Perché non cessa l’invio di emissari per la sovversione?

L.M.Rosales http://miradasencontradas.wordpress.com

spieLo scorso 3 agosto ci svegliavamo con la notizia, per nulla nuova, che il governo USA aveva utilizzato  giovani latino-americani per promuovere azioni destabilizzanti all’interno di Cuba. Dico  per nulla nuova perché in precedenza il Governo cubano aveva denunciato questa situazione.

In questo articolo non voglio fare riferimento a quanto denunciato da AP, ma farò allusione all’invio, a Cuba, di emissari per promuovere le azioni della controrivoluzione (contras ndt) interna, ciò che è stato un elemento importante della politica sovversiva sviluppata dall’amministrazione Obama contro Cuba. Questi emissari sono utilizzati per rifornire  tecnologicamente la controrivoluzione, formarla per creare presunti leader delle comunità e consegnarle denaro e altre risorse materiali. E’ stata anche una priorità del governo USA promuovere, all’interno  di Cuba, l’uso delle reti sociali come Facebook e Twitter, così come la promozione di blogger controrivoluzionari.

Se prima del 2013 a Cuba arrivavano emissari di paesi terzi per formare e rifornire la controrivoluzione interna, dopo l’apertura migratoria cubana molti di questi mercenari si sono ripetutamente recati all’estero, dove hanno ricevuto addestramento così come attrezzatura tecnologica e denaro, un sacco di soldi. Tuttavia, l’invio di emissari provenienti da vari paesi latino-americani o europei non è cessato. Non possiamo dimenticare che ci sono diversi milioni di dollari in attesa di essere spesi e l’invio di emissari a Cuba è una manna per molte istituzioni che collaborano con questa politica sovversiva anticubana. Ad esempio, si può dire che consegnarono 5000 dollari ad un emissario quando effettivamente ne consegnarono 2000. Dove rimane la differenza? Oltre a segnalare che a volte alcuni “emissari” vengono a Cuba per far turismo a spese del bilancio dell’USAID, poi dicono che “non abbiamo realizzato il contatto per non rilevarlo alla sicurezza cubana”, ma hanno sfruttato il resto del loro soggiorno nell’isola.

iri-ned-usaid-ciaL’USAID dopo l’arresto e la detenzione, a Cuba, del cittadino USA Alan Gross ha incrementato i controlli e il monitoraggio dei programmi che prevedono l’invio di emissari nell’Isola per evitare che si utilizzino nordamericani. Con ciò si evitano le pressioni del Congresso e che si ripetano gli eventi come Gross. Per tale motivo hanno optato per l’uso degli europei, in particolare polacchi e cechi inviati dalla ONG sovversiva ceca ‘People in Need’ con il finanziamento della National Endowment for Democracy (NED), e latinoamericani come messicani, costaricani, argentini, peruviani, venezuelani e di altri paesi, contrattati da istituzioni contrattiste e sub contrattiste dell’ USAID come la Creative Associates International, le argentine Fondazione Libertà, Fondazione Pensare e Centro di Apertura Democratica dell’America Latina (CADAL), la ONG spagnola Solidarietà Spagnola con Cuba (SEC) e la peruviana Istituto Politico Libertà (IPL).

Questi emissari arrivano a Cuba con visto turistico, sviluppando un lavoro che li può anche portare in prigione per violare le leggi cubane. Nei loro viaggi per l’isola riforniscono i membri della controrivoluzioni di diverse risorse tecnologiche molto costose come smart phone e altri dispositivi cellulari di ultima generazione sbloccati, laptop, notebook e computer con accessori, macchine fotografiche e videocamere, attrezzature a banda larga globale  (BGAN), schede SIM, chiavette USB, router wireless e hard disk interni ed esterni. È interessante notare che “dissidenti” come Yoani Sánchez non cessano di chiedere l’invio a Cuba di queste attrezzature ogni volta vanno all’estero. Questi dispositivi sono stati utilizzati, più volte, dagli stessi “dissidenti” come una fonte di profitto personale.

Ma questi emissari non solo distribuiscono attrezzature tecnologiche e denaro, ma anche manuali specializzati in azioni destabilizzanti. Ad esempio, la peruviana sopra indicata IPL ha speso diverse migliaia di dollari provenienti dal nordamericano Istituto Nazionale Democratico (NDI) per inviare, a Cuba, decine di copie del manuale “Dalla dittatura alla democrazia”, elaborato dall’accademico Gene Sharp, presidente dell’Istituto Albert Einstein. Questo opuscolo è stato ampiamente utilizzato per sviluppare le attività degli oppositori contro i governi progressisti del Venezuela, Ecuador e Bolivia, senza dimenticare il loro utilizzo nella preparazione delle “famose” Rivoluzioni Colorate e Primavere Arabe.

E’ interessante, inoltre, vedere che l’USAID ha utilizzato come emissari cubani emigrati in vari paesi, tra cui gli Stati Uniti, ma che non hanno legami con le organizzazioni tradizionali della controrivoluzione cubana, molto usurate e prive di credibilità.

I programmi d’invio di emissari a Cuba sembra non cesseranno, il che può portare a possibili conflitti bilaterali con quegli Stati i cui cittadini sono apertamente utilizzati per rifornire la controrivoluzione interna, violando le leggi cubane. Le autorità cubane hanno già espulso dall’isola emissari peruviani, argentini, messicani e di altre nazionalità che sono stati detenuti in flagrante attività cospirative con “figure” della controrivoluzione cubana. Ma ciò durerà all’infinito?

