Pensiero critico. “Spagna”, terra d’asilo

Maité Campillo – Resumen latinoamericano

Com’è possibile che in Venezuela, ai servizi di intelligence, fuggano per arte di magia, gli elementi del terrorismo attivo nel cuore della patria di Bolívar? Alcuni di loro gli sfuggono in meno di un canto di gallo, proprio sotto il loro naso, come se fossero galline in un recinto pieno di orifizi aperti per la fuga. Passano i controlli come niente. Passeggiano felici e sicuri con denaro e salvacondotti dei servizi della Casa Bianca o dell’Ambasciata del “Regno di Spagna”.

Si sono commessi crimini di terrorismo, come è possibile che gli venga data l’opportunità di attività ricreative sotto l’istinto criminale? Negli USA, vengono bruciati sulla sedia elettrica, o vengono rinchiusi a vita facendo affari con loro ad uno stipendio irrisorio. Antonio Ledezma, l’ex sindaco di Caracas, è fuggito tre anni fa dai suoi arresti domiciliari, cioè l’uomo non poteva uscire dalla sua casetta neppure per comprare sigarette, poiché si suppone, era vigilato come nei film -con un’auto civetta sul marciapiede di fronte- ma ha dovuto uscire travestito da Cantinflas e non lo hanno riconosciuto.

Questo elemento è stato uno dei golpisti più attivi, partecipando a tutte le cause che incitavano le guarimbas (rivolte) a rovesciare il governo, cioè un golpista a tempo pieno. Da allora vive come un re in Spagna e, poiché l’Unione Europea ha inventato il premio “Sakharov”, per fascisti eccezionali, glielo hanno anche dato, questo è ciò che ha detto: “Una transizione è essenziale per saltare alla libertà. In Spagna è stata condotta da dirigenti di diverse tendenze, ma nessuno, né Soares, Felipe González, né Santiago Carrillo né il re, erano trafficanti di droga o criminali contro l’umanità. Nessuna transizione ancora con lo stesso”. [Si noti che l’analfabeta confonde “il dirigente socialista”, portoghese, con il falangista spagnolo Suárez!!!].

Sebbene tecnicamente si trovava sotto sorveglianza, e non arrestata, all’ex procuratore generale, Luisa Ortega, le era vietato lasciare il paese; tuttavia, si è resa protagonista di un’altra sonante fuga su una lancia che l’ha portata sull’isola di Aruba, e da lì si è spostata, placidamente,  a Bogotà. Politici ed imprenditori golpisti venezuelani vivono, a proprio agio, negli USA ed in Colombia. Nel novembre 2016, Warner Jiménez, l’ex sindaco di Maturín, nello stato di Monagas, ha denunciato, da Miami, che almeno altri quindici sindaci e due governatori erano stati destituiti e stavano affrontando processi politici (per terrorismo) a causa di una “persecuzione” intrapresa dal Governo. Come riportato da Efe: Jiménez ed anche il golpista Lester Toledo hanno offerto una conferenza stampa dopo aver presentato le loro denunce all’Organizzazione degli Stati Americani (OSA). E, nella mia canzone, chiedo “A chi grida e prende a calci, signore dell’OSA, che fine ha fatto l’incontro”. Entrambi hanno detto di essere stati in clandestinità per mesi (ja ja jaaa). Nel caso di Jiménez, era scappato attraverso un balcone con l’aiuto dei suoi vicini (ja ja jaaa). In altre parole, i vicini hanno fatto una corda con le lenzuola e poi hanno regalato un tappeto volante diretto Miami (ja ja jaaa) Come potrei non ridere dell’OSA, se è una cosa così brutta, così brutta che provoca risa!!! Ricordate cosa hanno fatto a Evo Morales in Bolivia.

“Il vice Franco Casella è sfuggito all’assedio chavista dopo aver trascorso quattro mesi come rifugiato presso l’ambasciata messicana a Caracas e rendersi protagonista di una pericolosa fuga in Colombia! Che lo ha costretto a passare attraverso 35 posti di blocco di polizia e militari e persino dell’0Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), agüita !!! Già a Madrid, il dirigente del Voluntad Popular (partito del presidente commissionato dagli USA, Juan Guaidó) recensisce, per El Mundo, “l’odissea vissuta”.

Anche questa bestiaccia del male augurio è scappato da un’ambasciata! Ma nello stile di Hollywood che è più “rischioso” ed emozionante. Guaidó è il terrorista più multi-golpista Presidente della Carpa del Circo Caribeño, e, tutto, per grazia di Dio, nella benedizione dello yankee e dei suoi fedeli lacchè europei!!! Ha lasciato il paese le volte che ha voluto per i genitali infetti da vermi nonostante gli fosse proibito. Ha viaggiato per mezzo mondo come cantante di carnevale e burattinaio dell’impero con un distintivo da sceriffo. Ha rubato denaro allo Stato venezuelano ed è andato come se nulla fosse successo al confine colombiano, per partecipare a un’altra pantomima golpista contro il governo Maduro – Dovrebbe Guaidó, o no, stare in prigione e restituire tutto ciò che ha rubato?

