Avventura militare mascherata da “aiuto umanitario”

Dopo le dichiarazioni di Donald Trump, in Florida, il presidente venezuelano ha avvertito, a fronte di un possibile intervento bellico, che Venezuela 2019 non è Panama 1989

Raúl Antonio Capote  www.granma.cu

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro Moros, ha qualificato il discorso del presidente USA, Donald Trump, a Miami, come un’allocuzione “in stile nazista”.

“Oggi Trump è stato a Miami, con una retorica stanca, mettendo in discussione il diritto del nostro paese libero, di adottare le idee del socialismo umano, cristiano, del nostro socialismo, quasi come un discorso di stile nazi, per vietare le ideologie (…)” ha affermato Maduro ad una stazione radio e televisiva.

“Ho un messaggio per ogni rappresentante ufficiale che aiuta a mantenere Maduro al potere”, ha detto Trump nel suo discorso. «Voi non potete fuggire dall’alternativa che affrontate. Potete accettare la generosa offerta dell’amnistia di Guaidó per vivere la vita in pace con le proprie famiglie e concittadini (…) o potete prendere il secondo cammino, continuare a sostenere il presidente Nicolas Maduro”.

In risposta all’appello interventista ed irrispettoso realizzato dal presidente USA alla Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB), Maduro ha risposto.

«Cosa pensano con la propria prepotenza? E’ una offesa alla dignità, all’onore della Forza Armata Nazionale Bolivariana, come le ha detto il generale Vladimir Padrino, è autorizzato a risponderle con tutta la morale della nostra Forza Armata Nazionale Bolivariana”, ha aggiunto.

Il presidente venezuelano ha inoltre messo in guardia contro un possibile intervento militare, Venezuela 2019 non è Panama 1989. Maduro ha offerto questa dichiarazione nel corso di un Consiglio Tecnologico, con la presenza di scienziati e ricercatori, che ha chiamato a sostenere il Venezuela.

Da parte sua, il ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza, ha descritto come anacronismo ideologico il discorso del presidente USA.

“La Repubblica Bolivariana del Venezuela denuncia davanti alla comunità internazionale che, nuovamente, il presidente USA, Donald Trump, è tornato a minacciare il Venezuela con un’aggressione militare, in una chiara violazione dei principi sanciti dalla Carta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ribadendo, nel mezzo di un’anacronistica arringa ideologica, che “tutte le opzioni restano sul tavolo” in relazione al Venezuela, tra cui l’opzione militare, come lo è andato prospettando dall’11 agosto 2017» ha segnalato Arreaza in un comunicato pubblicato sul suo account Twitter.

Nelle sue parole il presidente USA ha minacciato i militari venezuelani che devono smettere di sostenere il presidente Nicolas Maduro o, al contrario, “non ci sarà alcun rifugio sicuro, né facile uscite né scappatoie” a cui ha aggiunto il vice presidente USA, Mike Pence, che li stava aspettando un soggiorno nella “zona spiaggia” riferendosi alla prigione che mantengono nella Base Navale di Guantanamo, in un territorio occupato illegalmente.

Trump disconosce la lealtà e la fermezza della FANB quando “pretende dettare ordini ai militari venezuelani”, ha detto Arreaza.

“Il Venezuela esige l’immediata cessazione di tutte le misure coercitive unilaterali contro di lui, che configurano un illegale e criminale blocco contro il popolo venezuelano, mentre denuncia di fronte alla comunità internazionale che qualsiasi disturbo della pace in Venezuela sarà responsabilità del Governo suprematista USA e del suo Presidente”, ha sottolineato il Cancelliere.

USA ASSEDIANO MILITARMENTE IL VENEZUELA

 

Cuba, attraverso una dichiarazione del Governo Rivoluzionario emessa il 13 febbraio scorso, ha denunciato la pretesa USA di generare “un pretesto umanitario per avviare un’aggressione militare contro il Venezuela.

Secondo Tom Rogan, giornalista ed esperto militare britannico, in meno di una settimana il Pentagono è in grado di dispiegare 2200 marines, jet da combattimento, carri armati e porre due portaerei in Venezuela.

Nella denuncia presentata da Cuba, si rivela la realizzazione di voli militari, tra il 6 ed il 10 febbraio 2019, verso l’aeroporto di Rafael Miranda di Portorico, la Base Aerea di San Isidro, nella Repubblica Dominicana, e verso altre Isole dei Caraibi

A cui si aggiunge ora l’annuncio che la Marina USA schiera un gruppo di attacco con portaerei (CSG) nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste della Florida.

