucciones, pero no dijo una sola palabra del juicio efectuado en Cuba por ese accidente, en el cual estaban presentes el embajador español y el Cónsul General, quienes declararon oficialmente, que el juicio fue limpio y demostró la culpabilidad de Carromero al conducir a exceso de velocidad, costumbre que tenía en España y por lo que se le había retirado su licencia de conducir.

Tampoco la OEA mencionó que cuando Rosa María y su madre viajaron a España, con la orientación de acusar al gobierno cubano, el canciller español no las recibió y las remitió a los tribunales para presentar la demanda, que finalmente la Fiscalía rechazó al afirmar: “Resulta totalmente desdibujada la existencia de un asesinato cometido como consecuencia de persecución, fundada en motivos políticos”. 

Rosa María ejecuta una cruzada anticubana y utiliza la muerte del padre como modo de ganar dinero y notoriedad, siguiendo orientaciones de Marco Rubio, su mentor en estos empeños, incluso han llegado a proponer el cambio de nombre de la calle donde está asentada la embajada cubana en Washington, por el de Oswaldo Payá.

Llama la atención que la “bien ponderada” Comisión Interamericana de Derechos Humanos de la OEA, nunca haya juzgado a Estados Unidos por los planes de asesinato a Fidel Castro, recogidos en el informe del Inspector General de la CIA, elaborado el 23 de marzo de 1967, desclasificado y publicado en 1994, planes  investigados y discutidos por la conocida Comisión Church en el Senado de Estados Unidos, que demostraron la violación del derecho establecido en la Declaración Americana, primer instrumento internacional de derechos humanos adoptado por los países de las Américas en 1948, que en su artículo I, sobre los Derechos y Deberes del Hombre, establece el Derecho a la vida, la libertad, la seguridad y la integridad de las personas.

Tampoco juzgó a los terroristas Luis Posada Carriles y Orlando Bosch, líderes de varias organizaciones contrarrevolucionarias, por la explosión en pleno vuelo del avión civil de la aerolínea Cubana de Aviación, donde fueron asesinadas 76 personas inocentes; ni condenó a las autoridades de Estados Unidos por concederles a ambos el estatus legal en Miami, a pesar de tantos crímenes acumulados y recogidos en informes oficiales del FBI.

La Comisión de marras, jamás se pronunció cuando el cubano radicado en Miami, Eduardo Arrocena, declaró ante el tribunal de New York, donde era juzgado por asesinar a un diplomático cubano, que era el jefe de un equipo de la CIA que introducía gérmenes patógenos en la Isla, entre ellos el Dengue Hemorrágico, causante de la muerte de 158 personas, de ellas 101 niños.

¿Desconoce la Comisión Interamericana de Derechos Humanos, que Carlos Alberto Montaner es un terrorista que colocaba explosivos en centros comerciales en La Habana, detenido y juzgado por esos hechos, donde resultaron heridos mujeres y niños, fugado de la prisión y hoy residente en Miami como un ilustre intelectual?

Esa desprestigiada Comisión, “tan preocupada” por Cuba, hace silencio absoluto ante los más de 67 asesinatos ocurridos este año en Perú, ordenados por la presidenta golpista. Lo mismo hizo en Chile, ante la brutal represión contra los jóvenes que exigían sus derechos, donde muchos perdieron sus ojos por las balas lanzadas por los carabineros y cientos están encarcelados sin ser juzgados.

Mucha desvergüenza hay en la OEA para que ahora pretendan condenar a Cuba, víctima de los Estados Unidos por sus actos terroristas que han costado muchas vidas inocentes, y ante el mayor inhumano y cruel bloqueo, en su expresado deseo de matar por hambre y enfermedades a su pueblo, solo mantener durante 64 años un exitoso desacato a la política imperial yanqui.

Exacto José Martí al afirmar: “La vergüenza se ha de poner de moda y fuera de moda la desvergüenza”.

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