Ma la stella che brilla in questo momento è quella dell’assassino Leopoldo López. Più di 43 persone sono state assassinate da mercenari istigati da questo mafioso milionario, persino il giudice che lo ha mandato in prigione è stato assassinato; tra le imprese per la democrazia e la libertà del Venezuela, di questo fascista, alcuni giovani furono bruciati vivi, e lui ha abbandonato la sua casa dove era agli “arresti” -si suppone che i poliziotti che lo stavano sorvegliando stessero schiacciando un pisolino? Certo, Leopoldo, che non è uno sciocco, è uscito come una lucertola strisciando dritto all’ambasciata del “Regno di Spagna”; dove è stato ricevuto come ospite da sua eccellenza l’ambasciatore del regno. Un anno e mezzo, il signorino, come un signorino nella casa di Spagna!!!

Ma non tutto è oro quello che luccica. Stanco di mangiare arepas, si incapriccia di assaggiare piatti di Madrid e, detto e fatto, lascia l’ambasciata – travestito da “poliziotto” spagnolo- per fare una passeggiata attraverso la Colombia e saltare a Madrid cantando

Lunga vita alla Spagna!! Questa volta i servizi di informazione del governo venezuelano erano assenti per depressione; certo, certo, si è capito, un anno e mezzo senza che l’uccello esca dalla gabbia e, ora che sono assenti, gli sfugge, il piccione è già a Madrid!!! Accolto e lodato da tutti i fascisti, compreso Pedrito la camicia bianca benedetta da Roma come la sua colomba. Anche a Leopoldo è stato consegnato il Premio Sacharov, tra fascisti e criminali golpisti, va la processione franchista. La verità prevale sulla ragione in una camicia blu, bianca o nera.

Lo Stato spagnolo si è convertito in rifugio di fascisti del Venezuela, di Cuba e di altri paesi. Ebbene lo è sempre stato, non solo Franco ha accolto migliaia di nazisti sulle coste del Mediterraneo e nelle Canarie, ma anche, con i governi di Felipe González, lo Stato era pieno di fascisti italiani, argentini e di altri paesi europei. Non va dimenticato che “la Spagna una e grande” ha rifiutato di estradare in Belgio Léon Degrelle, fondatore di un partito collaborazionista con i nazisti, ufficiale delle SS, condannato in contumacia per crimini di guerra (il genocida muore a Malaga nel 1994, all’età di 87 anni). Il regime franchista, in vita il dittatore, lo avrebbe protetto, per decenni. dalla condanna a morte, senza mai aderire alle richieste delle autorità giudiziarie belghe, né i governi di Felipe González. (…)

Durante i governi dei falangisti, Suárez e Felipe González, i fascisti della tripla A (AAA) di Argentina, Francia e Italia vagavano liberamente per le terre iberiche e tra le isole “Spagna terra d’asilo!!”. Alcuni di loro uccidendo rivoluzionari baschi a Iparralde e, come se ci fossero pochi fascisti in queste terre: il Partito Nazionalista basco (PNV), invita un criminale venezuelano confessato a tenere discorsi (suppongo sul fascismo), e poi portarlo alla Casa de Juntas de Gernika, dove i suoi ammiratori nazisti bombardarono la popolazione con entusiasmo e ferocia. Mentre “il governo progressista” PSOE/UP, riempie il quartiere di Salamanca di Madrid con la feccia terroristica del Venezuela; più del quartiere di Salamanca, dovrebbe essere chiamato “La piccola Venezuela”, come a Miami “La piccola Avana”, esemplificando il fascismo là dove si trovi.

C’è chi dice che guardare al passato fa male che non si deve rimuovere le ceneri, c’è chi lo dice. Io penso che tutti i popoli debbano conoscere la loro vera storia. A Siviglia un console britannico ha qualificato i militari come veri gentiluomini mentre la repressione nelle strade era feroce. Ci sono documenti preparati dallo stesso generale Mola in cui dice testualmente, in modo molto specifico, chi doveva essere fucilato “Io potrei approfittare delle nostre circostanze favorevoli per offrire un compromesso ai nemici ma non voglio. Voglio sconfiggerli per imporre loro la mia volontà e per annientarli ”.

Il capitano Aguilera diceva rafforzando lo stesso sinistro pensiero: “Questo tipo di guerra doveva essere condotto periodicamente per decimare la classe operaia poiché le piaghe che Dio usava prima a questo scopo, ora, non funzionano più”. Nella mia canzone chiedo cosa urla e prende a calci … La pandemia reciterà una tale osservanza? Non c’è tra i milioni di morti nel mondo un noto lacchè fascista o un morto tipo Trump!!

