Il Nicaragua procede

Ismael Sánchez Castillo, Orinoco Tribune 10 ottobre 2021

In Europa si parla poco della situazione sociale, politica ed economica in Nicaragua, e quando lo fa, fa male o manipola, in particolare sulle elezioni del 7 novembre. A ciarlataneria e propaganda a buon mercato, contrasterà con dati reali e concreti. La realtà è che il Nicaragua avrà elezioni libere e 4,5 milioni di cittadini potranno esercitare il diritto di voto in uno dei 3106 seggi elettorali istituiti nel Paese.

Pubblicato l’elenco definitivo dei candidati per le elezioni generali del 7 novembre, seguendo i processi di sfide e obiezioni…

Correranno sette partiti politici e alleanze: Partido Liberal Constitucionalista (PLC, Partito liberale costituzionalista), Alianza Frente Sandinista de Liberación Nacional ( FSLN, Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale), Partido Camino Cristiano Nicaragüense (CCN, Partito Nicaraguense del Cammino Cristiano), Partido Yapti Tasba Masraka Nanih Asla Takanka (YATAMA), Partido Alianza Liberal Nicaragüense (ALN, Nicaragua Liberal Alliance), Partido Alianza por la República (APRE), Partido Liberal Independiente (PLI, Partito Liberale Indipendente).

La campagna elettorale e il conteggio dei voti
Il 25 settembre è iniziata la campagna elettorale, che durerà fino al 3 novembre. Campagna atipica a causa dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia mondiale COVID-19, la campagna comunque si svolge in un clima di pace, tranquillità, giustizia, tolleranza, rispetto, piene garanzie, pacifica convivenza e sicurezza dei cittadini. Furono stabilite misure preventive basate sull’impegno per la salute di tutti i nicaraguensi. Il Consiglio Supremo Elettorale (CSE), in accordo con le autorità sanitarie, adottava un protocollo di biosicurezza per la campagna, che include misure come evitare grandi eventi, per massimo di un’ora e trenta minuti e non portare in giro carovane elettorali. Ad oggi, tutti i candidati rispettano i protocolli. Al termine della campagna si procederà alla votazione. Fuori dal buon senso, solo due agenzie di osservazione, su decine che potrebbero essere utilizzate, si elevavano al di sopra delle sciocchezze mediatiche ripetute come una mantra e senza alcun contesto sulla presunta mancanza di garanzie democratiche e diritti umani. Uno, la Procuraduría para la Defensa de los Derechos Humanos(PDDH), con ampia esperienza tecnica e professionale nei processi elettorali, coprirà tutti i seggi elettorali. Secondo, partiti e alleanze proporranno più di 190000 osservatori accreditati per le Juntas Receptoras de Votos (JRV). Se teniamo conto che ci sono 13459 seggi elettorali, ci saranno 14 cittadini a presidio completo dell’attività in ogni seggio elettorale, ovvero 61 per ogni seggio elettorale. Sembra chiaro che i candidati dispongano di mezzi trasparenti e sufficienti per garantire un processo elettorale libero ed equo, scrutinio compreso.

