60 anni fa: processo alla controrivoluzione

“Prima di comparire come imputati davanti a un tribunale rivoluzionario, il 29 marzo ’62, i 1181 mercenari pagati dagli USA che invasero Cuba, il 17 aprile ’61, credevano che la loro avventura sarebbe stata una passeggiata e che il popolo li avrebbe ricevuti a braccia aperte.

La dura realtà, invece, li attendeva nelle stesse sabbie di Playa Girón e Playa Larga, quando i fucili dei rivoluzionari cubani affrontarono fin dal primo momento la loro invasione e l’attacco alle popolazioni civili.

Il processo giudiziario fu avviato 60 anni fa si tenne all’Avana presso il Castello del Príncipe tra il 29 marzo e il 4 aprile 1962, circa un anno dopo la prima grande sconfitta dell’imperialismo in America e furono rivelati al mondo i dettagli dell’ aggressione, pianificata, finanziata e organizzata dal governo degli Stati Uniti dal maggio 1960.

Molti mercenari, quando testimoniarono in tribunale, dissero “mi hanno imbarcato”, oppure “mi hanno detto che non ci sarebbe stata opposizione”, ma rimasero sorpresi dall’eroica resistenza delle milizie popolari e delle nascenti Forze Armate Rivoluzionarie e con il Comandante in Capo Fidel Castro in prima linea a dirigere i combattimenti.

Dopo che la notizia dell’invasione fu appresa nell’aprile 1961, l’intero popolo cubano si mobilitò. Gli operai e i contadini presero posto nelle nascenti milizie, i giovani ribelli trasformarono i centri studenteschi in centri di addestramento all’uso delle armi, e la nascente Sicurezza di Stato mise sotto controllo i dirigenti che cospirarono per creare una quinta colonna.

La corte che giudicò i mercenari emise la sentenza il 17 maggio 1962 condannandoli con pene fino a 30 anni di reclusione e a pagare un’indennità elevata “attraverso il lavoro fisico obbligatorio fino a quando il risarcimento non sarebbe stato soddisfatto”.

Ai mercenari catturati a Playa Girón e dintorni, puniti per il reato di tradimento contro la Patria, fu tolta la cittadinanza cubana.

I tre principali capi della Brigata mercenaria 2506, José Alfredo Pérez San Román, Erneido Andrés Oliva González e Manuel Artime Buesa, furono condannati a pagare al paese mezzo milione di dollari ciascuno a titolo di risarcimento. Gli altri mercenari furono sanzionati a pagare 100.000, 50.000 e 25.000 dollari, a seconda della responsabilità che avevano nella frustrata invasione. La somma complessiva della sanzione inflitta ai 1.181 mercenari processati ammontava a oltre 62 milioni di dollari (62.300.000).

Dal maggio 1961, solo poche settimane dopo la sconfitta dell’invasione frustrata, l’allora Primo Ministro del governo rivoluzionario, Fidel Castro Ruz, aveva espresso la sua volontà di riportare tutti i prigionieri negli Stati Uniti, in cambio dell’accordo di Washington a risarcire materialmente all’isola.

Tre giorni dopo la sentenza del tribunale, il 20 maggio 1962, il Comitato dei Prigionieri fu formato e si recò negli Stati Uniti per negoziare il rilascio dei membri della Brigata. Il governo di John F. Kennedy, imbarazzato per il fallimento in 72 ore della sua prevista invasione, non volle partecipare ufficialmente a quel processo di negoziazione e la trattativa fu lasciata nelle mani dell’iniziativa privata che si raccolse nel cosiddetto Comitato Roosevelt, il quale, nonostante i suoi buoni auspici, non riuscì a dare una rapida soluzione al problema.

Nel giugno 1962, il procuratore generale degli Stati Uniti, Robert Kennedy, incorporò l’avvocato James Donovan nei negoziati della cosiddetta Commissione dei parenti dei prigionieri. I colloqui sullo scambio di prigionieri furono interrotti durante la Crisi di ottobre, ma ripresero il 18 dicembre, firmando gli accordi il 21 di quel mese.

Quell’accordo impegnava gli Stati Uniti a pagare, entro sei mesi, i 62.300.000 di dollari in medicine e cibo per i bambini mentre Cuba liberava i prigionieri, che cominciavano subito a partire per gli Stati Uniti.

La Casa Bianca non ha portato a termine il suo impegno, non completando il pagamento, ma, come ha detto Fidel: “Hanno dovuto accettare il pagamento dell’indennità e per la prima volta nella sua storia l’imperialismo ha pagato un’indennità di guerra”.

https://www.granma.cu/…/a-60-anos-del-juicio-a-los…

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.