(Maité Campillo (attrice e regista della compagnia di Teatro Indo-Americano Hatuey)

Fonte: Kaos en la Red


Pensamiento crítico. “España” ¿tierra de asilo

Por Maité Campillo. Resumen Latinoamericano,

¿Cómo es posible que en Venezuela, a los servicios de inteligencia, se les escape por arte de birlibirloque, los elementos del terrorismo activo dentro del corazón de la patria de Bolívar? Algunos se les escapan en menos de lo que canta un gallo, delante de sus narices, como si fueran gallinas en un corral repleto de orificios abiertos para la fuga. Pasan controles como si nada. Se pasean felices y seguros con dinero y salvoconductos de los servicios de la Casa Blanca, o de la Embajada del “Reino de España”.

¿Si han cometido delitos de terrorismo cómo es posible que se les de la oportunidad de recreo activo bajo instinto criminal?, en EEUU, los achicharran en la silla eléctrica, o los tienen de por vida encerrados haciendo negocio con ellos a sueldo de miseria. Antonio Ledezma ex-alcalde de Caracas, huyó hace tres años de su arresto domiciliario, o sea, el hombre no podía salir de su casita ni para comprar tabaco, ya que se supone, lo tenían vigilado como en las películas -con un coche camuflado en la acera de enfrente- pero debió salir disfrazado de Cantinflas y no lo reconocieron.

Este elemento era de los golpistas más activos, participando en todos los cimientos que incitaban a las guarimbas para derrotar al gobierno, o sea, un golpista a jornada completa. Desde entonces vive a cuerpo de rey en España, y, como la Unión Europea se inventó el premio ‘Sájarov’, para fascistas destacados, a éste, también se lo dieron esto fue lo que dijo: “Una transición es fundamental para saltar a la libertad. En España la realizaron líderes de diferentes tendencias, pero ninguno, ni Soares, Felipe González, ni Santiago Carrillo ni el Rey, eran narcotraficantes ni criminales de lesa humanidad. Transición con más de lo mismo no”. [¡Fíjense que el analfabeto confunde “al líder socialista”, portugués, con el falangista español Suárez!!!].

Aunque técnicamente se encontraba bajo vigilancia, y no arrestada, la ex-Fiscal General, Luisa Ortega tenía prohibido salir del país; sin embargo, protagonizó otro rimbombante sonado escape en una lancha que la llevó a la isla de Aruba, y de ahí, panchamente viajó a Bogotá. Políticos y empresarios golpistas venezolanos viven en EEUU y Colombia a sus anchas. En noviembre del 2016, Warner Jiménez, el ex-alcalde de Maturín, en el estado Monagas, denunció desde Miami que al menos otros quince alcaldes y dos gobernadores habían sido destituidos y enfrentaban juicios políticos (de terrorismo) debido a una “persecución” emprendida por el Gobierno. Como informó Efe: Jiménez y el también golpista Léster Toledo, ofrecieron una rueda de prensa luego de haber presentado sus denuncias ante la Organización de los Estados Americanos (OEA). Y, pregunto yo en mi canción ‘Al que grita y patalea, caballero de la OEA, qué pasó con la reunión’. Ambos dijeron que llevaban meses en la clandestinidad (ja,ja,jaaa). En el caso de Jiménez, que había escapado por un balcón con la ayuda de sus vecinos (ja,ja,jaaa). O sea, que los vecinos hicieron una cuerda con sábanas y luego le dieron una alfombra voladora directa a Miami (ja,ja,jaaa) ¡Cómo no me voy a reír de la OEA, si es una cosa tan fea, tan fea que causa risa!!! Recuerden lo que le hicieron a Evo Morales en Bolivia.

“El diputado Franco Casella escapó del asedio chavista tras permanecer refugiado cuatro meses en la Embajada de México, en Caracas, y protagonizar una peligrosa fuga hasta Colombia ¡Que le obligó a atravesar 35 puestos de control policiales y militares, incluso uno de la guerrilla del Ejército de Liberación Nacional (ELN), agüita!!! Ya en Madrid, el dirigente de Voluntad Popular (partido del presidente encargado por EEUU, Juan Guaidó) repasa para El Mundo “la odisea vivida”.

Este bicharraco de mal agüero también se escapó de una embajada ¡Pero al estilo de Hollywood que es más “arriesgado”, y emocionante. Guaidó es el terrorista más multigolpista Presidente de la Carpa del Circo Caribeño, y, todo, por la gracia de Dios, en bendición del yanqui y sus fieles lacayos europeos!!! Ha salido del país las veces que le ha dado por la entrepierna infecta de gusanera a pesar de tenerlo prohibido. Ha recorrido medio mundo como cantante de feria y titiritero del imperio con chapa de cherife. Ha robado el dinero del Estado venezolano y se fue como si tal cosa a la frontera de Colombia, para participar en otra pantomima de golpe contra el gobierno de Maduro -¿Debería Guaidó, o no, estar en la cárcel y devolver todo lo robado?.

