È una fortuna che abbiamo Raúl

Raúl, come affettuosamente lo chiama il nostro popolo, è il miglior discepolo di Fidel, ma ha anche apportato innumerevoli valori all’etica rivoluzionaria, al lavoro del Partito e al perfezionamento del Governo

Il compagno Raúl, che ha preparato, condotto, guidato questo processo di continuità generazionale con tenacia, senza legami a incarichi e responsabilità, con elevato senso del dovere e del momento storico, con serenità, maturità, fiducia, fermezza rivoluzionaria con altruismo e modestia, per merito proprio, per legittimità e perché Cuba lo necessita, sarà consultato sulle decisioni strategiche di maggior peso per il destino della nazione.

Sarà sempre presente, al tanto di tutto, combattendo con energia, apportando idee e propositi alla causa rivoluzionaria, attraverso i suoi consigli, i suoi orientamenti e le sue allerta di fronte a qualsiasi errore o mancanza, pronto ad affrontare l’imperialismo come il primo, con il suo fucile nell’avanguardia del combattimento.

Il Generale d’Esercito continuerà presente perché è un riferimento per qualsiasi comunista e rivoluzionario cubano.

Raúl, come affettuosamente lo chiama il nostro popolo, è il miglior discepolo di Fidel, ma ha anche apportato innumerevoli valori all’etica rivoluzionaria, al lavoro del Partito e al perfezionamento del Governo.

L’opera intrapresa con la sua guida al fronte del paese nell’ultimo decennio è colossale. Il suo legato di resistenza di fronte alle minacce e alle aggressioni e nella ricerca del perfezionamento della nostra società è paradigmatico.

Ha assunto la direzione del paese in una difficile congiuntura economica e sociale. Nella sua dimensione di statista, forgiando consensi ha guidato, stimolato e fomentato profondi e necessari cambi strutturali e concettuali come parte del processo di perfezionamento e attualizzazione del modello economico e sociale cubano.

Raúl è stato capace di ottenere un nuovo negoziato di un debito enorme difendendo con onestà e rispetto la parola impegnata e il principio che la nazione avrebbe onorato i suoi impegni con i creditori, e questo ha rinforzato la fiducia verso Cuba.

Con sapienza ha condotto il dibattito che è terminato in un’importante attualizzazione della Legge Migratoria, ha fomentato le trasformazioni nel settore agricolo e dell’allevamento, ha promosso senza pregiudizi l’ampliamento delle forme di gestione del settore non statale dell’economia, l’approvazione di una nuova Legge dell’Investimento Straniero, la creazione di una Zona Speciale di Sviluppo Mariel, l’eliminazione di ostacoli per rinforzare l’impresa statale cubana, gli investimenti nel settore turistico, il programma d’informatizzazione della società e il mantenimento e il perfezionamento, sino a dove è stato possibile delle nostre conquiste sociali.

Con pazienza e intelligenza, Raúl  ha ottenuto  la liberazione dei nostri  Cinque Eroi, realizzando così la promessa di Fidel, che sarebbero tornati.

Ha segnato con il suo stile un’ampia e dinamica attività nelle relazioni estere del paese. Con fermezza e dignità ha diretto personalmente il processo di conversazioni e negoziati che hanno avuto come fine il ristabilimento delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti.

Le sicure qualità di  Raúl come statista, come difensore dell’integrazione latinoamericana, si sono distinte in maniera speciale nel periodo di Cuba nella presidenza pro tempore della Celac. Il suo legato più importante, la difesa dell’unità nella diversità ha condotto alla dichiarazione della regione come Zona di Pace ed ha contribuito in maniera decisiva alle conversazioni per la pace in Colombia.

Raúl ha difeso più di tutti i diritti dei paesi dei Caraibi e in particolare quelli di Haiti nei Forum internazionali. Con profondo orgoglio noi cubani ascoltiamo la sua voce emozionata e il suo discorso preciso nel Vertice delle Americhe a Panama, dove  ricordò la vera storia di  Nuestra América.

Queste realizzazioni le ha condotte mentre affrontava la malattia e la morte della sua amata compagna di vita e di lotta, la nostra straordinaria Vilma, con la quale ha condiviso la passione per la Rivoluzione ed ha fondato una bella famiglia. Nello stesso periodo ha sofferto la malattia e la morte del suo riferimento principale nella vita rivoluzionaria, oltre che suo capo e fratello, il compagno Fidel, al quale è stato leale sino alle ultime conseguenze.

