Cuba ribadisce la richiesta di chiusura della prigione USA di Guantanamo

Il ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez, ha ribadito la richiesta di chiusura della prigione della base navale di Guantánamo, istituita dagli USA contro la volontà di questa nazione.

Sul suo account Twitter, il massimo diplomatico dell’isola ha postato un link a un recente rapporto dell’ONU sulla prigione e ha chiesto: quante altre prove sono necessarie perché gli USA chiudano il centro di detenzione e tortura che mantengono sul territorio cubano occupato illegalmente dalla base navale di Guantánamo?

Questo rapporto riferisce della recente visita al sito, situato nella parte orientale di Cuba, della relatrice speciale sulla protezione dei diritti umani nella lotta al terrorismo, Fionnuala Ní Aoláin.

Durante il suo soggiorno, l’alto funzionario ha constatato che i detenuti vivono in costante pericolo a causa di pratiche sistematiche di consegna, tortura e detenzione arbitraria.

L’esperta ha espresso gravi preoccupazioni per la continua detenzione di 30 uomini e per l’arbitrarietà sistematica che caratterizza la loro vita quotidiana, che porta all’insicurezza, alla sofferenza e all’angoscia per tutti, senza eccezioni, si legge nel testo.

Il documento afferma inoltre che tutte queste pratiche e omissioni hanno effetti cumulativi e aggravanti sulla dignità e sui diritti fondamentali dei detenuti, ed equivalgono a trattamenti continui crudeli, inumani e degradanti, e raccomanda, come priorità, la chiusura della struttura.

Fonte: CubaSi

Traduzione: italiacuba.it


La prima investigatrice indipendente dell’ONU nel carcere di Guantánamo ha denunciato i trattamenti crudeli

È la prima volta che un  governo USA ha permesso ad un’investigatrice ONU di entrare nell’installazione che è operativa dal 2002

L’irlandese Fionnuala Ní Aoláin, la prima investigatrice indipendente della ONU che ha visitato il centro di detenzione degli USA nell’illegale base navale di Guantanamo, ha detto che i 30 prigionieri nel luogo sono sottoposti con frequenza a trattamenti crudeli, disumani e degradanti secondo il diritto internazionale».

Il rapporto di  23 pagine indirizzato al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, raccoglie la sua opinione e dettaglia che gli attentati del 2001 a Nuova York, Washington e Pennsylvania, nei quali morirono circa  3000 persone, furono «crimini contro l’umanità», indica il quotidiano La Jornada.

Denuncia che l’uso da parte degli USA di torture e sequestri  clandestini all’estero di coloro che sono accusati come presunti responsabili  di azioni terroriste e dei loro complici negli anni successivi agli attacchi, ha violato il diritto internazionale sui diritti umani.

È la prima volta che un governo statunitense ha permesso a un investigatore della ONU d’entrare nell’installazione, che è operativa dal 2002, ha indicato l’esperta, anche se il governo degli USA ha segnalato in uno scritto inviato al Consiglio dei Diritti Umani che le conclusioni dell’investigatrice speciale «sono unicamente sue»,  e che gli Stati Uniti sono in disaccordo negli aspetti significativi, con molte affermazioni giuridiche e di fatto contenute nel rapporto.

Come parte della sua relazione, Ní Aoláin ha dettagliato che sono stati realizzati miglioramenti significativi nel carcere, ma che i detenuti,  30 uomini  «vivono in insicurezza, con sofferenza e ansia»

«Ho osservato che dopo quasi tre decenni di custodia la sofferenza di questi detenuti è profonda e continuata», ha scritto.

«Ognuno dei detenuti con i quali mi sono riunita vive con i danni implacabili che avvengono dopo pratiche sistematiche di isolamento clandestino in altri paesi, tortura e detenzione arbitraria»,

Il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU  realizza il suo 53º periodo ordinario di sessioni dal 19 giugno al 14 luglio del 2023 nel Palazzo delle Nazioni di Ginevra, informa il sito web della ONU.

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