La flotta è composta dalla portaerei USS Abraham Lincoln (CVN-72), da un incrociatore missilistico e da quattro cacciatorpedinieri, nonché da una fregata della marina spagnola.

La Colombia è uno dei principali alleati militari degli USA nella regione. Nei giorni scorsi, c’era tra i titoli di testa della maggior parte dei media della stampa del mondo, la notizia che il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Bolton, ha “accidentalmente” mostrato un’ annotazione nel suo taccuino in cui si rivelava il piano di inviare 5000 soldati USA in Colombia.

Lo stesso presidente Donald Trump, nel discorso di lunedì a Miami, ha confermato la minaccia di un’aggressione contro il Venezuela.

GENERALE BRASILIANO S’INTEGRA AL COMANDO SUD

 

L’ammiraglio Craig Faller, capo del Comando Sud, ha annunciato, il 7 febbraio, davanti al Comitato delle Forze Armate del Senato, che un generale dell’Eserciro brasiliano s’integrerà al Comando Sud si unirà dell’esercito USA, fatto inedito nella storia.

Nel suo rapporto al Comitato, Faller afferma che Brasile, Cile e Colombia sono i paesi della regione con cui si mantengono grandi legami. Aggiunge che il Brasile è stato il primo a firmare un accordo per l’uso pacifico dello spazio, che la Colombia è il primo partner latino-americano della NATO e che il Cile si è integrato attraverso l’Anello del Pacifico “alla maggior marina da guerra del mondo”.

Nel sua comparizione l’ammiraglio ha aggiunto: “Vogliamo nemici che ci temano ed amici che facciano alleanze con noi”, de ha menzionato sei paesi che definisce come “minacce” per gli interessi USA: la Russia, la Cina, Iran de i suoi alleati “autoritari” nel regione, Cuba, Nicaragua e Venezuela.

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Lo Stato venezuelano mantiene l’articolazione con attori statali e non statali allo scopo di proteggere i programmi sociali, sempre e quando non si condizioni la prestazione del sostegno.

In una riunione con la FAO e l’UNICEF, a metà gennaio, come parte di un invito della Presidenza assistita dall’ONU, si sono firmati convegni relativi ai programmi di alimentazione scolastica, educazione integrale ed agricoltura urbana.

Durante i mesi di aprile e maggio è stato sviluppato un processo di vaccinazione con oltre 11 milioni di dosi, per un totale di nove milioni di beneficiari. Tra le malattie incluse, c’erano difterite, tubercolosi, malaria, epatite B, poliomielite, morbillo e tetano.

Il ministro della salute, Carlos Alvarado, ha annunciato l’ingresso di 18 milioni di forniture mediche.

L’annuncio dell’ingresso di “aiuto umanitario” da parte USA attraverso le frontiere della Colombia e Brasile, del valore di 20 milioni di $, è irrisorio in contrasto con i danni prodotti dall’assedio finanziario.

Gli ultimi rapporti della FAO stimano che tra il 2016 ed il 2018 c’è stato un aumento dell’11% della subnutrizione, essendo insufficiente per aggregarlo alla emergenze alimentari che soffrono i paesi sub-sahariani, dove la percentuale di persone subnutrite è al 30% del totale della popolazione.

Nel 2018 il governo della Colombia, sotto tutela del Dipartimento di Stato USA ha impedito l’entrata di più di 25 mila scatole di alimenti CLAP, mentre le banche internazionali hanno ostacolato il pagamento di altre 18 mila, costringendo il paese a triangolare con paesi alleati per schivare il blocco.

Citibank ha rifiutato di ricevere un pagamento per l’acquisto di 300 mila dosi di insulina

Le sanzioni finanziarie applicate alla Banca Centrale del Venezuela e alla statale PDVSA hanno limitato la capacità di manovra del governo venezuelano di dar risposta all’alimentazione.

Ostacolata, in Colombia, una spedizione di farmaci contro la malaria dopo un focolaio della malattia che era stata debellata, ed il recente blocco, da parte della Spagna, di un invio della compagnia aerea Iberia di 200000 unità di farmaci per malattie croniche.

La crisi umanitaria è una categoria del diritto umanitario internazionale, che si riferisce sia a disastri naturali che a conflitti bellici ad alta densità e si dà all’aiuto transnazionale operato da governi ed organismi internazionali, un argomento per intervenire nelle decisioni attinenti gli Stati, violando la loro sovranità.

Haiti, Somalia e Sud Sudan sono i precedenti del Venezuela, l’attuale obiettivo delle crociate umanitarie.


