Lula resta ingiustamente recluso

L’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, resterà in prigione, almeno per ora. Senza dubbio il sistema giudiziario brasiliano difficilmente si recupererà dalla crisi che ha attraversato domenica 8.

Questa è l’opinione della maggioranza dei giuristi in Brasile e anche dei membri della Corte Suprema che hanno criticato l’inazione della presidente di questa istanza massima, Carmen Lucia Antunes.

Le conclusioni sono devastanti, perché l’episodio, che ha girato attorno alla libertà dell’ex presidente, porta insicurezza e destabilizza la democrazia.

Questo lo ha detto Joaquim Falcao, professore di Diritto della Fondazione Getulio Vargas. «Non so chi ha commesso l’errore Ma so chi ha perso: «La stabilità necessaria per la democrazia», ha indicato clarín.com.

A loro volta i giuristi sostengono che il giudice Rogerio Favreto, del tribunale di seconda istanza di Porto Alegre, era di turno e quindi poteva giudicare se accettava o meno la richiesta di Habeas Corpus.

Nonostante questo il professore d Diritto dell’Universita di San Pablo, Luciano Anderson de Souza, ha messo in discussione l’argomento dato da Favreto: «Perché non aveva fatti nuovi di sorta che giustificassero accettazione da parte dell’istituzione giuridica ».

Il giudice di prima istanza Sergio Moro ha chiamato al telefono la Polizia Federale di Curitiba perché non permette la liberazione del leder brasiliano.

«A Moro non competeva questa sentenza e questo pregiudica l’immagine del sistema giudiziario e apporta molta insicurezza», ha precisato l’esperto.

Intanto mentre si cercano dei colpevoli, Lula è sempre recluso e il suo popolo, nelle strade esige la sua liberazione.

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