Ha anteposto al dolore umano il valore rivoluzionario e il senso del dovere.

Ha baciato l’urna con le ceneri di Vilma ed ha salutato militarmente la pietra con il nome di Fidel, ha diretto il paese senza riposo, con successo, con impeto, con devozione. I suoi apporti alla Rivoluzione sono trascendentali.

Questo  Raúl che conosciamo, ammiriamo, rispettiamo e amiamo, ha debuttato nella politica come portabandiera di un gruppo di giovani universitari che nell’aprile del 1952 seppellirono  simbolicamente la Costituzione del ‘40, umiliata dal colpo di Stato del 10 marzo; nel gennaio del 1953 fu uno dei  fondatori della Marcia delle Fiaccole e nel marzo dello stesso anno partecipò alla  Conferenza Internazionale sui Diritti della Gioventù e alla preparazione del 4º Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti.

Al suo ritorno fu uno degli assalitori della Moncada, dove divenne capo nel combattimento; fu recluso  nell’Isola de Pinos, partecipò alla preparazione della lotta contro la tirannia di Batista durante l’esilio in Messico, sbarcò dal Granma, si ritrovò con Fidel a Cinco Palmas, intraprese la battaglia nella Sierra Maestra; per meriti e  coraggio fu nominato Comandante e in maniera esemplare fondò il 2º Fronte Orientale Frank País.

È anche il dirigente politico che ha promosso il dibattito per il perfezionamento del lavoro del Partito, esigendo sempre un forte vincolo con il popolo, con  l’orecchio posto sul terreno.

A lui dobbiamo frasi e decisioni determinanti in momenti cruciali per il paese, come quella precisione che  «i fagioli sono importanti come i cannoni» e l’emblematico «Sì si può», che ha sollevato gli animi nazionali nel momento più oscuro del periodo speciale.

Capo Militare del 2º Fronte Orientale che, in piena guerra di Liberazione sviluppò esperienze organizzative e di governo per il bene della popolazione, che poi si moltiplicarono in tutto il paese al trionfo della Rivoluzione, ha diretto per quasi mezzo secolo il Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie, il cui apporto all’indipendenza dell’Angola, della Namibia e la fine del apartheid furono decisivi.

Nello stesso tempo ha fatto sì che si ottenessero risultati rilevanti nella preparazione del paese per la difesa e nello sviluppo del concetto strategico della Guerra di Tutto il Popolo.

Le Forze Armate Rivoluzionarie . comandate da lui sono diventate il più disciplinato ed efficiente organo dell’amministrazione dello Stato e sono state sviluppate esperienze che poi sono servite al paese, come il Perfezionamento delle Imprese, con preziosi concetti d’amministrazione, sostenibilità, efficienza e controllo , dai quali è nato il Sistema delle Imprese della FAR che ha ottenuto notevoli  risultati che apportano all’economia del paese.

Il Raúl guerrigliero in contatto e alleanza permanente con la natura, ha acquisito una sensibilità speciale sui temi dell’ambiente che più tardi hanno marcato il suo impegno di fomentare il programma idraulico dei travasi e la Tarea Vida.

Il Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana, che pose sul petto del Generale d’Esercito le più alte decorazioni, ha dedicato al suo lavoro come dirigente le parole più esatte durante la chiusura del  5º.
Congresso del Partito.

Parlando di suo fratello di sangue e d’idee, Fidel  disse:«La vita ci ha concesso molte soddisfazioni e molte emozioni, molta fortuna e dico che è stata realmente una fortuna per iln ostro Partito, per la nostra Rivoluzione e per me poter disporre di un compagno come Raúl, dei cui meriti non devo parlare, e della sua esperienza, capacità e apporti alla Rivoluzione non è necessario parlare.

È conosciuto per la sua attività infaticabile, il suo lavoro  costante e metodico nelle Forze Armate  e nel Partito. È una fortuna averlo».

Questa fortuna, descritta da Fidel, si chiama Raúl Modesto Castro Ruz.


Nella voce di Raúl la Revolución: la nostra opera più bella

 

Alla vigilia del 90° compleanno del Generale dell’Esercito, il 3 giugno, è stato presentato al Palazzo della Rivoluzione il libro Revolución, l’opera più bella, che raccoglie 138 interventi di Raúl, dal 14 giugno 2006 al 1 maggio 2019.