¿Por qué no cesa el envío de emisarios a Cuba para promover la subversión interna?

Luis Miguel Rosales http://miradasencontradas.wordpress.com

El pasado día 3 de agosto despertábamos con la noticia, nada nueva, de que el gobierno de EE.UU. había utilizado a jóvenes latinoamericanos para promover acciones desestabilizadoras al interior de Cuba. Expreso que nada nueva porque ya con anterioridad el gobierno cubano había denunciado esta situación.

En este artículo no me referiré a lo denunciado por la AP, sino haré alusión al envío a nuestro país de emisarios para promover las acciones de la contrarrevolución interna, lo cual ha sido un elemento importante dentro de la política subversiva que desarrolla la Administración de Obama contra Cuba. Estos emisarios se utilizan para abastecer tecnologicamente a la contrarrevolución, entrenarla para crear supuestos líderes comunitarios y entregarles dinero y otros recursos materiales. Ha sido también una prioridad del gobierno norteamericano promover al interior de Cuba la utilización de las redes sociales, como Facebook y Twitter, así como la promoción de blogueros contrarrevolucionarios.

Si antes del 2013 a Cuba llegaban emisarios de terceros países para entrenar y abastecer a esta contrarrevolución interna, luego de la apertura migratoria cubana muchos de estos mercenarios han viajado en reiteradas ocasiones al exterior, donde han recibido entrenamiento, así como equipamiento tecnológico y dinero, mucho dinero. No obstante, el envío de emisarios procedentes de diversos países latinoamericanos o europeos no ha cesado. No podemos olvidar que hay varios millones de dólares esperando por ser gastados y el envío de emisarios a Cuba es un negocio redondo para muchas instituciones que colaboran en esta política subversiva anticubana. Por ejemplo, se puede decir que entregaron 5 mil dólares a un emisario cuando realmente le entregan 2 mil. ¿Dónde se queda la diferencia? Además de señalar que en ocasiones algunos “emisarios” vienen a Cuba a hacer turismo a costa del presupuesto de la USAID, después dicen “no realizamos el contacto por detectar a la Seguridad cubana”, pero disfrutaron el resto de su estancia en la Isla.

La USAID después de la detención y encarcelamiento en Cuba del ciudadano norteamericano Alan Gross ha incrementado los controles y el monitoreo hacia los programas que conllevan el envío a la Isla de emisarios, para evitar que se utilicen a norteamericanos. Con ello se evitan las presiones congresionales y la repetición de sucesos como el de Gross. Por tal razón es que han apostado por el uso de europeos, especialmente checos y polacos enviados por la ONG subversiva checa People in Need con financiemiento de la National Endowment for Democracy (NED), y a latinoamericanos, como mexicanos, costarricenses, argentinos, peruanos, venezolanos y de otros países, contratados por instituciones contratistas y subcontratistas de la USAID como la Creative Associates International, las argentinas Fundación Libertad, Fundación Pensar y Centro para la Apertura Democrática de América Latina (CADAL), la ONG española Solidaridad Española con Cuba (SEC) y la peruana Instituto Político Libertad (IPL).

Estos emisarios arriban a Cuba, con visas de turistas, desarrollando un trabajo que puede incluso llevarlos a prisión por estar violando las leyes cubanas. En sus viajes a la Isla abastecen a los miembros de la contrarrevolución con recursos tecnológicos diversos y muy costosos, como smart phones y otros equipos celulares de última generación desbloqueados, laptops, notebooks y computadoras de escritorio con sus accesorios, cámaras fotográficas y de vídeo, equipos de banda ancha global (BGAN), tarjetas SIM, memorias USB, routers inalámbricos y discos duros internos y externos. Llama la atención que “disidentes” como Yoani Sánchez no cesan de pedir el envío a Cuba de estos equipos cada vez que salen al exterior. Estos equipos han sido utilizados en varias oportunidades por los propios “disidentes” como una fuente de lucro personal.

Pero estos emisarios no solamente distribuyen equipos tecnológicos y dinero, sino también literatura especializada en acciones desestabilizadoras. Por ejemplo, el mencionado IPL peruano ha gastado varios miles de dólares procedentes del norteamericano Instituto Nacional Demócrata (NDI, en inglés) para enviar a Cuba decenas de ejemplares del manual “De la dictadura a la democracia”, elaborado por el académico Gene Sharp, presidente de la Albert Einstein Institution. Ese panfleto fue ampliamente utilizado para desarrollar las actividades opositoras contra los gobiernos progresistas de Venezuela, Ecuador y Bolivia, sin olvidar su uso para preparar las “famosas” Revoluciones de Color y las Primaveras Árabes.

Es interesante ver también que la USAID ha ido utilizando como emisarios a cubanos emigrados en diversos países, incluyendo EE.UU., pero que no tengan vínculos con organizaciones tradicionales de la contrarrevolución cubana, muy desgastadas y carentes de credibilidad.

Los programas de envío de emisarios a Cuba al parecer no cesarán, lo cual puede conllevar a posibles conflictos bilaterales con esos Estados cuyos ciudadanos son utilizados abiertamente para abastecer a la contrarrevolución interna, violando las leyes de nuestro país. Las autoridades cubanas ya han expulsado de la Isla a emisarios peruanos, argentinos, mexicanos y de otras nacionalidades, quienes han sido detenidos en francas actividades conspirativas con “figuras” de la contrarrevolución anticubana. Pero, ¿será esto infinito?

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.