Sandino, un esempio di resistenza

«Noi andremo verso il sole della  libertà o verso la morte e se moriremo la nostra causa continuerà a vivere e altri ci seguiranno»,  e così fu.


Il Nicaragua ha seguito l’esempio di Augusto César Sandino nella sua ricerca per l’indipendenza.

Oggi la nazione  centroamericana ricorda il 122º anniversario della nascita di una delle sue figure più importante della lotta per un futuro migliore.  Sandino, il Generale delle Donne e degli Uomini Liberi, era nato il 18 maggio del 1895.

Da giovane conobbe da vicino l’interventismo dell’imperialismo statunitense nella sua terra natale e divenne un leader della resistenza nicaraguense contro quell’esercito straniero.

Uno dei fatti più importanti in cui fu protagonista, fu l’opposizione  al Patto del Espino Negro, un documento che poneva fine alla guerra civile nella nazione in cambio di una serie di misure che portavano benefici agli Stati Uniti, i cui marins erano sbarcati in Nicaragua nel 1926.

Anche se quel patto venne sancito, Sandino mantenne alta la dignità del Nicaragua e non firmò il documento. Oggi vari storiografi coincidono che senza i fatti del 4 maggio del 1927, in Nicaragua non ci sarebbe stata la  vittoria della Rivoluzione Sandinista del 19 luglio del 1979.

In uno dei suoi scritti del 1929, l’Eroe Nazionale del Nicaragua denunciò il ruolo interventista degli Stati Uniti e lodò il valore di coloro che avevano saputo difendere la patria.

«L’azione dell’esercito difensore della sovranità nazionale del Nicaragua  è dimostrata perche lì dove ci sono miserabili politicanti che leccano i piedi dell’invasore, ci sono anche uomini d’onore, patrioti che hanno saputo e sapranno difendere con le armi nelle mani l’integrità del territorio, che abbiamo ereditato dai nostri antenati, contribuendo così a rendere più rapida la fragorosa caduta dell’imperialismo yankee. »

La vita di Sandino venne spezzata il 21 febbraio del 1934 per ordine della sanguinaria  Guardia Nazionale guidata dal dittatore Anastasio Somoza –creata dopo il Patto del  Espino Negro.

In ogni angolo del Nicaragua si ricorda il legato del Generale di Donne  e Uomini Liberi e una delle maggiori prove di questo è il nome dell’organizzazione politica fondata nel 1961 e che oggi è alla guida del paese, capitanata  dal Comandante Daniel Ortega: il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale.

In uno dei suoi interventi dell’anno scorso, Daniel ha affermato che «Sandino è il simbolo della sovranità del nostro popolo e dei popoli del mondo . »

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