Cantiamo oggi, davanti alla tomba indimenticabile

Cantiamo oggi, davanti alla tomba indimenticabile, l’inno alla vita

 

Quando la dignità della Medicina cubana risplende, si deve abbracciare ancora di più il ricordo degli otto studenti. A Cuba il mestiere di curare è sempre andato per il sentiero della Patria.

«Chi, chi fu il primo nella processione del sacrificio, quando il tamburo della morte rimbombava, si udiva l’ondata dei singhiozzi e abbassavano la testa gli assassini ; chi era il primo, con un sorriso di pace sulle labbra e il passo fermo e quasi allegro e tutto in lui come già circondato di luce?

Scintillava nei corridoi delle aule un cubano fine e generoso, la bocca in fiore e un passero nell’anima, inanellata la mano e come un gioiello il piede, tutto piacere, regalo e carri, senza una ruga nell’allegro pensiero: e chi marciava a passo fermo alla testa della processione era il bambino monello e scervellato delle aule felici, quello con la mano inanellata e il piede come un gioiello!

E l’altro, il taciturno, quello che i suoi compagni consideravano un giovane poco impulsivo e scarsi avvisi?

Con bellezza superiore si animò il loro viso caduto, con superbo potere si alzò l’animo patrio, con abbracci fermi strinse i suoi amici che andavano alla morte e con la mano serena asciugò loro le lacrime.

Così nei sollevamenti che verranno, dal petto più oscuro uscirà a trionfare la gloria! Così dal valore occulto cresceranno gli eserciti di domani!

Così con l’occasione sublime, gli indifferenti e i colpevoli di oggi, i vanesi e disattenti di oggi, competeranno nel fuoco con i più valorosi!

Il bambino di sedici anni andava davanti  sorridendo, circondato come di luce, voltando indietro la testa  per vedere se qualcuno gli si invigliacchiva (…) Cantiamo oggi davanti alla tomba indimenticabile l’Inno della Vita!»

(Frammenti del discorso di José Martí, “Los pinos nuevos” del 27 novembre del 1891)


Quando si marcia per la dignità

 

La pioggia non ha impedito che gli studenti marciassero per onorare quelli che significano l’esempio.

Ieri martedì 27 novembre si sono compiuti 147 anni dalla fucilazione degli otto studenti di medicina e per questo calle San Lázaro si è vestita di gioventù eterna: una folla d studenti universitari, alunni dei licei e della Scuola

Latinoamericana di Medicina, con membri della  Segreteria Nazionale dell’Unione dei Giovani Comunisti  (UJC) hanno marciato dalla Collina  Universitaria sino alla spianata della Punta.

Hanno aperto il corteo sei bandiere cubane giganti portate dagli studenti di medicina .

Raúl Alejandro Palmero Fernández, presidente della FEU, ha sottolineato l’impegno della Rivoluzione con il sistema di salute cubano.

«Siamo in presenza di una gioventù che si sta formando nelle nostre scuole con l’unico obiettivo di salvare vite, con i concetti di solidarietà e di dedizione», ha affermato.

«I nostri medici oltre che rivoluzionari sono ben preparati ed hanno l’umanismo di Fidel che scorre nelle loro vene».

«Credo che questa manifestazione si stia sviluppando in un contesto in cui tutti i giorni è necessario che i giovani dimostrino questo spirito altruista contro l’imperialismo, ha segnalato Susely Morfa González, prima segretaria del Comitato Nazionale della UJC.

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