Il 19 aprile 2018, davanti ai deputati all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, il Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz ha chiarito il significato più profondo della sua vita: “Quelli di noi che hanno avuto il privilegio di combattere la tirannia sotto il comando di Fidel dalla Moncada, dal Granma, dall’Esercito Ribelle, dalla lotta clandestina e fino ad oggi, provano, insieme all’eroico popolo di Cuba, profonda soddisfazione per il l’opera consolidata della Rivoluzione, l’opera più bella che abbiamo fatto…”.

Tre anni dopo, e proprio alla vigilia del suo 90° compleanno, è stato presentato il libro Revolución, l’opera più bella, una raccolta in due volumi di 138 discorsi di Raúl, dal 14 giugno 2006 al 1° maggio 2019, un periodo in cui hanno avuto luogo eventi trascendentali per la nazione – guidati da lui – come il dibattito e l’approvazione delle Linee Guida; il ritorno dei Cinque Eroi, come Fidel aveva promesso; il ristabilimento delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, dopo colloqui in cui Cuba non ha fatto alcuna concessione; la morte del Comandante in Capo, le sue onoranze funebri e il massiccio e doloroso addio del suo popolo; e il dibattito popolare molto ampio che ci ha portato alla nuova Costituzione.

Così lo ha definito Abel Prieto Jimenez nella commovente presentazione che ha avuto luogo nella Sala dei Ricevimenti del Palazzo della Rivoluzione, luogo di innumerevoli momenti storici per la Patria. Con i fratelli di tanti anni di lotta: il Comandante dell’Esercito Ribelle, José Ramón Machado Ventura, e i Comandanti della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez e Guillermo García Frías; il Primo Segretario del Partito e Presidente, Miguel Díaz-Canel, insieme ai massimi dirigenti del paese, è stato presentato questo libro.

In un discorso profondamente riflessivo, il presidente della Casa de las Americas non si è lasciato sfuggire che “Raul, insieme all’enorme peso delle responsabilità che aveva, ha attraversato momenti molto amari a livello personale”. Ripercorrendo quegli eventi e il contesto nazionale e internazionale in cui queste pagine sono nate, ha detto Abel, la nostra ammirazione cresce, per il suo coraggio, per la sua integrità, per la sua statura di leader e di essere umano.

Questo libro, ha affermato, ci rivela il filo ininterrotto che unisce senza soluzione di continuità il pensiero di Fidel e Raúl: l’identificazione assoluta dei due fratelli in termini di ideali, valori, principi – frutto di aver condiviso, insieme, tutte le sfide e i rischi per affrontare e sconfiggere la tirannia di Batista e l’impresa di fare “una rivoluzione socialista proprio sotto il naso degli Stati Uniti.

Compilato e curato dall’Ufficio degli Affari Storici della Presidenza della Repubblica, questo è il primo titolo della sua casa editrice Ediciones Celia. Contiene 118 discorsi, due interviste a Raul, i due rapporti centrali al 6° e 7° Congresso del Partito Comunista, così come diverse dichiarazioni, discorsi, appelli e istruzioni.

Revolución, l’opera più bella, commenta Prieto Jimenez, è piena di passaggi che incitano alla riflessione, all’analisi, alla valutazione autocritica del proprio comportamento, che ci mettono faccia a faccia, con crudezza, davanti agli errori che i rivoluzionari possono fare.

Altri testi sono molto commoventi, come il discorso di Raúl il 25 novembre 2016, il giorno della morte del Comandante in Capo, e i suoi discorsi ai tributi che seguirono all’Avana il 29 novembre e a Santiago il 3 dicembre. Molte sono anche le vere lezioni sulle basi che definiscono la proiezione internazionale della Rivoluzione Cubana.

Questo compendio, ha aggiunto Abel, permette di identificare i nuclei fondamentali del pensiero e dell’azione di Raúl, oltre a ciò che corrisponde alla ragion d’essere del nostro Partito, i metodi e gli stili di lavoro che dovrebbero caratterizzare un leader cubano di oggi e del futuro. Lì si trovano i risultati della sua permanente e acuta valutazione critica dell’opera rivoluzionaria, la sua visione ampia, completa, profonda e coerente delle sfide che affrontiamo, “il suo ottimismo che è a prova di qualsiasi contingenza e la sua fede nella vittoria”.

