Nella capitale dell’Ecuador, paese sull’orlo del fallimento da 16 omicidi al giorno, che ora legalizza le armi per difesa personale, la resistenza politica sfila nei cortei delle donne e delle comunità indigene
Federico Nastasi il Manifesto
«Per sostenervi nella guerra contro i criminali, abbiamo liberalizzato l’uso delle armi». Tweet rapidamente cancellato, uno squarcio nel linguaggio vuoto del presidente dell’Ecuador, il banchiere conservatore Guillermo Lasso, per annunciare il decreto che autorizza l’uso di armi da fuoco per difesa personale. La bandiera bianca di un governo che non sa come fronteggiare la crisi sicurezza che vive il paese.