Pero la estrella que brilla en estos momentos es la del asesino Leopoldo López. Más de 43 personas fueron asesinadas por mercenarios instigados por este millonario mafioso incluso el juez que lo envió a la cárcel fue asesinado; entre las hazañas por la democracia y la libertad de Venezuela, de este fascista, algunos jóvenes fueron quemados vivos, y, se fue de su casa donde estaba en “arresto” -se supone que los policías que le estaban vigilando, estarían echándose una siestecita?, claro, Leopoldo que no es bobo, salió como lagarto arrastrándose derechito a la Embajada del “Reino de España”; donde fue recibido como huésped por su excelencia el embajador del reino ¡Un año y medio ha vivido el señorito a cuerpo de señorito en la casita de España!!!

Pero no todo es oro lo que relumbra. Cansado de comer arepas se encapricha en probar cocidito madrileño, y dicho y hecho, se larga de la embajada -disfrazado de “madero” español, a dar un paseo por Colombia y brincar a Madrid cantando

¡¡Que viva España!! Esta vez los servicios de información del gobierno venezolano estaban de baja laboral, por depresiones; claro, claro, se entiende ¡Un año y medio sin que el pájaro salga de la jaula y, ahora que están de baja, se les escapa, ya está el palomo en Madrid!!! Recibido y alagado por todos los fascistas, incluido Pedrito el camisa blanca bendecida por Roma como su paloma. A Leopoldo también le dieron el premio Sájarov, entre fascistas y criminales golpistas, anda la procesión franquista. La verdad se impone a la razón en camisa azul, blanca o negra.

El Estado español se ha convertido en refugio de fascistas de Venezuela, Cuba, y de otros países. Bueno siempre lo ha sido, no solo Franco acogió a miles de nazis en las costas del Mediterráneo y en Canarias, también, con los gobiernos de Felipe González, el Estado estaba lleno de fascistas italianos, Argentinos, y de otros países europeos. No hay que olvidar que “España una y grande”, se negó a extraditar a Bélgica a Léon Degrelle, fundador de un partido colaboracionista con los nazis, oficial de las SS, condenado en rebeldía por crímenes de guerra (muere el genocida en Málaga en 1994, a los 87 años de edad). El régimen franquista en vida del dictador, lo protegería durante décadas de la sentencia de muerte, nunca accedió a las peticiones de las autoridades judiciales belgas, ni tampoco los gobiernos de Felipe González. (…)

Durante los gobiernos de los falangistas, Suárez y Felipe González, los fascistas de la tripe A (AAA) de Argentina, de Francia e Italia campaban a sus anchas por tierras ibéricas y entre islas “¡¡España tierra de asilo!!”. Algunos de ellos asesinando a revolucionarios vascos en Iparralde, y, como si hubiera poco fascista por estas tierras: El Partido Nacionalista Vasco (PNV), invita a un criminal confeso venezolano para dar charlas (supongo sobre fascismo), y luego llevarle a la Casa de Juntas de Gernika, donde sus admiradores nazis bombardearon a la población con gusto y saña. Mientras “el gobierno progresista” PSOE/UP, llena el barrio de Salamanca de Madrid de la escoria terrorista de Venezuela; más que barrio de Salamanca, se debería llamar ‘La pequeña Venezuela’, como en Miami ‘La pequeña Habana’, ejemplarizando el fascismo allá donde se encuentra.

Hay quien dice que mirar al pasado es malo que no hay que remover las cenizas, hay quién lo dice. Yo opino que todos los pueblos tiene que conocer su verdadera historia. En Sevilla un cónsul británico calificó a los militares de verdaderos caballeros mientras la represión en la calle era feroz. Hay documentos preparados por el propio General Mola donde dice textualmente de forma muy específica a quién había que fusilar “Yo podría aprovechar nuestras circunstancias favorables para ofrecer una transacción a los enemigos pero no quiero. Quiero derrotarlos para imponerles mi voluntad y para aniquilarlos”.

El Capitán Aguilera decía reforzando el mismo pensamiento siniestro: “Este tipo de guerras debían hacerse periódicamente para diezmar a la clase obrera ya que las plagas que antes utilizaba Dios para tal fin ya no funcionan”. Pregunto yo en mi canción a que grita y patalea… ¿Jugará la pandemia tal acato? ¡No hay entre los millones de muertos en el mundo un destacado fascista lacayo o tipo Trump muerto!!

(Maité Campillo (actriz y directora de la compañía de Teatro Indoamericano Hatuey)

Fuente: Kaos en la Red

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