In questi due volumi – con una bella edizione – c’è un importante insieme di idee di profondità concettuale, fondamenti morali e proiezione in termini pratici che ci offrono una guida di palpitante attualità per oggi e per il futuro, ha osservato.

Un libro, ha detto, che ci permette di avvicinarci a Raúl, al suo pensiero, alla sua coerenza, alla sua saggezza, in modo rinnovato ed emozionante.

Questo regalo, che arriva alla vigilia del suo compleanno, non finisce qui, come ha detto Eugenio Suárez Pérez, direttore dell’Ufficio degli Affari Storici della Presidenza: si sta già lavorando sui suoi discorsi, interviste, dichiarazioni, dal 1951 al 2006, “con cui verrà stampata la preziosa raccolta di tutta la sua opera.

Fonte: Granma

Traduzione:italiacuba.it


L’abbraccio di gratitudine e affetto di Cuba e del mondo

 

04.06 – Le principali autorità di Cuba e personalità politiche del mondo hanno felicitato, ieri giovedì 3 giugno,  al Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz in occasione del suo 90º compleanno Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, con vari messaggi nella rete sociale Twitter, ha risaltato i valori etici e morali del miglior discepolo di Fidel, i cui apporti alla difesa della nazione e al processo di perfezionamento e attualizzazione del modello economico e sociale cubano, costituiscono eterni baluardi per la Patria.

Il mandatario cubano ha segnalato anche che «l’opera intrapresa con la sua guida al fronte del paese nell’ultimo decennio è stata colossale. Il suo legato di resistenza di fronte alle minacce e alle aggressioni, e alla ricerca del perfezionamento della nostra società è paradigmatico».

Il Presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, Esteban Lazo Hernández, ha inviato un messaggio al leader rivoluzionario nel quale ratifica «riceva le felicitazioni con la sicurezza che compiremo, stimolati dal suo esempio e dai suoi insegnamenti».

Nel  suo messaggio di congratulazioni  attraverso Twitter, il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha esteso il suo abbraccio, carico d’amore profondo e di gratitudine al leader rivoluzionario.

«Quanto è prezioso per i popoli del mondo poter contare con la tua sapienza e il tuo esempio incrollabile di dedizione per le cause giuste dell’umanità», ha scritto Maduro.

In una lettera inviata nella data, il presidente della Russia, Vladímir Putin, ha segnalato che Raúl, come lo chiama affettuosamente il popolo, è diventato un esempio di patriottismo, coraggio, forza e abilità politica.

Il messaggio pubblicato nel sito web ufficiale del Cremlino, afferma che è difficile calcolare il suo contributo personale alla formazione e allo sviluppo delle relazioni d’amicizia russo-cubane e il loro sviluppo al livello d’associazione strategica.

Il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill, ha felicitato il leader rivoluzionario cubano ed ha segnalato che la sua vita è un esempio di servizio alla Patria.

«Il lavoro e i suoi sforzi per lo sviluppo dell’Isola della Libertà, della protezione e della sovranità di Cuba e il miglioramento del livello d vita dei cittadini, hanno goduto l’appoggio del popolo», segnala il messaggio pubblicato nella pagina ufficiale del Patriarcato di Mosca.

Dalla Repubblica Popolare Democratica della Corea (RPDC), il suo presidente e segretario generale del Partito del Lavoro, Kim Jong-Un, ha inviato un messaggio nel quale risalta l’importante contributo di  Raúl a lato del Comandante in Capo  Fidel Castro, per  ottenere la definitiva indipendenza della nazione dei Caraibi.

Il testo sottolinea  che il festeggiato ha diretto con successo la lotta del PCC e del popolo cubano per salvaguardare la sovranità e l’orgoglio del paese, così come le conquiste rivoluzionarie, superando tutte le difficoltà per decenni.

Ed ha ricordato i grandi contributi del Generale d’Esercito per rinforzare le relazioni tra i principali partiti delle due nazioni nella lotta contro l’imperialismo nel compimento della causa socialista.

L’ex presidente della Bolivia Evo Morales si è sommato agli auguri.

Nel suo account di  Twitter, il dirigente indigeno gli ha inviato un abbraccio ed ha espresso la sua ammirazione per il suo esempio di combattente, che ha sempre difeso la sua patria e il suo popolo.

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