Aventura militar disfrazada de «ayuda humanitaria»

Tras las declaraciones de Donald Trump en la Florida, el mandatario venezolano advirtió, ante una posible intervención bélica, que Venezuela 2019 no es Panamá 1989

Autor: Raúl Antonio Capote

El presidente de Venezuela, Nicolás Maduro Moros, calificó el discurso del mandatario estadounidense, Donald Trump, en Miami, como una alocución «al estilo nazi».

«Hoy estuvo Trump en Miami, con una retórica cansada, cuestionando el derecho de nuestro país libre, de adoptar las ideas del socialismo humano, cristiano, de nuestro socialismo, casi como un discurso al estilo nazi, para prohibir las ideologías (…)», afirmó Maduro ante una cadena de radio y televisión.

«Tengo un mensaje para cada representante oficial que ayuda a mantener a Maduro en el poder», dijo Trump en su intervención. «Ustedes no pueden escapar de la alternativa que enfrentan. Pueden aceptar la generosa oferta de amnistía de Guaidó para vivir la vida en paz con sus familias y conciudadanos (…) o pueden tomar el segundo camino, seguir apoyando al presidente Nicolás Maduro».

Ante el llamado injerencista e irrespetuoso realizado por el presidente estadounidense a la Fuerza Armada Nacional Bolivariana, respondió Maduro.

«¿Qué se creen con su prepotencia? Es una ofensa a la dignidad, a la vergüenza de la Fuerza Armada Nacional Bolivariana, como le he dicho al general Vladimir Padrino, está autorizado para responderle con toda la moral de nuestra Fuerza Armada Nacional Bolivariana», añadió.

El mandatario venezolano, además, advirtió, ante una posible intervención bélica, que Venezuela 2019 no es Panamá 1989. Maduro ofreció estas declaraciones durante un Consejo Tecnológico, con la presencia de científicos e investigadores, a los que llamó a apoyar a Venezuela.

Por su parte el canciller venezolano, Jorge Arreaza, calificó como anacronismo ideológico el discurso del Presidente de Estados Unidos.

«La República Bolivariana de Venezuela denuncia ante la comunidad internacional que, nuevamente, el presidente de Estados Unidos, Donald Trump, ha vuelto a amenazar a Venezuela con una agresión militar, en una clara violación de los principios establecidos en la Carta de la Organización de Naciones Unidas, al reiterar, en medio de una anacrónica arenga ideológica, que «todas las opciones siguen sobre la mesa» en relación con Venezuela, lo que incluye la opción militar, como lo ha venido planteando desde el 11 de agosto de 2017», señaló Arreaza en un comunicado publicado en su cuenta de Twitter.

En sus palabras el mandatario norteamericano amenazó a los militares venezolanos que debían dejar de apoyar al presidente Nicolás Maduro o, de lo contrario, «no habrá refugio seguro, ni salida fácil ni escapatoria» a lo que agregó el vicepresidente de EE. UU., Mike Pence, que les esperaba una estancia en la «zona playera» refiriéndose a la prisión que mantienen en la Base Naval en Guantánamo, en un territorio ilegalmente ocupado.

Trump desconoce la lealtad y la firmeza de la Fuerza Armada Nacional Bolivariana cuando «pretende dictar órdenes a los militares venezolanos», dijo Arreaza.

«Venezuela exige el cese inmediato de todas las medidas coercitivas unilaterales aplicadas en su contra, que configuran un ilegal y criminal bloqueo contra el pueblo venezolano, al tiempo que denuncia ante la comunidad internacional que cualquier perturbación de la paz en Venezuela será responsabilidad del Gobierno supremacista de Estados Unidos y su Presidente», destacó el Canciller.

EE. UU. CERCA MILITARMENTE A VENEZUELA

Cuba, mediante una declaración del Gobierno Revolucionario emitida el pasado 13 de febrero, denunció la pretensión de Estados Unidos de generar «un pretexto humanitario para iniciar una agresión militar contra Venezuela.

Según Tom Rogan, periodista y experto militar británico, en menos de una semana el Pentágono está en condiciones de desplegar 2 200 marines, aviones de combate, tanques y poner dos portaaviones en Venezuela.

En la denuncia realizada por Cuba, se revela la realización de vuelos militares, entre el 6 y el 10 de febrero de 2019, en dirección al Aeropuerto Rafael Miranda de Puerto Rico, la Base Aérea de San Isidro, en República Dominicana, y hacia otras islas del Caribe.