Recentemente analizzavo con rigore scientifico diversi sondaggi, studi, pubblicazioni… sul momento politico nella Repubblica del Nicaragua. Uno dei lavori più interessanti fu pubblicato da Consultoría M&R, agenzia di market intelligence indipendente con più di 30 anni di esperienza. Vi presento un’informazione penetrante della mia ricerca: il 94,4% degli intervistati afferma che “per il bene del Paese bisogna accettare i risultati delle elezioni del prossimo novembre”. E il fatto è che, anche se non detto, il Nicaragua, col suo governo, fa il necessario per garantire elezioni libere, trasparenti e competitive. Democrazia, si chiama. Ed è per questo che il 64% dei nicaraguensi si dichiara entusiasta del processo elettorale. Stabilità politica e sociale e processo di ripresa economica, per quanto negato dagli imperialisti e loro lacchè, sono un dato di fatto, e lo confermano i dati sulla probabilità di emigrazione dal Paese. Se nel 2004 il 69,4% dei nicaraguensi indicava la possibilità di emigrare, ora la considera solo il 36,6%, un tasso, in molti casi, inferiore rispetto agli altri Paesi dell’America Latina. Il Nicaragua ha problemi, come qualsiasi altro Paese al mondo, e più di due terzi dei cittadini ne sono consapevoli, ma lo stesso indice di popolazione vede positivamente la capacità del governo di risolverli e gestirli e, soprattutto, ha fiducia che così sarà. Non invano, oltre il 71% della popolazione mostra fiducia nei confronti del lavoro svolto dal Presidente Daniel Ortega e dalla Vicepresidentessa Rosario Murillo. Il 93% della popolazione ne rispetta la legittimità, mentre solo il 7% rifiuta il lavoro svolto dal leader del Fronte Sandinista. Questi indici riflettono anche l’opinione pubblica sulla “direzione in cui il Presidente Ortega guida il Paese”: il 63% pensa di andare nella “direzione giusta”. E questo è il motivo per cui il 92% dei nicaraguensi condivide il messaggio di unità di Daniel Ortega ad essere “più forti” e “sconfiggere la povertà”, o perché il 77% sostiene il “ristabilimento del dialogo tripartito” dopo le elezioni del 7 novembre. Il ritorno del Paese a pace, stabilità e progresso è senza dubbio la principale sfida che dovrà affrontare il progetto sandinista se, come è prevedibile, vincerà le elezioni. Da qui l’importanza di esse, che potrebbero battere il record di partecipazione stabilito nel 1990, qualificate come “molto importanti” dall’89% della popolazione.

Vivere in pace e libertà
“Vivere in pace e libertà” è l’immagine della democrazia nicaraguense per più della metà della popolazione, che attribuisce un voto alto all’indice del rispetto dei diritti fondamentali nel Paese, come libertà di religione, diritto di proprietà dei cittadini, libertà d’impresa, diritto di circolare nel territorio nazionale ed estero, dovere e diritto di eleggere le autorità del Paese mediante voto. Allo stesso modo, il 68,8% ritiene che sia rispettato il diritto di esprimersi liberamente, col 68,2% di approvazione per i diritti umani e il 66,2% di approvazione per la libertà di espressione dei media. Molto alto anche l’indice di soddisfazione per i servizi pubblici offerti dal governo, con una media del 72,1% dei nicaraguensi soddisfatti dello stato di strade, sistema educativo, servizio di trasporto interurbano, servizio energetico domestico, accesso ad acqua potabile , sanità pubblica, illuminazione pubblica, sicurezza… e opportunità di lavoro. Un’ampia maggioranza crede che il grado di libertà in Nicaragua sia alto, in modo che i cittadini possano pensare, dire e fare ciò che ritengono, purché siano rispettate le leggi e i buoni costumi della società. Per il 68,6% dei nicaraguensi, l’aspetto più importante della democrazia è che il popolo abbia reali opportunità di migliorare la qualità della vita, mentre il 25% si concentra sulle elezioni. In questa sezione elettorale, l’83,3% ha capito che se il popolo decide così, chi detiene il governo può essere rieletto, senza problemi, al nuovo mandato, mentre il 13,8% ritiene che in alcun caso debba essere consentita la rielezione.

Il popolo nicaraguense è apertamente favorevole a servizi pubblici di qualità, in contrapposizione ai modelli di partenariato pubblico-privato. Pertanto, il 98,3% è a favore del sistema sanitario pubblico, mentre un irrisorio 1,7% preferisce l’assistenza sanitaria privata. Lo stesso accade coll’istruzione, dove il 97,7% della popolazione difende l’istruzione gratuita. Questa tendenza non varia sulle risorse vitali di base come accesso a luce, acqua o casa, dove c’è ampio sostegno alle politiche promosse dal governo sandinista per garantire l’accessibilità universale e sovvenzionare questi beni per chi ne ha più bisogno. È probabile che i dati che ho presentato appaiano sulle prime pagine dei giornali o siano notizia in un media europeo, ma si tratta di informazioni accessibili che dimostrano la giustizia sociale diffusa nel Paese. Il Nicaragua procede.

Ismael Sánchez Castillo è un membro del Parlamento dell’Andalusia

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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