A lo que se agrega ahora el anuncio de que la Marina de Estados Unidos despliega un grupo de ataque con portaaviones (CSG) en el océano Atlántico, frente a las costas de Florida.

La flota está compuesta por el portaaviones USS Abraham Lincoln (CVN-72), un crucero misilístico y cuatro destructores, además de una fragata de la marina española.

Colombia es uno de los principales aliados militares de Estados Unidos en la región. En días pasados estuvo en los titulares de la mayoría de los medios de prensa del mundo, la noticia de que el asesor de Seguridad Nacional de la Casa Blanca, John Bolton, mostró «accidentalmente» una anotación en su cuaderno de apuntes donde se revelaba el plan de enviar 5 000 tropas estadounidenses a Colombia.

El propio presidente Donald Trump, en el discurso de este lunes en Miami, confirmó la amenaza de una agresión contra Venezuela.

GENERAL BRASILEÑO SE INTEGRA AL COMANDO SUR

El almirante Craig Faller, jefe del Comando Sur, anunció el 7 de febrero, ante el Comité de las Fuerzas Armadas del Senado, que un general del Ejército de Brasil se integrará al Comando Sur del ejército de EE. UU., hecho inédito en la historia.

En su informe al Comité, Faller dice que Brasil, Chile y Colombia son los países de la región con los que se mantienen grandes lazos. Agrega que Brasil fue el primero en firmar un acuerdo para el uso pacífico del espacio, que Colombia es el primer socio latinoamericano de la OTAN y que Chile se ha integrado a través del Anillo del Pacífico «a la mayor marina de guerra del mundo».

En su comparecencia el almirante agregó: «Queremos enemigos que nos teman y amigos que hagan alianzas con nosotros», y mencionó seis países que define como «amenazas» a los intereses estadounidenses: Rusia, China, Irán y sus «aliados autoritarios» en la región, Cuba, Nicaragua y Venezuela.

El Estado venezolano mantiene la articulación con actores estatales y no estatales con el objetivo de blindar los programas sociales, siempre y cuando no se condicione la prestación de apoyo.

En la reunión sostenida con la FAO y Unicef a mediados de enero, en el marco de una invitación de la presidencia atendida por la ONU, se firmaron convenios relacionados con los programas de alimentación escolar, educación integral y agricultura urbana.

Durante los meses de abril y mayo se desarrolló un proceso de vacunación con más de 11 millones de dosis, contemplando un total de nueve millones de beneficiados. Entre las enfermedades que abarcó, estuvo la difteria, tuberculosis, malaria, hepatitis B, poliomielitis, sarampión y tétanos.

El ministro de salud, Carlos Alvarado, ha anunciado el ingreso de 18 millones de insumos médicos.

El anuncio del ingreso de «ayuda humanitaria» por parte de Estados Unidos a través de las fronteras de Colombia y Brasil, valorada en 20 millones de dólares es irrisoria en contraste con los daños que produce el cerco financiero.

Los últimos informes de la FAO estiman que entre los años 2016 y 2018 hubo un aumento del 11 % de subalimentación, siendo insuficiente para agregarlo a emergencias alimentarias que sufren países subsaharianos, donde la proporción de personas subnutridas se ubica en 30 % del total de la población.

En el año 2018 el gobierno de Colombia, bajo tutela del Departamento de Estado de los EE. UU., impidió la entrada de más de 25 mil cajas de alimentos CLAP, mientras que bancos internacionales obstaculizaron el pago de otras 18 mil, obligando al país a triangular con países aliados para esquivar el bloqueo.

El Citibank se negó a recibir un pago para la adquisición de 300 mil dosis de insulina

Las sanciones financieras aplicadas al Banco Central de Venezuela y a la estatal Pdvsa limitaron la capacidad de maniobra del gobierno venezolano para dar respuesta a la alimentación.

Obstaculización en Colombia de un cargamento con medicinas contra la malaria luego de un rebrote de esta enfermedad que había sido erradicada, o el reciente bloqueo por parte de España sobre un envío en la aerolínea Iberia de 200 000 unidades de medicamentos para enfermedades crónicas.

La crisis humanitaria es una categoría del Derecho Internacional Humanitario, que se refiere tanto a desastres naturales como a conflictos bélicos de alta densidad y le da a la ayuda transnacional operada por gobiernos y organismos internacionales, un argumento para intervenir en las decisiones que atañen a los Estados, violando sus soberanías.

Haití, Somalia y Sudán del Sur son los precedentes de Venezuela, el actual objetivo de las cruzadas humanitarias.

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